Chapter 16 - Arriverà presto

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Clary's POV

Secondo i calcoli di Clary erano passate più o meno due ore da quando si era svegliata dall'incantesimo. Le gambe legate si erano intorpidite e le pulsava la testa.

Tentò di posizionarsi un modo più comodo sulla dura sedia di legno ma senza successo, si arrese e sbuffò.

Continuò a guardarsi intorno, scrutò le pareti di color muffa e la brandina pidocchiosa che era stata chiaramente messa lì in segno di scherno, visto che non poteva muoversi.

La rossa desiderava ardentemente liberarsi da quelle corde che le stavano ferendo i polsi.

Chiuse le palpebre, una runa dorata le apparì davanti, un incrocio di linee mai visto prima.

In un primo momento Clary scosse la testa, non aveva il suo stilo con se, non le sarebbe servita a molto, ma poi decise di tentare ugualmente, affidandosi al suo sangue angelico.

Con un dito iniziò a tracciare la runa sulla corda, immaginando di impugnare il suo stilo.

Ripeté più volte il movimento, sempre più decisa e dopo qualche minuto iniziò a sentire le corde allentarsi, continuò imperterrita a tracciare con l'anulare. La corda si spezzò in uno scintillio dorato librando le mani di Clary, quando finalmente si liberò da quella sedia, dentro di sè nacque la speranza di uscire da lì.

Isabelle's POV

Lydia mise in tasca il cellulare e le rivolse un sorriso rassicurante, entrambe poi riportarono lo sguardo verso il corpo senza vita di Chad, Isabelle sentì un conato di vomito risalirle la gola, arretrò e si stese sulla vecchia brandina.

- Chi hai chiamato? – chiese dopo alcuni secondi di silenzio la ragazza sdraiata.

- Arriverà presto – Lydia schivò la domanda e sorrise di nuovo in maniera dolce.

Jace's POV

- Potresti spiegarci che cosa ci facciamo qui? – chiese irritato Jace.

Stiles li aveva fatti entrare dentro l'ospedale, avevano sceso le scale, man mano che cambiavano piano il colore dei muri mutava.

Dal bianco scarlatto dei piani superiori si passava a un colore più spento, finché si trovarono circondati da muri color muffa.

- Davvero tengono dei pazienti qui? – il tono di Alec era una via di mezzo tra il sorpreso e il disgustato.

- Tempo fa lessi qualcosa riguardo a un ambulatorio che veniva utilizzato negli anni '80 per condurre esperimenti sulle persone, che si sarebbe dovuto trovare sotto l'odierno ospedale di Washington, non c'erano prove sulla sua esistenza ma a quanto pare ci siamo dentro - Stiles marcò le ultime parole alzando le braccia e facendo un mezzo giro su se stesso.

- La persona che ti ha chiamato si trova qui? – Jace credeva che tutto quello che stavano facendo fosse solo una perdita di tempo, lui sarebbe già dovuto essere a cercare Clary.

Per tutta risposta alla domanda del biondo Stiles iniziò a gridare un nome.

- Lydia – continuò il castano guardandosi intorno e scrutando le porte.

Una risposta fioca giunse alle orecchie dei ragazzi che si avviarono verso la stanza da cui proveniva la voce.

Simon's POV

Alcune ore dopo l'uscita dalla sua "alunna" Simon era ancora stordito e arrabbiato.

A un certo punto sentì una voce, chiamare un nome mai sentito prima, ma qualcosa suggeriva a Simon che non si trattasse di uno dei suoi carcerieri, preso dall'impeto di poter uscire, fece l'unica cosa che chiunque avrebbe fatto, gridò per farsi sentire da chi si trovasse fuori dalla sua cella.

~Shadowhunters|| The 100~  We meet againWhere stories live. Discover now