job meeting(12)

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Clarke Pov

Mi sveglio di nuovo alle 4.
Potrei riaddormentarmi, visto che il colloquio è tra quattro ore, ma non ci riuscirei.
Raven non mi ha più parlato dopo la mia confessione. Mentre Octavia...
le ho chiesto di non farmi domande.
Magari Raven ha ragione.
Il passato è passato.

Perché non hai tenuto tutto per te?

Mi alzo dal letto e mi guardo attorno.
La mia stanza è ancora spoglia, sembra più una camera per gli ospiti che effettivamente camera mia.
Mi alzo e mi avvio verso il salone.
Sulla tavola trovo un Octavia addormentata sopra diversi quaderni, ha la bocca mezza aperta e un po' della sua saliva è su un quaderno.
Poggio la mia mano sulla sua spalla e inizio a scuoterla piano
《O'.》sussurro《Octavia?》
Fa dei versi intraducibili con la bocca ma non apre gli occhi.
Sembra svenuta, e come biasimarla...
frequenta l'Università di giorno e , di notte, lavora fino a tardi in un piccolo bar qui vicino.
Sarà meglio che faccia molti straordinari se non voglio che la mia coinquilina muoia per lo stress accumulato.
La lascio dormire e mi sposto in cucina.
Mi preparo un thè caldo.
Mentre l'acqua bolle noto sul tavolo della cucina la busta dell'Arcadia con dentro il libro che ho comprato.
Tra tutte le persone al mondo non avrei mai creduto di incontrare Bellamy Blake in quella libreria.
Mi ritrovo a sorridere.
Quello si che è proprio coglione.
Finisco di preparare il thè e inizio a berlo leggendo the 100.
Quando si fanno le 6 inizio a vestirmi.
Devo mettermi qualcosa di decente se voglio fare bella figura al colloquio.
Indosso una camicia rossa a scacchi e un jeans azzurro.
Niente di troppo elegante ma nemmeno indecente.

***

Quando sono per strada decido di telefonare a Lexa.
Il telefono squilla per qualche secondo
《Chiunque tu sia. Sappi che ti troverò... ti troverò e ti distruggerò per aver rovinato il mio riposo》dice con voce cupa.
Lei mi ha dato il suo numero, però non sa il mio.
Mi scappa da ridere.
《Lexa? Sono Clarke》

Silenzio tombale.

《Lexa?》
《Si, si! Ci sono!》dice con voce squillante《Allora, oggi ci sarai?》
《Ehmm, Lexa sono le 7:30. Io sono quasi arrivata. Dove sei?》

《Ah.》si prende una pausa di riflessione《mi sa che farò tardi...》
《E adesso chi parlerà bene di me al tuo boss!》dico scherzando.
Lei ride
《Tranquilla, se volevi sponsor li hai già ottenuti. Ho parlato con Anya ieri. Comunque è lei il boss. Se vuoi un colloquio devi parlare con lei》dice
《Io sarò lì tra più o meno 30 minuti》
《Allora ci vediamo lì.》
e attacco.
Mentre cammino degli uccellini improvvisano una melodia, l'aria è fresca e rilassata, ci sono coppie e famiglie che passeggiano.
Un padre e un bambino di colore, davanti a me, passeggiano.
Stanno mangiando due gelati.
Il bambino ride indicando il viso del padre.
L'adulto si gira verso il bambino ed io riesco a vedere il suo viso di profilo. Una macchia di gelato alla fragola si trova sul suo naso.
La scena mi ricorda Wells, chissà come starà ora; cosa starà facendo? E sarà rimasto in buoni rapporti col padre?

20 aprile  2009 ore 15:32
《Perché dici così? Ho qualcosa sul naso?》dissi mentre mi toccavo il naso con la lingua. Wells rise
《Il gelato va in bocca non in faccia!》 urlò ridendo.
ridemmo entrambi.
Passeggiavamo  nei dintorni del Philadelphia Museum of Art e i nostri genitori erano dietro di noi a parlare
《Aspetta!》Urlò Wells《Ti ho fatto un regalo!》corse dal padre ignorando ,totalmente, il suo  gelato che fece cadere sul marciapiede.
Il padre gli passo una scatolina e i miei genitori risero.
Wells corse da me e me la diede.
Aprii la scatola e ci trovai un carboncino nero per disegno.

Arrivata a Polis vedo una ragazza davanti all'entrata.
Quando si accorge di me mi fa cenno con la mano e io mi avvicino
《Sei Clarke?》mi chiede con voce squillante.
Cosa diamine ha fatto Lexa?
Ha urlato con un megafono il mio nome?
《Ehmm si.》
《Bene! Io sono Gaia, una delle cameriere. Lexa si è giocato tutto su di te, vedi di fare buona impressione al comandante!》
E pensare che mi ha incontrato due giorni fa.
Ma poi, chi è il comandante?

《Il... comandante?》chiedo.
《Si. È così che chiamiamo il boss. Il suo nome è Anya Tree. Vieni, ti accompagno.》 apre le porte del ristorante.
Non è un posto elegante come quei fastidiosi ristoranti chic. Ha un suo stile.
Ci sono pilastri a forma di tronco che terminano con una finta chioma d'albero colorata di verde.
Il tetto è di un verde più scuro delle finte chiome, mentre i muri sono ricoperte di finti assi di legno dipinti su ogni parete.
Gaia mi fa il tour del ristorante prima di presentarmi ad Anya.
《Salve sono...》inizio, ma lei mi interrompe
《So chi sei. Ti farò un paio di domande, se il colloquio andrà bene, ti richiameremo.》dice guardando un blocchetto che ha in mano.
Inizia a camminare per tutta la sala e io la seguo a ruota
《Nome?》
non ha detto che lo sapeva?
《Clarke Griffin.》
un ragazzo corre da lei con un piatto di carne in mano.
《Città natale?》chiede Anya mentre prende forchetta e coltello e mangia un pezzo di carne
《Filadelfia》dico
《Troppo cotta e senza sale》dice lei al ragazzo e quest ultimo ritorna in cucina.
《Hai mai lavorato come cameriera?》mi chiede Anya mentre segna qualcosa sul suo blocchetto.
《Ho fatto la barista qualche annetto fa, prendevo ordini e servivo ai tavoli》dico.
Lei si ferma a guardare la finestra. Si gira e urla a qualcuno dietro di me
《Dove sono le tende?! le abbiamo ordinate mesi fa!》

***

Dopo quella che sembra essere stata un ora, Anya finalmente si ferma sia con le domande che con la camminata.
Abbiamo fatto il giro della sala per almeno 10 volte
《Bene. Abbiamo finito》
mi dice.
ha sempre un tono serio. Se mi prendono, dovrò lavorare sodo.
《Puoi andare, ti faremo sapere entro sta sera》
Le sorrido.
《Va bene, grazie》dico per poi avviarmi verso l'uscita.
Il nodo che mi si era creato per l'ansia finalmente si scioglie.
Sto per aprire la porta ma, dall'altra parte, Lexa mi anticipa.

《Sei arrivata ora?》le chiedo
《Beh, sono il miglior cuoco che hanno. Un po' di ritardo non mi farà licenziare》 dice ansimando.

Riprende fiato e poi dice:
《Com'è andata?》
《Non lo so, mi faranno sapere entro sta sera》rispondo 《Non è facile interpretare l'espressioni del tuo "comandante"》dico facendo le virgolette con le dita.
Lei ride.
《Se non ti urla contro, vuol dire che è andata bene》dice. 《Comunque, ora devo lavorare ma più tardi sono libera. Ci vediamo per un caffè?》
《Ok tu a che ora finisci?》
mi guarda sorridente.

《Ti chiamo io》
Mi fa l'occhiolino e corre nella cucina del ristorante.

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spazio Autrice
Mmmmmmm.
Non mi convince molto questo capitolo..
Secondo voi?
Ricordate di lasciare commento e stellina per farmi sapere che la storia vi sta piacendo☺

P.S.
Clexa o Bellarke?

ɪ ᴄᴀɴ'ᴛ ᴘʀᴇᴛᴇɴᴅ. (in Revisione)Where stories live. Discover now