Capitolo 48

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Jo

Ho sempre saputo che Hero avrebbe viaggiato molto per la sua carriera di modello. Quindi con la notizia che lui è stato preso per la campagna Ferragamo, non sono rimasta molto sorpresa. Tuttavia, sentirlo accettare senza esitare ad andare oggi a Milano, quando mi aveva detto che veniva con me a Perth, mi sono sentita un po' delusa.

Quando ha accettato di tornare a casa con me a Perth, avevo già immaginato tutte le cose che volevo mostrargli. Lo immaginavo mentre camminava lungo le spiagge di sabbia bianca o a fare escursioni nelle zone dell'entroterra di Perth. Lo immaginavo a cena con i miei genitori, Katherine e Geremia nella mia casa di infanzia. Mi immaginavo lui rannicchiato sul mio letto.

Suppongo che questo non accadrà presto.

Il mio primo istinto è quello di urlargli contro però ricordo a me stessa che non sono più così. Non sarebbe giusto per Hero. È il suo lavoro, che ha fatto di tutto per ottenerlo, e non dovrei ostacolarlo, proprio come non vorrei che si intromettesse nei miei progetti. Abbiamo i nostri progetti individuali al di fuori di After.

Dovrei essere felice per lui e il suo successo, non dovrei essere triste.

Con questo in mente, esco a fatica dal suo bagno e mi siedo sul suo letto mentre lo guardo fare le valigie. Non sono passati più di dieci minuti da quando siamo tornati da casa della sua famiglia e la prima cosa che ha fatto quando siamo entrati nell'appartamento è stato afferrare la sua valigia e iniziare a tirare fuori i vestiti dal suo armadio. Si ferma da quello che sta facendo e mi guarda, i suoi occhi sono morbidi e supplicano per la mia comprensione. So che si sente male per tutto questo e lo sono anche io, ma questo è un affare troppo grande per rinunciare.

"Va bene. Penso che ce la farai per il matrimonio dato che è a primavera. Domani ci sarà solo una festa, e non gli ho ancora detto che venivi, quindi non saranno delusi dal fatto che tu non verrai con me" gli assicuro con voce sommessa.

Si siede proprio accanto a me e mi prende le mani tra le sue, accarezzandomi il palmo con il pollice "mi dispiace così tanto amore" dice, i suoi occhi rivolti verso le nostre mani.

"Te l'ho detto, va bene. Dovresti finire di fare le valigie".

Rimane in silenzio per alcuni minuti prima di alzare gli occhi per incontrare i miei "E se non vado? E se faccio finta di aver perso il volo?"

Il mio cuore batte per la prospettiva ma scaccio immediatamente questa idea. No, sarebbe sbagliato e sarebbe egoistico da parte mia se gli dicessi di si. "Cosa?! Hero sei pazzo? Non puoi farlo. Rovinerai la tua carriera se non ti presenti a quell'incontro. È Salvatore Ferragamo per l'amor di dio!" Scuoto la testa, scrollandomi di dosso anche le mie emozioni contrastanti.

"Voglio davvero venire con te, amore" insiste. La tristezza riflessa nei suoi occhi mi fa male al cuore.

"Lo so amore. Perth sarà sempre lì, comunque. Non andrà da nessuna parte e come ho detto, non è domani il matrimonio" gli bacio il broncio che si è formato sulle sue labbra prima di allontanarmi quando lo sento aggiungere ancora più pressione al bacio "davvero, perderai il volo se non finisci di fare la valigia" gli dico con voce severa. Apre la bocca per dire qualcosa ma io lo zittisco sapendo già cosa sta per dire. "E non illuderti dicendo che vuoi perdere il volo. Sappiamo entrambi che questo è un grosso problema per te. Ciò rovinerebbe la tua carriera, Hero. Non osare perdere questa opportunità!"

"Va bene" piagnucola, ma un accenno di sorriso tira gli angoli della bocca.

Hero finisce di fare le valigie mentre faccio la doccia e quando è pronto per partire, insiste sul fatto che non è necessario che lo accompagni all'aeroporto, dicendo che non vuole che torni l'appartamento da sola. Finalmente accetto di rimanere dopo alcuni minuti di battibecchi.

vergine a 20 anni | herophineWhere stories live. Discover now