Capitolo 20

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Jo

Quando cazzo finirà questa cena?

Sono stata seduta qui, a giocare con il cibo nel piatto e ascoltando mamma e papà che parlavano di Katherine e del suo nuovo progetto e lo studio che sta pianificando di mettere nella sua casa a Los Angeles.

Seriamente, di chi cazzo è il compleanno oggi?

Sarebbe stato meglio se non fossero venuti a trovarmi. Ma ovviamente dovevano venire per il mio compleanno. Dopotutto, sono ancora la loro figlia. È tutta una sceneggiata però. Tutto per la loro fottuta immagine della famiglia perfetta. Non so nemmeno chi stiano cercando di impressionare qui. Non è che le persone qui ad Atlanta sappiano chi sono.

"josephine quel ragazzo...hero giusto?" chiede papà e per la prima volta nell'ultima ora presto attenzione alla semplice menzione di hero.

Lo so, patetico no?

"si. che vuoi da lui papà?" chiedo. Giuro che se dicono qualcosa di brutto su hero in questo momento, uscirò da questo maledetto ristorante.

"è un ragazzo molto bello. Perché non lo presenti a tua sorella? Sono sicuro che saranno perfetti l'uno per l'altro."

Il mio precedente fastidio si è ora trasformato in rabbia. Potevo sentire il mio viso surriscaldarsi dalla rabbia e il respiro che si faceva corto mentre l'adrenalina mi pompava nelle vene alimentata dalla mia rabbia. "katherine può trovarsi un altro uomo da sola papà. A hero piaccio io." dico senza pensare.

Lo sguardo incredulo lampeggia sui visi di entrambi i miei genitori e mi fissano, con gli occhi sgranati e la bocca aperta. "Allora perché non ce lo hai presentato come tuo ragazzo questa mattina?" mi chiede mamma non convinta. Naturalmente stanno pensando che mi sia inventata tutto. E hanno un buon motivo per cui non credermi: io non sono mai stata con un tipo cosi gentile, conservatore e proveniente da una buona famiglia come hero.

"Ci siamo messi insieme di recente, non pensavo fosse opportuno presentarvelo cosi presto" scrollo le spalle con nonchalance.

Bugiarda.

"Non ha senso. Una volta ci hai portato un ragazzo che avevi appena incontrato in un locale la sera prima a casa nostra e tutti quelli che hai frequentato erano dei teppisti." Interviene papà con uno sguardo torvo.

"È uguale. È occupato. Adesso possiamo ordinare il dessert per favore?" dico cambiando argomento. La mamma chiede al cameriere di servirci la piccola torta che mi hanno ordinato che sicuramente costa più di un paio di scarpe converse.

Alla fine questa dannata cena finisce e io prenoto un Uber ai miei genitori per portarli all'aeroporto senza nemmeno preoccuparmi di accompagnarli. Non ce la facevo più a sopportarli. Sarei stata più felice di litigare con hero piuttosto che passare un'intera giornata con i miei genitori.

Decido di tornare a piedi in hotel per schiarirmi un po' le idee. I miei genitori tendono ad avere questo effetto su di me. Se solo non indossassi questi maledetti tacchi mi metterei a correre. Ho sempre amato correre perché è una cosa liberatoria: libera il mio spirito da tutte le cose inutili che mi circondano e tutto ciò che sento è il vento e il suono del mio respiro costante in sincronia con ogni mio passo.

Mi manca questa sensazione.

Da quando sono iniziate le riprese, io e hero non siamo più andati a correre. Ci siamo limitati ad andare in palestra insieme. Sollevare pesi non è soddisfacente come sentire il vento sulla mia pelle e lo scricchiolio del terreno sotto le mie scarpe.

Fanculo.

Mi tolgo i tacchi e li tengo in mano prima di iniziare a correre a piedi nudi. L'abito che indosso è largo, il che rende più facile fare passi più lunghi e costanti. Sono passate le otto di sera e ho potuto sentire gli sguardi delle persone per le strade in questa notte fottutamente calda. Non vedo l'ora di raggiungere l'hotel quindi inizio ad accelerare i passi. Quando finalmente arrivo, non penso più a quanto siano schifosi i miei genitori, non penso a quanto abbia fatto schifo il mio compleanno quest'anno. Ora mi sento più libera e leggera.

vergine a 20 anni | herophineWhere stories live. Discover now