❝ La Partita ❞

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Restammo lì per un po' a goderci le allegre risate e le stupide barzellette, sorseggiando della deliziosa burrobirra. Finché l'ora stabilita della Mcgranitt arrivò, lasciando così quella felice e custodita città.
Lungo la strada del ritorno non potei non meravigliarmi del panorama circostante. Le piccole foglie che scivolavano giù sul suolo, abbandonando il loro bel colore incupendosi e lasciando il loro destino scorrere per una speranza di rinascita. Il fiume che scorreva impetuoso nel suo lungo letto che lo cullava, oscillandolo lentamente nelle sponde e gli stormi di rondini volare in alto, migrando verso posti esteri alla ricerca di un rifugio caldo e sicuro.
"Ragazzi siamo arrivati- il richiamo della Mcgranitt mi fece intuire del nostro arrivo- adesso tutti nelle vostre Sale Comuni, ci vedremo nelle prossime giornate per le lezioni" concluse ritirandosi all'interno di Hogwarts.

Varcato l'enorme portone, la mia visuale si imbatté in Lupin e Potter, focalizzando le loro figure immerse in una conversazione allegra e attenta.

Che Potter abbia ascoltato e valutato il mio consiglio?

"Hey, Solar! Per la barba di Merlino, mi stai ascoltando?" Grace si piazzò davanti a me sventolandomi una mano davanti agli occhi per risvegliarmi. Sbattei le palpebre più volte distogliendo lo sguardo dai due e puntarlo sulla mia amica "Scusami Grace, mi ero persa nei miei pensieri. Dicevi?" le domandai sorridendole, salendo le numerose scale "Ti stavo dicendo se la tua presenza alla partita fosse confermata" disse facendo attenzione alla scale che continuavano a cambiare "Credo vivamente che io ci sia, non posso di certo perdermi la prima partita dell'anno se, soprattutto, sarai tu a giocare" le feci l'occhiolino scoppiando a ridere insieme alla rossa "Tu Kim, ci sarai?" le chiese speranzosa, la Serpe, che finora non aveva proferito parola, si voltò verso Grace annuendole procurandole dei gridolini felici.

D'un tratto le scale si bloccarono pericolosamente, facendoci perdere l'equilibrio per alcuni secondi. Strinsi di più fra le mie mani il corrimano per la paura di cadere "E' sparita la Signora Grassa!" si sentì l'urlo preoccupato della piccola Ginny Weasley, facendo spaventare tutti gli studenti. Mi voltai verso il ritratto, vedendo degli evidenti graffi profondi che lesionavano il quadro della casata Grifondoro.

Sembravano essere procurati da un lupo.

Il preside Silente si fece spazio tra gli alunni guardando ed esaminando sconvolto il telaio distrutto "Signor Gazza-chiamò il sorvegliante, che arrivò spedito con la sua gatta- raduni i fantasmi, che perlustrino ogni parte del castello per trovare la Signora Grassa" chiese Silente sotto le voci e gli schiamazzi preoccupati degli altri quadri "Non credo ci siano bisogno i fantasmi, la Signora è lì" rispose Gazza indicando un quadro infondo.
Tutti i Gifrondoro e gli altri studenti corsero spediti verso la parte indicata, smuovendo la quiete delle scale "Signor Percy, tu non dovresti essere il Caposcuola? Mi spieghi il perché tu non stia facendo il tuo lavoro, facendo mister so tutto io?" domandò acida Kim innervosendosi del comportamento inadeguato.
Percy guardò male la ragazza per poi dirigersi verso i Grifondoro "Cara Signora, chi le ha fatto questo?" chiese con calma Silente "Occhi come il diavolo i suoi! E' un'anima nera quanto il suo nome! E' lui Signor Preside, quello di cui tutti parlano, è qui, nascosto dentro il castello. SIRIUS BLACK!" urlò terrorizzata la Signora. Gli studenti incominciarono a parlottare spaventati e preoccupati.

Sirius Black è qui? Come ci sarà riuscito?

Gazza sotto gli ordini di Silente, andò a perlustrare l'istituto e i Grifondoro seguirono la Mcgranitt in Sala Grande dove pernotteranno "Sirius Black è qui, come caspita ha fatto ad arrivare?! Nessun essere umano può scappare dai dissennatori se si è cercati da loro!" esclamò Grace allarmata "Hai ragione, nessun essere umano..Devo cercare il Professor Lupin, scusatemi" dissi in fretta scendendo velocemente le scale "Per Salazar, dove stai andando a quest'ora!" prorompé Kim cercando di fermarmi, ma ormai ero troppo lontana.

Never Ending Story | Cedric DiggoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora