❝ Paure ❞

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L'Autunno minacciava impetuoso il suo arrivo, strascicando via gli ultimi colori vivaci che circondavano il maestoso castello. Persino le foglie del pauroso Platano Picchiatore incominciare ad ingiallirsi e spegnersi nei rugosi rami.
Dopo il piccolo incidente con Fierobocco, Malfoy non faceva altro che vantarsene, come se fosse sopravvissuto all'attacco di colui in persona.

Era il solito egocentrico.

Oltre ciò, altre notizie vennero a galla nei giorni recenti, l'avvistamento di Sirius Black. Era stato scovato in una cittadella prima di Hogsmeade, non poco lontana da Hogwarts. Gli studenti e i professori all'annuncio del giornale non fecero che preoccuparsi per un possibile arrivo del fuggitivo nella scuola. A causa di ciò l'insistenza dei dissennatori si fece più presente, mettendoci tutti quanti sotto pressione, per la paura di un loro attacco. Chiunque aveva paura di loro, poiché essi si nutrivano delle disgrazie e dolori altrui, togliendo alla vittima i suoi ricordi felici facendogli credere che quest'ultimi non potessero esistere.

Una nuova giornata piovosa sorgeva ad Hogwarts, una delle solite giornate cupe pre-autunnali.

Uscì, finita la colazione, dalla Sala Grande con l'orario fra le mani, notando la bellissima ora di Difese Contro le Arti Oscure.
Presi i libri dalla mia casacca blu spento e mi indirizzai verso l'aula.
Entrata vidi tutti gli studenti del mio stesso anno, si dovrà dare da fare Lupin per far ascoltare tutti questi giovani maghi. Cercai tra la miriade di ragazzi le mie due amiche, trovandole al centro di una conversazione  "Buongiorno" le salutai sorridendo ad entrambe "Buongiorno anche a te Solar" ricambiò radiante Grace "E' illegale questa lezione alle prime ore del mattino" sbuffò Kim facendo sollevare il piccolo ciuffo che era scappato dalla coda, che raccoglieva i suoi capelli scuri "Concordo" fece un cenno col capo la rossa, concordando con la Serpeverde.

Fummo interrotte all'apertura della porta dell'ufficio del Professor Lupin, facendo apparire la sua figura "Buongiorno ragazzi-scese le scale raggiungendo il centro della stanza, dove si trovava un telo che avvolgeva uno strano mobile, che si muoveva pericolosamente-La lezione di oggi sarà molto importante, poiché questa creatura la potrete incontrare molto spesso, ovviamente questo dipenderà dai luoghi che frequenterete-arrivò davanti al soggetto della conversazione e tolse il lungo strascico, rivelando un vecchio armadio-qualcuno saprà dirmi di che creatura tratteremo oggi" "Un molliccio" il giovane Grifone Dean Thomas interruppe il Professore "Esattamente Dean, ma qualcuno sa dirmi di preciso a cosa io mi riferisca?" chiese a tutta la classe "I mollicci sono creature oscure, nessuno sa che forma abbiano poiché essi si trasformano nella nostra più grande paura" non ebbi tempo di rispondere che la Signorina Granger mi sovrastò, precedendomi "Giusto, Hermione" si complimentò con la ragazza "Per riuscire a battere uno di questi esseri, bastano le risate e un solo incantesimo: Ridiculus. Ripetete tutti con me scandendo le parole, Ri-di-cu-lus" ripetemmo in coro insieme a Lupin "Questa lezione è ridicola" ribatté pungente Malfoy, beccandosi un colpo di libro sul braccio dolente da parte di Kim, facendolo sussultare dal dolore

"Bene, Neville, giusto?" chiese al giovane impacciato "Si-si Signor Lupin" balbettò il piccolo Grifone "Vieni tu a provare" il Grifondoro si fece avanti insicuro "Caro Paciock, qual è la cosa che ti fa più paura?" gli domandò Lupin. Neville sussurrò qualcosa ma nessuno riuscì a capire molto dalle sue parole lievi e timide "Ripeti più forte Paciock" chiese rassicurandolo il Professore "Piton" scandì bene le sillabe suscitando una risata a tutti i presenti "Beh, tutti hanno un po' paura di Severus-affermò facendosi scappare una risata contenuta-Adesso immagina tua nonna" "Si, ma non voglio che appaia lei" disse impaurito Neville "No Paciock, devi focalizzare i suoi vestiti" gli spiegò Lupin "Porta di solito una piccola borsetta rossa e.. " "Non li devi dire a noi, li devi immaginare nella tua mente" lo bloccò per poi avvicinarsi verso di lui sussurrandogli qualcosa all'orecchio "Bene, sii pronto mi raccomando" lo rassicurò il Professore aprendo il vecchio armadio.
Da lì uscì il Professor Piton, almeno così sembrerebbe, ma in realtà è solo frutto delle paure di Paciock.
Il molliccio si avvicinò verso la figura del giovane "RIDICULUS" esclamò terrorizzato il Grifone. Pronunciato quell'incantesimo, il temuto Piton indossò gli abiti della anziana nonna, facendo ridere l'intera classe "Il prossimo" esortò Lupin, così si fece avanti il giovane Weasley.
La creatura si trasformò in un gigantesco ragno nero, procurando dei brividi a tutti gli studenti. Il rosso tremolante puntò la bacchetta contro il molliccio esclamando la formula magica, facendo spuntare dei pattini nelle otto zampe dell'aracnide. Anche in questo caso l'aula si colmò di risate "Signorina Clarke è il suo turno" disse il Professor Lupin guardandomi.

Insicura avanzai verso la creatura oscura, con la paura della sua trasformazione. Arrivata, il molliccio mutò forma trasformandosi.
Davanti a me avevo me stessa.
Una me trascurata e scontrosa.
L'intera classe rimase sconvolta nel vedere la trasformazione della creatura, poiché non aveva alcune sembianze paurose, almeno per loro. Guardai quell'essere, l'ansia si fece spazio nel mio corpo bloccando le mie vie respiratorie, facendomi quasi soffocare, i miei battiti cardiaci aumentarono e il respiro diventava sempre più affannoso. Non riuscì a fare assolutamente nulla, ero bloccata, ero in panico. Un groppo spuntò nella mia gola e le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi. Così feci l'unica cosa che mi sembrava logica in quell'asso di tempo.

Scappare.
Scappare via da tutti.
Scappare da quella orrenda visione.

Corsi via verso la porta spalancandola prepotentemente, scappando fuori dalla scuola, che in quell'attimo sembrava tutto fuorché casa. Le lacrime vinsero la loro battaglia, uscendo velocemente sorcando il mio pallido volto, oscurandomi la vista. Arrivai esausta nel grande ponte di Hogwarts e decisi di scivolare via con il dolore, piegandomi per terra senza forze. Mi ero dimostrata debole davanti a me stessa.

Che codarda Corvonero.

"Solar" una voce sconfortata spezzò quei secondi di dolore straziante "Se ne vada Professor Lupin, non credo che lei voglia sentire degli inutili problemi adolescenziali di una sua studentessa" dissi apatica asciugandomi le calde lacrime "Invece, Signorina Clarke, sono qui proprio per questo" mi girai e lo vidi avvicinarsi verso di me, sedendosi accanto al mio corpo addolorato "Non credo che ci sia molto da dire Professor Lupin" "Invece si mia cara. Per una reazione del genere c'è un immenso perché" ribatté guardandomi, distolsi immediatamente lo sguardo posandolo per terra "Sa, ormai non ne vale la pena nascondersi con lei, sa già tutto. Quindi perché continuare questa inutile sceneggiata, non dovrei fingere di essere una ragazza normale come le altre" pronunciai a malapena poiché le lacrime decisero di ricadere "Solar-posò una mano sulla mia spalla-non importa ciò che sei o ciò che fai, ognuno è bello perché è diverso. Sei speciale, vali quanto tutti gli altri. Anzi, vali centinaia di volte in più" le sue parole dolci toccarono il mio animo oscurato dalla tristezza, rendendolo più rassicurato "Lei dice..?" chiesi con un filo di voce, porgendo il mio sguardo distrutto contro il suo abbattuto per la scena "Si. Solar devi sapere che anch'io sono diverso, lo sono sempre stato. Eppure, nonostante ciò, sono rimasto forte credendo che ciò che conta si trova qui" indicò il suo cuore "La sua bontà vale più di mille fatti o parole Solar" mi porse un sorriso dolce che tentai di ricambiare "Perché hai paura di te Solar?" mi chiese calmo, asciugandomi alcune lacrime "La mia diversità potrebbe ammaliare moltissime persone, anche quelle che fanno parte del lato oscuro, maggiormente queste. Ho paura delle decisioni che io possa prendere, ho paura della rotta che possa percorre. Ho paura di sbagliare, facendo del male alle persone a cui tengo. Non importa la potenza o quanto io sia fortunata, ma questo può portarmi alla mia implosione. Ogni attimo quello che sta dentro di me comincia a sgretolarsi. Ciò che lo consuma è una vasta paura" mi sfogai, senza fare troppo caso che la persona che fosse davanti a me sia un Professore, quello con cui ho legato di meno "Solar riesco a capirti, anch'io alla tua età mi sentivo come te. Una persona in cui l'esistenza era sorretta da errori, il primo ero io stesso. Ma ricorda: Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il diritto di essere liberi" disse alzandosi dal legno duro del ponte "Ora asciuga quelle lacrime e mostra il bel sorriso che ti ritrovi. Quando si sorride si è più belli" se ne andò via lasciandomi lì, sola e con una marea di punti interrogativi.
Ma infondo le sue parole ebbero un posto speciale nel mio corpo.
Andarono dritte al cuore.





S/A
Good morning! Come va gente?
Ci tenevo a dirvi che sono molto affezionata a questo capitolo, mi sono venuti persino i brividi nel mentre lo scrivevo. Penso che Solar possa rappresentare un po' tutti noi adolescenti (anche se noi non abbiamo problemi magici) che pensano che i nostri difetti ci rendono solo orribili agli occhi degli altri, anche se questi in realtà ci raffigurano speciali e diversi.
Spero che anche a voi sia piaciuto~

Un abbraccio virtuale a tutti 🥺

Never Ending Story | Cedric DiggoryKde žijí příběhy. Začni objevovat