Chapter 17 - La squadra

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Alec's POV

La prima porta accanto alla stanza in cui si trovavano veniva percossa da forti colpi dall'interno.

Aiutato da Jace e Stiles, Alec riuscì a buttare giù la porta, già indebolita dalla persona dall'altra parte.

Magnus, i vestiti stropicciati e un taglio sulla guancia, lo guardava da dentro la stanza con occhi carichi di sollievo.

Si abbracciarono, per minuti che sembrarono ore.

- Alec le tue rune – esclamò aggrottando le sopracciglia lo stregone.

- E' un effetto dellincantesimo, stanno già ricomparendo – lo tranquillizzò Alec mostrandogli il braccio su cui stavano già ricomparendo gli intrecci di linee.

Isabelle's POV

Nella seconda stanza, Izzy vide Simon e dovette usare tutte le sue forze per non piangere davanti a lui, corse verso il vampiro e gli saltò in braccio, facendolo scoppiare a ridere.

- Vedo che non hai perso le tue zanne – gli rivolse un sorriso inclinando il capo, il vampiro abbassò la testa leggermente imbarazzato.

Jace's POV

Quando venne aperta la terza porta fu come un tuffo al cuore per Jace, vedere la sua rossa in piedi davanti a lui, sporca di muffa e sangue.

La presa tra le sue braccia, trattenendo le lacrime di sollievo, da quanto tempo non si vedevano?

Jace non avrebbe saputo dire da quanto non stringeva in quel modo Clary.

Quando si staccarono, Jace non riuscì neanche a spiccicare parola perché dietro di loro sentirono dei passi, più persone stavano scendendo le scale.

Li avevano scoperti.

Stiles's POV

Una decina di uomini vestiti interamente di nero, più alti di chiunque dei ragazzi, piombò nella stanza.

Uno di loro afferrò Isabelle per un braccio e laltra ragazza per i capelli e tentò di trascinarle via, Jace si mise davanti e con un pugno liberò le due dalla presa.

Isabelle si lanciò all'attacco scagliando una ginocchiata nelle parti basse dell'uomo, mettendolo definitivamente fuori gioco.

Meno uno.

Stiles, che era rimasto immobile fino a quel momento, vide con orrore che uno degli scagnozzi stava cercando di prendere anche Lydia.

La reazione fu spontanea, con un colpo alle ginocchia lo sbilanciò per poi fargli sbattere la testa contro la sbarra della brandina.

Due andati.

Stiles dovette ricredersi quando vide un'altra ondata di uomini pieni di tatuaggi e con un ghigno in volto precipitarsi nella stanza.

Magnus's POV

I poteri di Magnus si erano appena risvegliati, non era sicuro di quanto potesse usarli.

Con le poche forze che aveva era riuscito a bloccare tre aggressori che avanzavano verso lui e Simon, che assaliva gli uomini con i suoi denti affilati.

Tutti sapevano che gli scagnozzi erano troppi per riuscire a vincere, continuavano ad arrivarne e loro erano di numero inferiore.

Mentre era di spalle, uno degli uomini avanzò con un coltello verso di lui, Alec gridò il suo nome, ma quando lo stregone si voltò l'altro aveva già caricato il colpo.

Magnus chiuse gli occhi aspettando di sentire la lama, ma quando non sentì nessun tipo di dolore spalancò le palpebre.

Una freccia aveva trapassato parte a parte il suo aggressore, lo stregone si voltò verso Alec, non poteva essere stato lui a scoccarla, non aveva il suo arco.

Fu allora che dalla porta entrò un gruppo che Magnus non si sarebbe aspettato di vedere.

Clary's POV

Nella stanza comparvero Clarke, Bellamy, Octavia, Rafael, Lorenzo e una ragazza dai capelli castani legati in una coda.

Erano tutti armati e pronti ad aiutarli.

Bellamy squadrò tutti loro, soffermandosi sui due che non conosceva.

- Rimandiamo gli abbracci e le presentazioni a dopo va bene? - sentenziò il ragazzo riccio sferrando un altro colpo.

Tutti insieme riuscirono a mettere fuori combattimento la maggior parte degli uomini ma proprio quando stavano per cantare vittoria un suono simile a un ruggito fece rabbrividire i presenti.

Octavia's POV

Octavia al fianco di Raven osservava gli uomini vestiti di nero stesi a terra privi di senso.

Un rumore agghiacciante spinse la ragazza ad avvicinarsi al fratello, fu come un riflesso spontaneo.

Una figura varcò la soglia della stanza, già dall'ombra Octavia capì che c'era qualcosa di diverso in lui.

Non era assolutamente come gli altri che avevano già affrontato.

Era alto almeno tre volte più dei ragazzi, i muscoli guizzavano dalle braccia e si intravedevano anche dalla maglietta, talmente in tensione che avrebbe potuto scoppiare da un momento a l'altro.

Octavia lo squadrò, la testa sulla quale si trovano i capelli dello stesso colore di Bellamy, era proporzionata al resto del corpo, la grande bocca continuava a emettere i ruggiti che i ragazzi avevano sentito, ma ciò che spaventava di più la ragazza era il colore della sua pelle, verde.

Bellamy's POV

Il grande mostro verde li stava guardando da tutta la sua altezza, d'impulso si mise davanti a Clarke e sua sorella, sperando di fargli da scudo.

- Aspetta Banner, fermo – gridò una seconda voce, entrò un uomo, probabilmente, ma in realtà ciò che si vedeva dall'esterno era un'armatura, fatta di ferro, forse.

L'uomo alzò la visiera dell'armatura rivelando il suo viso, da quel poco che Bellamy riusciva a vedere intuì che dovesse avere all'incirca cinquant'anni, gli occhi marroni dello stesso colore dei capelli, tra i quali si intravedevano ciuffi grigi, la barba e il pizzetto gli davano un'aria elegante.

Entrarono altre quattro persone, il gigante verde sembrò calmarsi alla vista dell'unica donna presente nel gruppo.

Bellamy li squadrò, il primo da destra aveva i capelli castani tendenti al biondo e gli occhi azzurri, teneva uno scudo colorato come la bandiera americana con una stella al centro.

Accanto un uomo dalle braccia possenti teneva in mano un arco e a tracolla la faretra contenente alcune frecce, gli occhi erano di un grigio tempesta.

La donna, che teneva una mano sul braccio del gigante verde, indossava una tuta completamente nera e i capelli rosso scuro le arrivavano fino alle spalle.

L'ultimo della fila, vicino a l'uomo nell'armatura, era un biondo, con i capelli lunghi, in mano teneva un martello.

Il gruppo li guardava con attenzione.

- Non mi sembrano nemici – parlò quello con lo scudo.

- Beh – fece il biondo poggiando a terra il suo martello – Allora chi diavolo siete? –

SPAZIO AUTRICE

Lo so, sono una cattiva persona perché è da tanto che non aggiorno, scusatemi ma non sono stata molto bene, ho avuto dei problemi a dormire e ho dovuto prendermi una pausa dai vari apparecchi elettronici.

Allora, ho parecchie sorprese per questa storia, che non era nata per avere questa svolta, ma spero vi piaccia comunque.

Ho intenzione di portare a termine il libro nel miglior modo possibile e questo significa introdurre nuovi personaggi.

Spero che la storia non risulti complicata o forzata e di non deludervi inserendo altri fandom. Credo che la storia possa essere interessate sia per chi conosce tutti i personaggi, sia per chi ne conosce solo una parte.

Fatemi sapere che cosa ne pensate, aspetto i vostri commenti.

A presto.

~Shadowhunters|| The 100~  We meet againWhere stories live. Discover now