24.Premonizioni

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Jungkook pov

Esco fuori dalla casa di Jimin e la mia è un meta ben precisa. Mia nonna.

Mi ricordo una cosa importante che mi aveva detto quand'ero piccolo. Per me è come una seconda madre.

Stavo pensando di andarla a trovare già da molto, ma visti gli ultimi avvenimenti non ne ho avuto il tempo e quel sogno mi ha fatto sorgere dei dubbi.

Appena arrivato davanti alla porta suono il campanello e dopo un paio di minuti nessuno risponde, allora lo faccio di nuovo e questa volta un adorabile vecchietta si presenta ai miei occhi.

Ha un grembiule intorno al collo e alla vita, con i suoi capelli argentati e gli occhi del mio stesso colore che le danno un'aria di fierezza e di responsabilità.

"Jungkook!" La nonna appena mi vede mi da un caloroso abbraccio e mi chiede se volevo entrare in casa.

Annuisco ed entro andandomi a sedere sul mio divano preferito da quando sono piccolo e da cui avevo tanti ricordi.

Quando piangevo per mio padre o per qualsiasi altra cosa la mia adorata nonna era lì, a confortarmi per ogni cosa di cui avessi bisogno, era sempre stata una madre per me e questo lo ricorderò sempre.

La nonna si siede affianco a me e mi pizzica la guancia con le sue dita.

"Allora...cosa ti porta qui?" Chiede la mia nonnina, sicuramente curiosa del perché mi trovo lì.

"Nonna...tu sai di-" Mi blocca prima che potessi continuare a parlare.

"Jimin? Aish mi pare si chiami così, quando me lo presenterai?" Già lo sa?!

"Come sai già di Jimin?"

"Hm ho le mie fonti nipotino, comunque continua a parlare ti ascolterò"

"Bene...ieri ho fatto un sogno molto brutto, non so come spiegarti ma sembrava così reale che mi è venuto un attacco di panico, davvero nonna. Poi ieri mi sono ricordato di una cosa su di te allora mi sono allarmato.."

"Dei miei sogni premonitori?" Mi stupisco della velocità in cui mia nonna capisce quello che intendo.

"Si..." Inizio a sentirmi male, non credo a queste cose ma ogni volta che la mia vecchietta mi racconta di come ha conosciuto mio nonno per un sogno premonitore,  trasformo la mia incredulità in una cosa in cui credo fortemente.

"Tesoro...te l'avevo preannunciato come hai fatto a dimenticartene?" Abbasso lo sguardo preoccupato e soprattutto in ansia.

Mia nonna mi ha detto che un giorno o l'altro anche io avrei fatto sogni premonitori e questo era una cosa di famiglia a cui nessuno poteva fuggire, anche mia madre ha questa capacità.

Mi cade una lacrima dalla guancia e inizio a raccontare del sogno che ho fatto, di come trovai Jimin pieno di sangue e di come mio figlio veniva portato via da qualcuno che non conoscevo.

Non ho intravisto la faccia, solo un'ombra nera che portava via una delle due persone più importanti per me.

Ad un certo punto entra di scatto dalla porta della cucina mio nonno, avvicinandosi a me e stringermi forte tra le sue braccia.

"Jungkook!" I miei nonni erano molto vivaci da giovani e col passare degli anni questa cosa non è mai cambiata.

"Sono felice di vederti qui figliolo, cosa ti porta da noi? " La nonna gli da un'occhiataccia quando vede che non riuscivo più a respirare.

Essendo un alpha nonostante i suoi 65 anni è ancora molto in forze.

"Caro..." Mio nonno mi lascia andare e credevo avesse capito il motivo per cui ero lì.

"Figliolo...una volta tua nonna ha sognato che io sarei morto da giovane, ma questo non è successo. A volte i sogni di questo genere possono anche non essere veritieri e lo spero davvero che qualora tu avessi fatto un sogno del genere non si avveri."

"Ho capito...ma...grazie a tutti e due" Li ringrazio con il cuore, gli voglio molto bene.

"Beh...per qualsiasi problema vieni da noi ma per il momento...quando ci presenterai il tuo compagno?" Chiedono i due all'unisono, erano impazienti.

"Presto...uno di questi giorni lo porterò con me, ve lo prometto" Rispondo e faccio per andarmene ma qualcuno suona al campanello.

Nonna va ad aprire e sul ciglio ci sono
o i miei genitori.

"E voi...cosa ci fate qui?" Gli chiedo confuso, dopo la mia chiacchierata con i nonni sarei ritornato direttamente a casa di Jimin.

"Non ti fai vedere per due fottuti giorni e tu ci chiedi anche cosa ci facciamo qui?" Sbotta mio padre, nonostante tutto forse anche lui doveva essere preoccupato per me.

"Sono andato a dormire a casa di Yoongi ieri" Rispondo infastidito.

"E l'altro ieri?" Domanda mia madre con delle lacrime agli occhi, devo ammetterlo che un po' mi sento in colpa per averla fatta preoccupare ma non lo do a vedere visto le cose che sono successe durante la mia adolescenza e non.

"Da Jimin..." Ci fu un sospiro da parte di mio padre che inizia a parlare.

"Cosa ti ho detto al riguardo?" Chiede.

"Di aspettare la cerimonia e il mio compagno ma tu lo sai già cosa penso al riguardo e non ho intenzione di cambiare la mia idea"

"Ahh...sei fortunato sai, mi ha chiamato Soyun* e mi ha spiegato tutto, aspetterai comunque la cerimonia però" Dice e non posso non essere felice in quel momento.

"Grazie papà..."

"Mi dispiace di averti picchiato molte volte...ma ti voglio bene, volevo dirtelo"

"A-anche io" Rispondo con le lacrime che minacciano di uscire.

E poi mi scappa una lacrima. Piango molto raramente e quindi cerco di non farlo notare ai presenti. Mio padre si avvicina a me e mi abbraccia forte, forse per farsi perdonare per le cose che mi ha fatto.

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Spazio autrice: beh mi dispiace aggiornare adesso ma non avevo inspirazione, infatti non mi convince molto questo capitolo...inoltre lo so che potrebbero essere noiose queste cose ma è per la storia. Scusate cercherò di rifarmi col prossimo💕

*Soyun è la madre di Jimin

Jimin_passivo_a_vita

'Fake Alpha' Jikook OmegaverseWhere stories live. Discover now