Chapter 12 - "Quando trovi un cadavere devi chiamare prima me"

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Isabelle's POV

Le ore scorrevano lente per Isabelle, chiusa dentro a quella stanza le sembrava di soffocare.

Aveva passato il tempo a piangere, le lacrime secche le brillavano sulle guance.

Izzy si appoggiò al muro e sospirò pesantemente.

Osservò la catena che legava la caviglia, a un tratto un qualcosa attirò la sua attenzione.

Poco distante da lei vide un piccolo chiodo arrugginito e un'idea le balenò in mente...lentamene strisciò in quella direzione e con la mano lo afferrò.

Poi guardò la serratura della sua "cavigliera" e inserì la punta del chiodo all'interno.

Dopo vari minuti Isabelle sentì il forte rumore della serratura che scattava e esultò.

Estrasse il piede e massaggiò la caviglia su cui c'era un evidente segno rosso.

In quel momento sentì qualcuno all'esterno armeggiare con la porta, Chad stava per entrare.

Izzy rimase ferma e scelse di attendere il momento giusto per una disperata fuga...c'era riuscita a tredici anni e ci sarebbe riuscita anche in quel momento.

Il portone si spalancò permettendo alla ragazza di vedere l'esile figura del suo, ormai, ex ragazzo.

Chad sogghignò e la osservò con occhi perfidi.

- Ti ho portato qualcosa da mangiare Iz – la bruna rabbrividì al suono di quel soprannome.

Nel momento in cui Chad le dette le spalle per posare il vassoio che teneva in mano, Isabelle balzò in piedi e lo spinse a terra.

Il ragazzo la guardò con odio e sorpresa.

- Stronza – sibilò prima di rialzarsi.

Izzy schivò il suo pungo, gli afferrò il braccio e lo scaraventò contro il muro.

Lui scivolò a terra ma strisciò verso di lei e le afferrò una gamba...la bruna precipitò a terra.

Chad le bloccò i polsi e la guardò con rabbia...Isabelle gli diede una testata che lo fece imprecare.

La ragazza tornò in piedi e osservò dall'alto in basso il suo carceriere inginocchiato a terra.

Lui poi si rialzò e le dette un calciò nello stomaco, Izzy però lo afferrò da dietro per il collo della maglietta e gli sbatté la testa contro la porta in ferro.

Una rabbia ceca si impossessò di lei e continuò a far scontrare Chad con il portone, ignorando le sue preghiere.

Si fermò solo quando smise di sentirle, lo lasciò andare e lui si accasciò a terra, dove presto si formò una pozza di sangue, a causa della testa fracassata.

Isabelle rimase ferma a guardarlo, incredula per tutto ciò che era successo.

Dopo poco il rumore di passi la fece sobbalzare, si voltò appena in tempo per vedere la porta aprirsi per lasciare entrare una ragazza sconosciuta.

Isabelle la osservò, i suoi capelli rossi erano legati in due trecce ordinate, indossava una gonna viola e un maglioncino lilla, la bocca era colorata da un gloss rosa.

- E' morto? – chiese a Isabelle, che annuì.

La rossa non sembrò sorprendersi, sospirò e borbotto qualcosa.

- Chi sei? – chiese Isabelle stranita.

- Lydia Martin – rispose l'altra con un piccolo sorriso.

- Io sono Isabelle – Lydia annuì e si avvicinò a lei.

- Adesso faccio una telefonata poi mi spieghi cosa è successo – le disse la rossa.

Lydia estrasse il telefono e compose un numero, quando la persona rispose, la ragazza prese a parlare: - Dici sempre che quando trovo un cadavere devo chiamare prima te -

Spazio autrice:
Ecco il capitolo 11
Cosa ne pensate di Lydia?🤔🤔
E del momento di rabbia di Isabelle?😈
Aspetto i vostri commenti❤️
Al prossimo capitolo 🐺🖤🔥

~Shadowhunters|| The 100~  We meet againWhere stories live. Discover now