Capitolo 9

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"Ginny, cosa hai intenzione di metterti stasera per riconquistare il tuo uomo?" Chiese Hermione, alludendo ad Harry.

"Non è il mio uomo." Puntualizzò la Weasley, arrossendo lievemente. "E poi non ci siamo più parlati dopo la Guerra. E non so nemmeno se lui voglia farlo."

"Andiamo Ginny! Sappiamo tutti quanti Harry sia timido! Fai tu la prima mossa, invitalo a ballare stasera, parlaci. Lui ne ha bisogno, e anche tu." Le consigliò l'amica.

"Oh, d'accordo, ma se poi non gli andasse né di ballare né di parlare?"

"Sono sicura che non accadrà, Ginny." La rassicurò la riccia. "Ma adesso pensiamo a come fare colpo su Harry! Ti servirà un abito stupendo, ma un po' provocante." Esclamò esaltata, facendole l'occhiolino.

Al che Ginny scoppiò a ridere, seguita dall'altra.

* * * * * * * *

"Amico, non vorrei essere invadente, ma che intenzioni hai con mia sorella?" Chiese Ron.

"Cosa?" Rispose stupito Harry.

"Hai sentito, amico."

"Io...non lo so..."

"Puoi dirmelo, non mi dà fastidio. Solo, ti chiedo di non farla stare male. Ne ha passate tante anche lei."

"Non so Ron, non ci siamo più parlati dopo la fine della Guerra. Sembra tutto così strano tra di noi. E non so se lei sia pronta per riprendere questa relazione, perché io mi sento molto insicuro su questo, e non vorrei mai farla soffrire." Spiegò cauto Harry.

"Stiamo parlando della mia sorellina, amico. Ti chiedo solo di fare le cose per bene, e se non te la senti, lascia perdere. Non farla stare male invano."

"Certo, Ron. Non vorrei mai che Ginny soffrisse." Lo rassicurò lui.

* * * * * * * *

Erano ormai le 21:00, e la maggior parte dei ragazzi dell'ultimo anno era arrivata alla festa. Tra loro, però mancavano ancora Draco e parecchi Grifondoro, tra cui Harry, Ron, Hermione e Ginny.

Malfoy era nel suo dormitorio, rimuginando se andare alla festa oppure lasciar perdere.

Certo, andare a cena in Sala Grande con Pansy era stato un bel passo avanti, e non aveva ricevuto eccessive occhiatacce, ma aveva ancora paura.

Strano a dirsi: Draco Malfoy che ha paura. Sembrava che il Mondo si prendesse gioco di lui, o almeno era quello che il biondo pensava.

Aveva detto a Pansy che l'avrebbe raggiunta non appena avesse finito di prepararsi, ma, quando fu tutto tirato a lucido e pronto per uscire, ecco che i dubbi e le insicurezze tornarono ad impossessarsi di lui.

Non sapeva quanto tempo fosse passato da quando si era seduto sul letto a fissare un punto indefinito della stanza. Fatto sta che ad un tratto, la porta della sua camera si aprì, rivelando una Pansy confusa, che, dopo averlo visto, divenne anche arrabbiata.

"Draco sono le 21:30, mi spieghi cosa diavolo stai facendo?" Lo sgridò lei.

"Stavo pensando che questo muro dovrebbe essere restaurato. Ha troppe crepe ed il colore sta sbiadendo." Rispose serio lui, come se stesse veramente pensando a ciò e lo ritenesse, addirittura, un argomento importante.

"Certo, Dray. Potremmo andare a dirlo alla Preside, Dracuccio." Rispose in tono calmo la ragazza, chiamandolo apposta con quei nomignoli che sapeva avrebbero mandato Draco su tutte le furie.

"Come mi hai chiamato?!" La aggredí lui.

"Come ti ho chiamato, Dracuccio?" Domandò lei, facendo finta di niente.

Dopo la Guerra |Drarry|Where stories live. Discover now