Chapter 6 - I demoni interiori

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Bellamy's POV

- Ti prego non farmi del male, non ho fatto niente – pregò il ragazzo congiungendo le mani.

Ad occhio Bellamy gli dava 13 massimo 14 anni.

Sogghignò e lo sollevo per la maglietta, il povero tremava.

Bellamy lo portò alla sua altezza e osservò i suoi occhi traboccanti di paura.

- Ti scongiuro, non voglio morire – il ragazzino era ormai in lacrime.

- Tranquillo, sarà una morte rapida...non sentirai niente – rispose per nulla commosso Bellamy.

- James! – gridò una voce da dietro.

Bellamy si voltò e vide una ragazzina dai capelli biondi correre verso di loro, lui però alzò una mano, la quale produsse un'onda di energia che scaravento l'esile corpicino contro un muro.

- Beth – la chiamò disperato il quattordicenne tra le mani di Bellamy.

La biondina venne riscossa da spasmi e iniziò a perdere sangue dalla bocca.

Bellamy spostò una mano dietro la nuca del ragazzino e pochi secondi dopo in tutto il vicolo riecheggiò il "crack" dell'osso del suo collo che si spezzava.

James, così lo aveva chiamato la ragazza, spalancò gli occhi ed emise il suo ultimo respiro, poi Bellamy lo lasciò e il suo corpo cadde a terra a peso morto.

Il moro poi si voltò di spalle e uscì dal vicolo e nel farlo il suo sguardo cadde sulla ragazzina, Beth aveva le pupille immobili, la bocca sporca di sangue leggermente divaricata e il torace non si spostava di un millimetro, aveva smesso di respirare.

La realtà si schiantò contro il suo sogno che si sgretolò velocemente, Bellamy spalancò gli occhi e balzò in piedi.

Si passò una mano tra i ricci e sospirò.

Era tormentato dai ricordi della sua possessione da settimane, ogni notte si svegliava sempre più sconvolto.

Camminò per tutta la stanza che gli era stata assegnata all'Istituto, quando arrivò allo specchio appeso sul muro ci vide riflesso un ragazzo con le occhiaie e il sudore su tutta la faccia.

Pochi secondi dopo però l'immagine cambiò, sul viso riflesso si formò un ghigno e gli occhi diventarono neri.

Bellamy sbatté più volte le palpebre ma continuava a vedere lo stesso riflesso, preso da un impeto di rabbia lanciò un pugno contro lo specchio sul quale si formò una grande crepa.

Bellamy indietreggiò e si sedete a terra con la schiena appoggiata contro il bordo del letto, alcuni singhiozzi gli uscirono dalla bocca.

In quel momento la porta si aprì, illuminando una parte della stanza...Bellamy non alzò neanche lo sguardo.

- Bell, cosa è successo? – chiese Clarke inginocchiandosi accanto a lui.

- Lui non se ne andrà mai, mi tormenterà per sempre – rispose vago il ragazzo senza girarsi verso di lei.

- Di chi stai parlando? – Clarke parve non capire.

- Del demone, Clarke...io le sento ancora...le grida di tutti quelli che sono morti tra le mie mani – alle sue parole la bionda rabbrividì leggermente.

- Non potevi opporti, non è colpa tua – tentò di consolarlo la sua ragazza.

- Ma ero io quello Clarke, l'ultima cosa che quelle presone hanno visto è stata la mia faccia – Bellamy ormai era in lacrime.

- Stai avendo degli incubi vero? Per questo sei sveglio e stai sanguinando? – chiese la bionda, solo allora il ragazzo si accorse di avere un profondo taglio sulla mano.

- Non devi permettergli di consumarti, se lasci che i tuoi ricordi prendano il sopravvento impazzirai. Siamo stati fortunati e ci siamo ritrovati, se lasci che ciò che è stato ti distrugga nessuno potrà salvarti di nuovo. Rialzati Bellamy, non conta quante volte cadi a pezzi, conta solo quante volte li rimetti insieme – a quel punto anche Clarke era in lacrime, ma Bellamy si rese conto che aveva ragione.

Strinse forte a sé la bionda e le sussurrò: - Mi dispiace tanto principessa –

Clarke's POV

Le luci della mattina filtravano dalle vetrate dell'Istituto, Clarke camminava tranquillamente per il corridoio quando il suo di due voci dietro l'angolo la fece fermare.

La bionda si appoggiò al muro e rimase ad ascoltare.

- Che diavolo ci fa qui? – stava dicendo Maryse Lightwood.

- Non ne ho idea, sono venuto a saperlo un'ora fa – gli rispose Luke.

- Non possiamo permettere che la incontri, è ancora troppo presto – nella voce di Maryse c'era preoccupazione .

- Credo sia venuta qui per aiutare nella ricerca dei ragazzi, se non gli diciamo niente di lei, non se ne accorgerà neanche – la rassicurò il patrigno di Clary.

Clarke aggrottò le sopracciglia, sempre più confusa.

Quando senti Maryse e Luke muoversi decise di allontanarsi da lì per non destare sospetti.

Riuscì a compiere pochi passi e subito dopo andò a sbattere contro una donna, Clarke si scusò velocemente e riprese a camminare.

La sconosciuta però le afferrò il polso e lo portò all'altezza dei suoi occhi, quando vide la sua voglia parve sbiancare.

- Amatis...- chiamò Luke da dietro di loro, la donna si voltò verso suo fratello.

Solo quando tornò a guardare Clarke, la ragazza riuscì a vedere dritto nei suoi occhi...e in quel momento ebbe la certezza di trovarsi davanti a sua madre.

SPAZIO AUTRICE:
Eccomi qui bella gente.

In questo capitolo ho dato spazio ai Bellarke, spero abbiate apprezzato 😉

Credo che ormai abbiate capito che alterno i capitoli sugli shadowhunters con quelli della squadra di ricerca.

Spero vi sia piaciuto, forse non è il massimo ma avevo bisogno di far accadere alcune cose.

Ci sarebbe anche una novità che vorrei svelarvi ma forse è troppo presto, perciò ho deciso che vi farò venire un po' di ansia e non dirò niente😂😈

Fatemi sapere che ne pensate del povero Bellamy (😢), di Amatis e dello svolgimento della storia in generale.

A martedì 🐍🏹🖤

~Shadowhunters|| The 100~  We meet againWhere stories live. Discover now