Capitolo 26

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31 Dicembre. Notturn Alley. 23:00

Draco aveva deciso di recarsi all'appuntamento con Harry un'ora in anticipo. Non sapeva bene perché, ma almeno era un motivo per allontanarsi da casa.

Passeggiava molto lentamente per i vicoli, le mani in tasca e lo sguardo basso. Era particolarmente triste e malinconico. Harry sarebbe potuto benissimo non venire, avrebbe potuto ripensarci all'ultimo minuto. E Draco aveva davvero bisogno di vederlo: doveva capire se era stata davvero colpa di suo padre se loro avevano dovuto separarsi. Inoltre, Lucius aveva detto a Draco che sarebbe stato compito suo uccidere Harry, e questa cosa lo faceva agitare ogni volta che ci pensava, e ci pensava quasi ogni ora. Ovviamente non lo avrebbe mai fatto, ma non era facile uscire da una situazione così complicata, con il rischio che suo padre avrebbe potuto far del male ad Harry in qualsiasi momento.

Draco guardò l'orologio. Erano passati appena dieci minuti. Sarebbe stata una lunga ora da trascorrere.

* * * * * * * *

"Harry caro sei sicuro di voler restare a casa da solo?" Gli chiese per la decima volta in mezz'ora la signora Weasley.

"Sicurissimo. Non me la sento molto di festeggiare e sono davvero stanco. Divertitevi anche per me." Spiegò Harry, impaziente che se ne andassero tutti per rimanere solo e poter così andare da Draco.

"Amico sei davvero sicuro di voler restare da solo? Possiamo rimanere io e Hermione a farti compagnia, o Ginny se preferisci." Chiese Ron preoccupato per l'amico.

"Tranquilli ragazzi, per una notte me la caverò." Rispose Harry scherzando.

La famiglia Weasley e Hermione, così, uscirono dalla casa, salutando Harry, che, finalmente, rimase solo.

Erano solo poco più delle sette, ma Harry era davvero impaziente di andare a Notturn Alley. Fortunatamente era riuscito a declinare l'invito ad una festa a cui erano andati i Weasley, fingendo di essere stanco e di non aver voglia di festeggiare. E in effetti ciò che aveva detto era vero. Harry era stato piuttosto giù dopo Natale, pensando costantemente a Draco e a come potesse stare. La notte dormiva male, si svegliava spesso, e di rado ritrovava il sonno. Di giorno non faceva gran che, si limitava a studiare per cercare di svuotare la mente da qualsiasi pensiero che non fosse oggetto di studio. Inutile dire che Ron e Hermione erano parecchio stupiti dal suo comportamento, ma gli lasciavano il suo spazio e lo aiutavano come potevano, standogli semplicemente accanto.

La signora Weasley aveva lasciato la cena in cucina per il ragazzo, così si decise ad alzarsi dalla poltrona per andare a mangiare qualcosa. E dopo il primo boccone si rese conto che in effetti aveva piuttosto fame, così in poco tempo finì tutto ciò che Molly aveva cucinato, e se ne tornò in camera. Per ammazzare il tempo, si fece una doccia, si lavò i denti, cercò di sistemarsi i capelli, si vestì. Era ancora presto. Erano appena le nove e mezza.

Harry si stese sul letto, appoggiò gli occhiali sul comodino e chiuse gli occhi. Si rigirò un infinito numero di volte, cercando di prendere sonno e fare un pisolino, ma non ci riuscì minimamente.

Trascorse un'oretta buona a fissare il soffitto e poi, anche se erano appena passate le undici, decise di andare a Notturn Alley. Al massimo avrebbe girato a vuoto, ma perlomeno non se ne sarebbe stato su un letto come un'ameba.

* * * * * * * *

Erano appena le undici e venti quando Draco, che si era fermato davanti ad una vetrina, vide venirsi incontro un ragazzo che aveva tutta l'aria di essere Harry. E in effetti era lui.

Fu Draco ad andargli incontro il più velocemente possibile, e quando gli fu davanti si fermò di colpo.
Non sapeva cosa fare. Baciarlo? Abbracciarlo? Non fare nulla?

Dopo la Guerra |Drarry|Where stories live. Discover now