Capitolo 38

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-Non avrei mai immaginato una situazione simile. Mi ci è voluto un po' per metabolizzare, non volevo illuderti.- continuo a vagare per il salotto mentre lui mi osserva, leggermente divertito direi.
-Ho pensato anche alle possibili conseguenze, sappi che non voglio perderti e non vorrei rovinare ciò che si è creato tra noi.- sono in imbarazzo più di quanto pensassi.
-Ieri sera è stata la prima volta in cui ho visto le cose come tutti me le rappresentavano da mesi ormai. Ma conoscendomi sai che non l'avrei neanche mai pensato se non fossi stato tu a dirmelo. Diciamo che si è sbloccato qualcosa, come se prima volessi negare l'evidenza.- gli lancio un'occhiata e lo trovo ancora lì a guardarmi in quel modo.
-Per farla breve, io con te sto più che bene. Ci tengo a te. Ci sono tante cose che mi hanno fatto arrivare alla conclusione che vorrei provarci, se non hai cambiato idea.- non riesco a guardarlo in faccia ma almeno sono riuscita a fermarmi dalla mia camminata ossessiva.
-Provare a fare cosa?- mi sorride.
-Devi fare lo stronzo anche in questo momento? - gli tiro uno schiaffo sulla testa scherzosamente.
-Mi piace metterti in imbarazzo.- continua a sorridermi e tra poco gli tiro veramente un ceffone.
-Posso cambiare idea da un momento all'altro. Ti conviene rispondermi.- incrocio le braccia al petto e mi posiziono davanti a lui.
-Non sei brava con le dichiarazioni sai? Ma avrò tempo di sentire altro più tardi.-
Gli lancio un'occhiata interrigativa dato che sono ancora in attesa di una risposta o un qualcosa che possa far finire la mia tortura.
Lo sento ridere e in un attimo mi attira a se facendomi sedere sulle sue gambe.
-Direi che posso provare a darti una possibilità.- si passa una mano tra i capelli.
-Mettiamo subito in chiaro che qui la possibilità te l'ho data io. Vedi di non sprecarla. - gli punto un dito contro accennando un sorriso.
Mi sorride e vedendolo avvicinarsi il mio stomaco inizia a contorcersi. Grazie Jack avevi ragione.

-Non avrei mai pensato di stare qui con te a limonare piuttosto che urlarci contro.- lo sento ridere sotto i baffi mentre siamo sdraiati ancora sul divano.
-Ringrazia i tuoi cari amici e sostenitori. Hanno promesso di pagarmi.-
-Non ti basto io in tutta la mia magnificenza?-
-Sul serio? Dovrei ridere? - lo prendo in giro tentando di spostarmi leggermente da lui.
-Non staresti con me se non fossi simpatico.- mi passa una mano tra i capelli scombinandoli.
-O magari sei ricco.- alzo le spalle.
-Elogiami un po', direi che puoi continuare la tua dichiarazione ora.- sorride mentre comincia a darmi baci sul collo.
Non è una bella giornata per il mio stomaco.
-Sei odioso.- incrocio le braccia intorno al suo collo.
-Grazie tesoro, apprezzo i tuoi complimenti.-
Dopo aver riso però si fa serio e torna a guardarmi faccia a faccia.
-No sul serio, quali sono le cose a cui ti riferivi prima?-
Nascondo la faccia sulla sua spalla per impedirgli di fissarmi in quel modo.
Non posso fare a meno di ridere leggermente.
Faccio un respiro profondo e cerco di rilassarmi. Devo solo farci l'abitudine.
-Sai, da quando ci conosciamo sei sempre riuscito ad essere presente nella mia vita, in un modo o nell'altro hai iniziato ad essere un punto fisso. Peccato che le poche persone fisse che ho le conosco da anni, come riesci a far sembrare che ti conosca da sempre? -
-Data la mia tendenza a prendere le distanze è stata una sorpresa vedere che tu riuscivi ad annientarla. Non mi succede mai in maniera così veloce. Questo per dirti che sto davvero bene quando stiamo insieme. Non mi sento a disagio o altro, anzi totalmente il contrario.- torno a guardarlo e non capisco se la sua espressione sia contenta o meno.
-Nel senso che mi vedi con un amicone per caso?- allenta leggermente la presa su di me.
-No idiota, è diverso da come vedo Jay o Jack. Ti sto dicendo che in più occasioni mi sono ritrovata a pensare a te senza rendermi conto del perché. O a preoccuparmi per te. Si lo so che mi preoccupo anche dei miei amici ma so che è diverso. E riesco ad ammetterlo solo ora.- abbasso lo sguardo sulle sue mani che intanto continuano a tenermi per la vita.
Non ho neanche il tempo di immaginare una sua possibile risposta che mi ritrovo a baciarlo di nuovo. Gli passo le mani tra i capelli mentre lui mi stringe ancora di più a sé, anche se ormai è impossibile.
Pian piano sto già prendendo confidenza con la situazione, per la prima volta mi sento trasportare al 100% da ciò che sta accadendo. Parlandogli in questo modo ho smesso di farmi problemi o imbarazzarmi.
Lo vedo sorridere quando si allontana leggermente dal mio viso e mi si toglie un peso dal petto.
-Sei praticamente innamorata persa di me.- ride tornando guardarmi.
-Non pensare di risolvere tutto baciandomi. Mi sto segnando tutte le frasi di cui ti pentirai più avanti.-
-Non lo penso, ma lo farò lo stesso.- detto questo torna a baciarmi e non posso fare a meno di sorridere come una demente in questo momento.
Pensavo che le mie paranoie avrebbero rovinato tutto ancora una volta, invece sono felice. Devo ringraziare Jack per avermi convinto a buttarmi. A volte sto troppo a riflettere sulle cose quando invece bisognerebbe solo agire. Imparerò la lezione.

-Beh che vuoi fare ora?- gli chiedo dopo una mezz'oretta passata come fossimo quindicenni con la prima cotta. Direi che può bastare.
-Continuerei su questa strada ma deduco che non ti va.- se la ride mentre mi sposto finalmente dalle sue gambe.
-Non vorrai stancarmi subito.- gli lancio un'occhiata ridendo mentre mi sistemo comodamente sul divano.
-Arriverai a non poter fare a meno di me e mi implorerai, ma io rifiuterò.-
-Dai sul serio, che facciamo?-
-Prima di tutto vorrei sentirti dire ufficialmente che sono il tuo ragazzo, poi mi inventerò qualcosa.- sorride mentre si fa spazio accanto a me sul divano.
-Ti soddisferebbe così tanto?-
Fa cenno di sì con la testa.
-Allora non lo dirò mai. Resterai nel dubbio.- gli passo una mano sulla guancia come fosse un bambino.
-In che guaio mi sono cacciato!- esclama schiacciando la testa sul cuscino.

-Ti va se chiamo gli altri? -propongo dopo un po'.
-Sarò felicissimo di baciarti davanti a loro.- ride.
-E perché?- chiedo perplessa.
-Beh, come dire, ho vinto.-
-E cosa?-
-Te. Perché adesso sei la mia ragazza e non dovrò più rosicare vedendoti attaccata ad altri.- mi da un bacio veloce.
-Eri geloso allora?- rido al solo pensiero.
-Non è il massimo vedere la ragazza chebti piace sempre tra le braccia di qualcun'altro sai?- mi strizza una guancia.
-A saperlo avrei fatto di peggio.- mi piace provocarlo.
-Voglio proprio vederti quando torneremo a scuola e ci sarà la fila di ragazze per me.-
-Te l'ho detto, hai una sola possibilità. Sta a te vedere cosa fare.- mi sposto quando tenta di nuovo di baciarmi. Gli sorrido mentre prendo il telefono per mandare un messaggio agli altri.
-So che abbiamo tanto di cui parlare, man mano, ma sappi che non farei mai niente che possa ferirti.- mi guarda serio.
-Non fare promesse che non manterrai.-
-Devo dedurre che non hai fiducia in me?- lo vedo irrigidirsi.
-Non è questo. Per me contano i fatti, lo sai. Non dire qualcosa se non sei sicuro di poterla realizzare.- purtroppo su questo non posso fingere, gli sto dando fiducia e per me è tutto. Tutti sono bravi a parlare ma le azioni sono altro.
Deduco che sia rimasto colpito dalla mia serietà ma non posso fare altro, non riesco a fingere.
Mi stupisce maggiormente quando lo vedo sorridere.
-Allora sappi che te lo dimostrerò.-
Accenno un sorriso e mi avvicino per baciarlo io questa volta.

Lost In Your Eyes ||Nash GrierWhere stories live. Discover now