50|Quando ti chiederà se...

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"Non ho mai desiderato rimanere con qualcuno per sempre,
finché non ti ho amato"
-The vampire diaries 

Brandon

Non riesco a capire come faccia ad essere così ostinata, sbuffo nervoso. Sistemo la camicia bianca, cercando di fare attenzione al braccio che oggi mi dà terribilmente sui nervi.
"Cazzo!" sbotto, lanciando la giacca di pelle sul letto e afferrando una sigaretta per portarmela alle labbra. Non riesco a fare un cazzo. Sono troppo nervoso, manco fosse la prima volta che esco con una ragazza, ma sento che è diverso. È cambiato tutto nel giro di pochi mesi e mi sono lasciato andare troppo oltre. Per me, Grace è stata una bellissima sfida con me stesso sin da subito, sin da quando ho posato gli occhi su di lei quel giorno di inizio semestre, in biblioteca. Ho dimenticato tutto, anche chi ero prima, con lei. E so che questa, forse, sarà l'ultima volta che la vedrò e non so se sono pronto a rinunciare a ciò che la sua presenza mi provoca.

Getto il mozzicone e mi infilo la giacca, osservando con la coda dell'occhio l'orologio alla parete. Matt ha insistito per farmelo tenere poiché si lamenta che sono sempre in ritardo. Vederlo con mia sorella è stato un colpo troppo forte da sopportare. Ma ciò che mi ha fatto incazzare di più è il fatto che entrambi hanno preferito tramare alle mie spalle che dirmi in faccia come stavano le cose. Non dorme in camera con me da un po', ho scoperto che si è sistemato in camera di Simon e Chris, e per il momento va bene così. Ho bisogno di sbollire un po' la rabbia prima di riuscire a parlare con lui.

Lascio la mia stanza velocemente e una volta in strada, salgo sul taxi, che ho chiamato poco prima. Inutile dire, che ho bisogno di una nuova moto e che secondo quel coglione di mio padre non l'avrò fin quando non raggiungerò i 22 anni. Ovviamente, non ho intenzione di dargli ascolto, ma so che per il momento andrò in giro in taxi.

Il dormitorio di Grace dista pochi minuti dal mio e una volta raggiunto, la noto già pronta, poggiata contro il muro esterno della struttura, intenta a osservare le macchine sfrecciare dinanzi a lei. È bellissima. Indossa un vestito rosa pastello che le arriva poco sopra il ginocchio, è semplice e le ricade morbido lungo i fianchi, degli stivaletti neri col tacco, una giacca nera e una piccola borsa rosa. I lunghi capelli castani le incorniciano ribelli il volto mentre il rossetto rosa le risalta le labbra arricciate in un'espressione pensierosa.

Scendo dall'auto e mi appoggio al muro accanto a lei. Non sembra notarmi.
"Aspetti qualcuno?" chiedo con voce roca, facendola sussultare leggermente, per poi abbozzare un sorriso impertinente.
"In effetti, si. Sto aspettando il ragazzo che mi farà vivere un appuntamento da favola" mormora, sorridendo ancora.
"Oh, e ti sei vestita così per lui?" chiedo ancora, alzando un sopracciglio.
"Perché, credi che non possa piacergli?" continua titubante.
"No, credo che sarà costretto a prendere a pugni un bel po' di ragazzi stasera" affermo, questa volta seriamente.
"Non credo proprio, dato che non ha la possibilità di utilizzare un braccio" sghignazza mentre io le lancio un'occhiataccia.
"Non sfidarmi, ragazzina" mormoro, poggiando le mie labbra sulle sue impazienti di salutarmi.

Dopo pochi minuti, ci stacchiamo per riprendere fiato e poggio la mia fronte sulla sua.
"Ciao", sussurra, sorridendo appena.
"Ciao" sussurro a mia volta, osservando i suoi occhi nocciola brillare.
Le afferro la mano e ci accomodiamo sui sedili posteriori del taxi. L'uomo al voltante ci osserva curioso e intenerito, ma io gli lancio un'occhiata fulminante e sembra recepire il messaggio poiché sposta finalmente la sua attenzione sulla strada.
"Calmati" mi ammonisce, probabilmente per lo scambio di sguardi fra me e il tassista.
"Credi che non riesca a tirare pugni con un solo braccio?" la sfido e lei alza gli occhi al cielo divertita.
"Credo che non ce ne sarà alcun bisogno. Nessuno mi guarderà mai" biascica, portando lo sguardo verso il finestrino. Lei non stravede per il suo aspetto fisico e anche se ho sempre odiato questo tipo di ragazze insicure, con lei mi sento in dovere di tranquillizzarla e farla sentire bella.
"Credi di non essere attraente? Di non essere bella, Grace?" chiedo, afferrando il suo mento tra il pollice e l'indice.
"Credo solo che tu esageri, ci sono altre ragazze in giro, anche più belle di me" fa spallucce.
"Sei bella, Grace" sussurro sulle sue labbra, osservando un barlume di speranza illuminarle lo sguardo.

Let me love youWhere stories live. Discover now