Capitolo 4

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"Mi stai per caso seguendo Potter?" Chiese acido Draco, con voce ferma, nonostante fosse angosciato dall'idea che Potter avesse potuto scoprire il fatto che mangiava nelle cucine per non sentire i soliti commenti sul suo conto.

"Io...andavo al bagno."

"Davvero? Eppure sono dall'altra parte della scuola."

"Io..."

"Non hai parole Sfregiato?"

Draco non avrebbe voluto chiamarlo in quel modo o rispondergli malamente, ma era come se le parole gli fossero uscite di bocca prima ancora che la mente le formulasse.

Harry non rispose. Sapeva di essere in torto, poiché l'aveva seguito per...Non sapeva nemmeno lui il perché. E in quel momento avrebbe preferito di gran lunga ascoltare le chiacchiere di Ron ed Hermione, o essere ad una lezione di pozioni, cosa che detestava profondamente.

"Perché mangi nelle cucine?" Harry si mise una mano davanti alla bocca. Perché glielo aveva chiesto? Non voleva nemmeno farlo! La bocca aveva parlato senza il consenso del cervello.

Malfoy lo fulminò con uno sguardo truce, poi si girò e si avviò verso i dormitori di Serpeverde, dove si sarebbe rifugiato fino all'indomani mattina.

Harry decise che fosse meglio tornarsene da Ron ed Hermione, che a questo punto dovevano già essere nella sala comune, perciò vi si diresse.

* * * * * * * *

"Harry, si può sapere dove sei stato tutto questo tempo?" Chiese Hermione stizzita.

"Ve l'ho detto, ero in bagno."

"Per oltre mezz'ora? Harry, non siamo degli stupidi." Aggiunse Ron, anche lui contrariato.

Harry non sapeva cosa dire. Non voleva rivelare di aver seguito Malfoy, per di più senza un vero e proprio motivo. Ma non voleva nemmeno mentire ai suoi migliori amici. Così decise di essere evasivo.

"Io vado a letto. Sono stanco ragazzi, scusate. Buonanotte."

"Notte Harry..." Risposero i due.

Appena fu entrato nella sua camera, Ron prese la parola.

"Pensi che si stia vedendo ancora con mia sorella? Di nascosto?"

"Non lo so...potrebbe. Magari sì. Non si sono riparlati dopo la fine della guerra. E non lo fanno nemmeno adesso. Ma potrebbero."

"Ma gliel'ho detto un milione di volte che me ne può parlare senza problemi. Non capisco perché tenercelo nascosto."

"Non lo so Ron. Non lo so. Harry è sempre strano. Si incolpa di tutte le morti, di tutte le cose che non sono andate nel modo giusto. Vorrei aiutarlo, ma tutte le volte che ci provo, o che tu ci provi, finisce col dire che va tutto bene, anche se non ci crede nemmeno lui."

"Mi dispiace così tanto per Harry. La guerra lo ha distrutto dentro. E anche noi non siamo più gli stessi, Hermione."

"Lo so, Ron." Disse lei, prima di abbracciarlo e dargli un leggero bacio sulle labbra.

Il ragazzo la strinse forte a sé, quasi come se non volesse farla svanire, come se avesse paura che ad un tratto lei se ne sarebbe andata. Ma non sarebbe mai successo: questo, nel profondo, lo sapevano entrambi.

* * * * * * * *

Appena Draco fu entrato nel suo dormitorio, si preparò per la notte, coricandosi nel suo letto.

Sapeva che non avrebbe preso sonno tanto facilmente, ma ormai ci si era abituato.

Non riusciva a dormire per più di due ore di fila. Era sempre preda di orribili incubi, a cui non sfuggiva solo aprendo gli occhi. E Draco voleva solo riuscire a riposare, a riprendersi, anche solo per una notte. E non voleva che tutti lo giudicasse per ciò che era stato, ma per ciò che era adesso e per ciò che avrebbe fatto in futuro.

Ma non sapeva nemmeno da che parte iniziare per redimersi da tutte le cattive azioni passate. Non sapeva come essere migliore, semplicemente perché nessuno glielo aveva insegnato. E lui voleva maledettamente sapere come fare. Voleva cambiare, ma non ci riusciva. Voleva cambiare, ma aveva bisogno di qualcuno che glielo insegnasse. E non sapeva a chi chiedere aiuto. Draco Malfoy non aveva mai chiesto aiuto a nessuno.

Draco, anche quella notte, riuscì a riposare per appena un'ora, ma fu un sonno agitato da incubi e pessimi ricordi.

Dopo molto tempo passato a rigirarsi tra le coperte, il Serpeverde decise che era arrivato il momento di alzarsi, e così fece. Si vestì ed uscì, diretto alle cucine, anche se non aveva poi così tanta fame.

Era immerso nei suoi pensieri, mentre girava per i corridoi di Hogwarts. E, senza volerlo, si scontrò con qualcuno.

"Ehi, stai più attento la prossima volta!" Esclamò una voce familiare. Fin troppo familiare, per i gusti di Draco.

"Mez- Hermione? Scusa, io...Mi dispiace, non volevo." Rispose a bassa voce Malfoy, restituendo alla ragazza uno dei suoi libri caduti a terra.

"Oh...ehm, non fa niente." Si affrettò a dire lei, visibilmente scioccata da Draco. L'aveva chiamata Hermione, e non Mezzosangue, anche se all'inizio l'intento era quello. Si era scusato con lei e le aveva pure raccolto il libro che le aveva fatto cadere. Era molto più che sorpresa.

Ma la ragazza non si lasciò distrarre dall'incidente e, essendo già in ritardo per la lezione, affrettò il passo verso l'aula di pozioni.

MY SPACE

Scusate se aggiorno ora, ma stavo vedendo Harry Potter e la Camera dei Segreti e mi è presa l'ispirazione. Poi questa settimana è la scorsa sono stata piena di compiti ed interrogazioni. Me ne mancano solo due di matematica (AIUTO!) ed uno di greco, il 1 giugno (DOVREBBE ESSERE ILLEGALE).
Spero che il capitolo vi piaccia e, come sempre, se trovate degli errori segnalatemeli.

Detto questo, buona lettura!

Kiss, kiss

Ginevra🌈

Dopo la Guerra |Drarry|Where stories live. Discover now