Capitolo 22

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19 dicembre

Erano passati appena un paio di giorni da quando Draco si era intrufolato nel dormitorio dei Grifondoro, e anche se Harry lo aveva visto, non si erano più rivolti la parola.

Adesso il Serpeverde era nella propria Sala Comune, intento a svolgere gli ultimi compiti per il giorno seguente, che aveva trascurato ultimamente a causa della poca voglia e scarsa concentrazione. Quando finì e decise di coricarsi era da poco passata la mezzanotte, e in Sala Comune non c'era più nessuno.

Cercando di fare meno rumore possibile, entrò nel dormitorio, ma quando raggiunse il suo letto sopra ad esso vi era un messaggio.

'Torre di Astronomia. Devo parlarti.'

Draco si illuminò, pensando subito che fosse un messaggio di Harry per dirgli che era stato tutto uno scherzo durato fin troppo.

Si precipitò fuori dal dormitorio e dalla Sala Comune, non curandosi minimamente di star facendo rumore, e in un lampo era alla Torre di Astronomia.

A Draco batteva forte il cuore, per la corsa e non solo.

"Draco." Si sentì chiamare. Ma quella non era la voce di Harry, era una voce completamente diversa. Una voce dura e fredda, che aveva sentito per troppo tempo.

"Padre." Rispose con tono piatto il biondo.

Lucius uscì dall'oscurità, rivelando una figura scarna e sporca.

"Cosa ci fai qui? Non dovresti essere ad Azkaban?"

"Dovrei." Ammise l'uomo, con un ghigno divertito. "Ma come puoi ben vedere non è li che sono."

"Cosa vuoi da me?"

"Figlio mio, tu devi aiutarmi."

"Non ho intenzione di farlo. Ma posso far finta di non aver visto nessuno stanotte, se te ne vai immediatamente senza tornare mai più."

"Clemente da parte tua Draco." Continuo Lucius.
"Ma non è ciò che voglio io."

L'uomo si stava avvicinando sempre di più al figlio, con passi lenti, e aveva preso a girare intorno a lui, come a volerlo ispezionare a fondo.

"Vedi adesso non conta cosa vuoi fare tu, conta solo quello che ti dirò di fare io."

"E come pensi di potermi convincere?" Chiese beffardamente il biondo.

"Se ti dico Potter, non ti ho già convinto abbastanza?"

"Cosa gli hai fatto?" Draco adesso era furioso, totalmente furioso con il padre.

"Ancora niente, ma potrebbe capitare di tutto, non credi? Potrebbe essere colpito da una maledizione, affogato nel Lago Nero come un lurido babbano, o potresti anche ucciderlo tu stesso, la Maledizione Imperius mi riesce ancora molto bene."

Draco sentì i brividi corrergli lungo la schiena. Non voleva credere a ciò che aveva appena sentito.

"Cosa vuoi che faccia?"

24 dicembre

Era passata poco più di una settimana da quando Harry e Draco si erano lasciati. Entrambi non si rivolgevano minimamente la parola, nemmeno per insultarsi, come tutti si aspettavano.

Harry aveva pensato più volte di chiedere consiglio a Hermione, ma cosa avrebbe potuto dirle? 'Ehi Herm, sono stato per un paio di mesi con Malfoy, ma poi è arrivato il suo squilibrato padre che mi ha detto di lasciarlo immediatamente altrimenti l'avrebbe ucciso? Oh e non dovrei nemmeno dirti di suo padre, perché ha minacciato di uccidere anche me.' Un discorso simile sarebbe sembrato strano, bizzarro e paralizzante per chiunque.

E il 24 dicembre, alla viglia di un Natale che aveva programmato di passare con Draco, Harry si ritrovava a fare le valigie per andare alla Tana con Rom e Hermione.

Almeno non avrebbe avuto molto tempo per rimuginare su Draco e su Lucius, visto che alla Tana c'era sempre qualcuno con cui parlare e qualcosa da fare, quel piacevole mix che faceva sentire Harry davvero a casa. E in effetti, quello, oltre ad Hogwarts, era l'unico posto in cui il moro si sentiva davvero a casa.

Nel baule mise anche il regalo di Natale che aveva preso tempo prima per Draco, un'elegante cravatta nera con ricamate sopra le sue iniziali, D.L.M., in verde, che era sia il colore della Casa di Draco e, senza farlo a posta, anche il colore degli occhi di Harry. Ma quel regalo non avrebbe certo potuto darglielo adesso. Però lo voleva conservare comunque, forse un giorno avrebbe potuto darglielo. Avere questi pensieri lo metteva davvero di cattivo umore, e lo rendeva più triste e affranto che mai.

Cercò di pensare che a breve avrebbe assaggiato di nuovo le prelibatezze di Molly Weasley, e questo parve rincuorarlo, almeno un po'.

"Harry, sei pronto?" Gli chiese Ron.

"Si, arrivo." Rispose distrattamente Harry, chiudendo il baule e seguendo Ron. Avrebbero preso il treno dopo meno di un'ora, perciò era arrivato il momento di avviarsi alla stazione.

Il Natale sembrava aver risvegliato Harry, che partecipò ad una conversazione con Ron e Hermione dopo giorni passati in silenzio e rispondendo a monosillabi. Il rosso e la riccia all'inizio furono davvero sorpresi, ma fecero finta di niente e continuarono a conversare con Harry.

Arrivarono alla stazione verso le dieci e mezza, in anticipo di trenta minuti. Stavano chiacchierando animatamente con altri studenti riguardo al Quidditch, quando Harry lo vide. Era appena arrivato, da solo. Harry decise di andare da lui, solo per augurargli un buon Natale e vedere come stava.

Si allontanò dal gruppo di studenti senza che nessuno se ne accorgesse, per andare incontro al biondo, che quando se ne accorse cercò di andarsene, ma l'aveva visto troppo tardi, perciò fu costretto a sentire ciò che Harry aveva da dirgli.

"Ehi." Iniziò il moro, non sapendo bene come continuare.

"Che vuoi?" Rispose duramente Draco.

"Volevo solo sapere come stavi." Ammise Harry. "Pensavo che saresti rimasto ad Hogwarts per le vacanze." Aggiunse ancora il moro.

"Non sono affari tuoi se voglio tornarmene a casa. E poi davvero adesso ti interessa come sto?" Ghignò Draco, stando bene attendo a non farsi sentire, controllando che nessuno si fosse accorto di loro.

"Hai ragione. Scusami, per tutto. Dico sul serio." Harry stava per piangere, perciò rivolse un ultimo sguardo colpevole al biondo, dopodiché si girò per andarsene. Ma prima di iniziare a camminare verso il treno che stava entrando in stazione, si girò nuovamente verso il Serpeverde.

"Buon Natale Draco." Gli disse.

Poi si avviò verso Ron e Hermione, che si erano appena accorti della sua assenza. E mentre andava verso i suoi amici, gli parve di sentire sussurrare un "Buon Natale Harry." Il moro sorrise, pur continuando a rammaricarsi del fatto che non avrebbe potuto passare il Natale con Draco.


MY SPACE

Ehehehehi, oggi ho iniziato la scuola, e ne approfitto per dirvi che da ora in poi cercherò di aggiornare una volta a settimana, di lunedì alle 14/15 solitamente, però non voglio fare promesse. Anyway, ho un altro capitolo pronto, quindi per un'altra settimana sarò in orario.
Detto questo, vi auguro buona lettura.

Kiss, Kiss

Ginevra🌈

Dopo la Guerra |Drarry|Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon