❝ Da Un Fiore Nasce La Libertà ❞

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I giorni passavano in fretta, erano come dei fulmini, scomparivano subito appena toccavano il suolo.
Mancavano pochi mesi alla fine dell'anno e all'inizio delle vacanze estive. Sembrava così strano, che tutto ciò se ne andasse così velocemente senza alcun preavviso, senza che tu te ne accorgessi.

Le stagioni andavano avanti, lasciando solamente una innata malinconia, facendoti ricordare di quanto il tempo fosse breve e tu dovevi godertelo fin quando ti sia passibile farlo.

Oggi è il 21 Marzo, il giorno in cui tutto rinasce, in cui la natura prorompe nelle nostre vite con il suo verde spiccante e i fiori incominciavano a crescere diventando dei piccoli germogli pronti a nascere, in cui gli svariati esseri che abitavano intorno a queste alte mura uscivano dal loro lungo letargo, ritornando più vivaci di prima.

Oggi è il mio compleanno.

E' per questo che i miei hanno deciso di chiamarmi Solar, per loro ero una minuscola luce di speranza e felicità, come le emozioni che si provassero in questo periodo. Mia madre mi dice sempre che quando sono venuta al mondo, il sole stava per sbucare, illuminando con i suoi lievi raggi la natura che stava ritornando in vita, dando gioia e pace a coloro che gli davano uno sguardo. Da lì le venne questa brillante illuminazione, ero il suo piccolo sole, una portatrice di serenità e bontà.

Avevo poggiato il mento sulle mie braccia conserte e guardavo le bianche nuvole scorrazzare lungo l'immenso cielo aranciato, le dorate scie di luce penetravano la finestra colpendo e riscaldando il mio viso.
Tutto ciò mi rilassava, era come se non avessi alcun problema per la testa, che tutto continuasse perché doveva essere così e che nessuno avrebbe spezzato quel tempo che per una volta sembrava infinito.

Erano le prime luci dell'alba ed io ero sveglia, troppi pensieri e desideri correvano senza sosta per tutta la mia mente, rendendo tutto più difficile, ma ormai era da mesi che continuava questo viavai. Sospirai, pensando che presto sarebbe finito tutto, che da una piccola cosa sarebbe sbocciata la tranquillità, almeno così pensavo.
Avvolsi di più il cuscino che tenevo attorno al mio busto, cercando un conforto per riuscire ad andare avanti anche oggi. Era il primo giorno del fine settimana, almeno oggi non ci sarebbero state lezioni, un motivo perfetto per staccare un po' la spina da quello che avevo intorno. Anche se oggi dovrebbe essere un giorno importante, non avevo progettato nulla, tra tutto quello che è accaduto in questi giorni non ho avuto nemmeno un attimo libero per pensarci.

Sarebbe stata una giornata come tutte le altre.

Scesi giù dal letto, appoggiando i piedi nudi sul freddo pavimento e mi preparai per una nuova giornata. Misi il maglione a collo alto corallo che che mi aveva regalato mia madre, lo aveva preso in un negozio "speciale" almeno così dice lei. Però infondo lo era veramente, aveva un infuso di lavanda e mi piaceva tirare sul col naso un grande respiro per sentirlo, mi rallegrava le giornate.
Attaccai un fermaglio nella parte destra della mia capigliatura, raccogliendo i capelli cioccolato che continuavano a contornare le linee definite del mio esile volto. Mi guardai allo specchio abbozzando un sorriso, non ero per niente credibile, non riuscivo a nascondere il mio malessere che mi rendeva cupa, sentivo i miei occhi radianti incupirsi sempre di più diventando tristi. Non dovevo sentirmi così, dovrei essere la persona più positiva del mondo, ma in questo istante l'unica cosa che vorrei fare è sprofondare.
Tirai un lungo respiro e scesi dalla Torre prima degli altri, almeno non mi avrebbero assalita come gli altri anni.

Arrivai nei vialetti del cortile, godendomi quegli attimi di silenzio e pace; camminai oltre, raggiungendo la vasta prateria verde, da qui si riusciva a vedere la piccola capanna di Hagrid con il suo solito sbuffo di fumo che scappava dal caminetto e l'immenso Lago Nero, ero sempre stata incantata da quella pozza d'acqua limpida, lo sentivo come un luogo in cui lasciarsi andare e riposarsi, quello che serviva a me in questo periodo.

Never Ending Story | Cedric DiggoryWhere stories live. Discover now