Capitolo 44

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Hero

Mi sveglio con il telefono che squilla ininterrottamente e quando lo prendo vedo che è mia madre e so già che le sono arrivate notizie sull'incidente di ieri sera. Cazzo! Conoscendola, so che verrà qui presto per prendere Mercy. Conoscendola, darà sicuramente la colpa a Jo.

Secondo mia madre, ogni cosa che è successa alla nostra famiglia è per colpa di Josephine.

Decido di alzarmi e quando vado in cucina per prepararmi del caffè sento una serie di colpi alla porta. Mi affretto a dirigermi verso la porta non volendo svegliare Jo, Mercy e Felix e decidendo di affrontare la mamma da solo.

"Dov'è tua sorella?" chiede subito mia madre superandomi e andando in soggiorno, i suoi occhi che scrutano l'appartamento.

Quando si dirige verso il corridoio che conduce alle camere da letto, la blocco "mamma sta ancora dormendo. La riporterò io a casa" le assicuro, parlando il più tranquillamente possibile.

"Che cosa è successo ieri sera Hero? Hai visto instagram? Tutti chiamano tua sorella ubriacona...troia." Balbetta l'ultima parola.

Chiudo gli occhi per un secondo, sentendomi infuriato, non per mia madre, ma per la situazione in generale. Non avrei mai pensato di vedere il giorno in cui Mercy sarebbe stata chiamata troia. La mia dolce sorellina. È tutto così ingiusto e non capirò mai la necessità delle persone di insultare qualcuno di cui non sanno nulla basandosi solo su pochi secondi di video o una singola foto. Mercy era ubriaca, sì. Ma era anche molto emotiva e la presenza di Sophie ha fatto esplodere la sua rabbia repressa e la sua frustrazione. Semmai, Sophie è la causa di tutti questi problemi e caos apparentemente infiniti nella mia vita...nella mia famiglia e con Josephine.

"Sai che non è vero mamma" sospiro facendo scorrere le dita tra i capelli arruffati.

"Beh, non so più cosa pensare, Hero. Non dopo quello che ti sta succedendo" scatta, le braccia incrociate al petto.

"Qualunque cosa faccio, non ha nulla a che fare con Mercy. È una ragazza cresciuta per l'amor del cielo. È più che capace di prendere le proprie decisioni."

"E guarda dove l'ha portata" dice beffarda. "Ha trascorso una notte con te e quella...tua co-protagonista e questo è quello che succede. Povera Sophie, ha già passato così tanto negli ultimi tempi e Mercy l'ha attaccata così senza pensare."

La mia rabbia inizia a crescere dopo avere sentito le sue parole. Il modo in cui la sua voce diventa tenera quando parla di Sophie e invece quando parla di Jo diventa disgustata mi fa imbestialire.

"Non conosci l'intera storia dietro quel cazzo di video, mamma!" Praticamente urlo.

"Non dire parolacce Hero!" Mi rimprovera.

Sento una porta alle mie spalle aprirsi e la voce dolce di Jo che mi chiama. Accidenti! Sono stato troppo preso dal nostro discorso che non mi sono accorto di star urlando. L'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento è uno scontro tra noi tre.

"Hero? Amore? Cosa sta succedendo..." si interrompe quando si mette accanto a me, osservando lo sguardo arrabbiato che mia madre le sta lanciando.

"Mamma è qui per prendere Mercy, piccola. Perché non vai a svegliarla?" le dico dolcemente. No, praticamente la prego. Non ho bisogno che ascolti la mamma che le lancia parole velenose.

"Buongiorno, Signora Tiffin" Jo saluta la mamma. Il piccolo sorriso che rivolge a mia madre è timido e genuino e non vacilla nemmeno quando il suo saluto non viene ricambiato.

"Prendi tua sorella, la porto a casa" Mi dice la mamma, ignorando completamente Josephine.

"Che cazzo mamma?" non posso fare a meno di gridarle. È così stronza!

vergine a 20 anni | herophineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora