❝ Coppa del Mondo di Quidditch ❞

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[parte II]

HARRY POTTER
E
IL CALICE DI FUOCO

L'Estate stava quasi per concludersi, mancavano le ultime settimane prima dell'inizio delle lezioni ad Hogwarts. Sarebbe stato il mio quarto anno e speravo che almeno in questo non ci sarebbero stati problemi, volevo viverlo nella totale serenità.

In questi mesi sono stata in contatto con i miei amici, immancabilmente Kim e Grace. Ci siamo scritte quasi tutti i giorni per sapere come stessimo passando queste lunghe giornate e devo dire che entrambe le mie amiche sono state indaffarate. Grace le aveva trascorse con i suoi parenti in Irlanda, mi ricordo ancora le svariate lamentele ricevute nelle sua lettera poiché i suoi familiari li avevano accolti con le solite danze del posto. Kim invece aveva passato alcuni giorni in Spagna, alloggiando in un cottage molto raffinato, così diceva lei. Mi ha raccontato che con loro pernottava anche un'altra famiglia di origine francese ed aveva conosciuto una ragazza di alcuni anni più grande veramente
simpatica.

Una persona di cui non ho notizie dagli ultimi giorni trascorsi a scuola è Cedric. Dopo quello che è successo tra noi due, ci rivolgevamo la parola di rado; in un certo senso eravamo imbarazzati di quel bacio fugace.
Non gli avevo spedito nessuna lettera, questo non significa che io non ci abbia provato, però tutti i tentativi o sono stati bruciati o raccatti e appallottolati nel mio cestino. Mi sentivo una stupida, perché dovrei scrivergli se lui non si è azzardato di farlo? Perché tutto ciò deve essere così difficile, certe cose non le riesco completamente a capire. Nonostante il rancore che provavo nei suoi confronti, non posso negare che non mi manchi la sua presenza, le sue dolci attenzioni che mi rendevano speciale e il suo smagliante sorriso che mi illuminava le giornate. Come mi ha resa quello sciocco Tassorosso?

Sospirai guardando il cielo scurirsi, facendo spuntare le piccole stelle luccicanti. Ero distesa sul vasto e rigoglioso cortile di casa mia, almeno qui era tutto sereno e al sicuro da qualsiasi male esterno. Anche se Hogwarts è un posto importante per me, nulla può recidere l'amore che ho per questa casa, per la mia famiglia. Nulla e nessuno mi faceva sentire protetta come questo posto e le persone che ci vivono.

"Honey rientra in casa, domani la sveglia sarà alle prime luci del mattino! E' meglio che tu sia riposata" disse con tonalità alte mia madre, portandomi nel mondo terrestre "Arrivo" alzai la mia schiena dall'erba fresca e mi diressi verso l'entrata "Mama perché domani ci dobbiamo alzare all'alba? Cosa dobbiamo fare di così eclatante?" le domandai, chiudendo la porta alle mie spalle "Domani, honey, andremo alla Tana dei Weasley" "Cosa dobbiamo fare dai Weasley?" le chiesi sorpresa, bloccando il suo discorso "Andremo lì così ci avvieremo tutti insieme per andare alla Coppa del Mondo di Quidditch" mi rispose, incamminandosi verso le scale per salire verso la sua stanza "Sei sicura che non ci sia qualcosa di più? Io penso che sia proprio così" dissi raggiungendola "Sei proprio curiosa honey- sorrise, poggiando la sua esile mano sulla mia capigliatura, accarezzando i miei morbidi capelli cioccolato -tuo padre dovrà parlare con Percy ed Arthur Weasley per una cosa importante che si terrà ad Hogwarts"  "Ad Hogwarts? Spero seriamente che non si tratti di giochi circensi con i draghi o robe simili" dissi, procurando un allegra risata a mia madre "Tranquilla, non accadrà nulla di tutto ciò. Ci vediamo domani" mi diede un dolce bacio sulla fronte, sparendo dentro la sua camera "Speriamo sia così.." sussurrai, entrando dentro la mia stanza da letto.




La luce flebile dei piccoli raggi solari colpì il mio volto, procurandomi un intenso fastidio. Mugugnai qualcosa, poggiando e strofinando le dita sui miei occhi cristallini ancora chiusi. Li aprì lentamente, sbattendo le palpebre più volte, cercando di focalizzare ciò che avevo intorno; guardai l'orologio appeso sulla parete per vedere che ora fosse, strabuzzai gli occhi appena mi accorsi che erano le 4.00 del mattino. Spostai il lenzuolo che fino a poco prima copriva le mie lattee gambe e poggiai i piedi nudi sul freddo parquet "Cosa devo fare per una partita di Quidditch" sospirai ancora colma di sonno e uscì dalla porta della mia stanza "Buongiorno tesoro, pronta per la grandiosa giornata di oggi?" chiese esaltato mio padre, mettendo alcune cose dentro lo zaino "E' solo una partita di Quidditch.." risposi sbadigliando, credo che tra pochi minuti mi ritroverò svenuta per terra.

Never Ending Story | Cedric DiggoryWhere stories live. Discover now