Capitolo 25

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La mattina dopo mi sono alzata parecchio presto. Strano ma vero. Andare a dormire prima delle 22 magari serve a qualcosa.
<Buongiorno!> esclama mia madre quando scendo a fare colazione.
La saluto e vado a prepararmi un toast. Non mangio mai la mattina perché mi viene subito la nausea dopo quindi sicuramente me ne pentirò.
<Come mai così presto oggi?> mi chiede mentre beve il suo caffè.
<Ieri sera sono andata a dormire prestissimo e quindi oggi evento raro non ho fatto fatica ad alzarmi.>
<Complimenti. Ieri sera sono passata in camera ma dormivi già e ho preferito non svegliarti.> beve un altro sorso di caffè e poi continua. <Volevo dirti che devo partire per un paio di giorni, giovedì e venerdì. Ho una riunione a San Francisco, non mi allontano molto. Torno sabato mattina. Se ti serve qualcosa chiamami e torno prima.> mi informa mentre io finisco di mangiare.
<Ah. Va bene. Tranquilla solite giornate monotone quindi nessun problema.> poso il piatto nel lavandino e mi avvio verso le scale.
<Se non vuoi stare sola puoi anche invitare Sara o Alessandra. Starei più tranquilla se sei con qualcuno.> la sento ancora parlare.
<Mamma non è la prima volta che resto a casa da sola. Sono solo due giorni, non farti paranoie. Tranquilla.> le sorrido e salgo su a prepararmi per andare a scuola.

Ore 08:05
Ale è passata a prendermi per andare a scuola insieme al posto del solito autobus.
<Se vuoi puoi venire a dormire a casa giovedì e venerdì. Mi madre parte di nuovo.> informo Ale.
Almeno in compagnia mi annoierò meno.
<Questa settimana non posso proprio. Al massimo vengo a farti compagnia la sera se ti va.>
<Quando vuoi. Mia madre è la solita paranoica che vuole che resti qualcuno con me. Non ho problemi a stare sola tranquilla.> le sorrido mentre entriamo nel cortile della scuola.

<Buongiorno gente!> saluta entusiasta Ale appena raggiungiamo il nostro gruppo.
<Dovresti prendere esempio da lei ed essere più allegra.> mi scombina i capelli Jay.
<E tu dovresti ascoltarmi quando parlo e non fare il cazzo che ti pare. > gli tiro una gomitata nella pancia.
<Ti avevo chiesto di non mandare nessuno. Mi stavo godendo una serata tranquilla.> lo guardo con le braccia incrociate.
<Non prendertela con me. Non volevo mandare nessuno ma Nash si è avviato da solo.> alza le mani in aria come se non avesse colpe.
<Lo dovevi chiudere nello stanzino.> mi avvio verso l'entrata.
Lui ridacchia e resta lì con i ragazzi ad aspettare che suoni la campanella.

Mentre salgo le scale per arrivare al mio armadietto mi arriva un messaggio di Nash.

-Oggi sei addirittura entrata prima?-

-Sei inquietante.- mando il messaggio e vado a posare i libri nell'armadietto.

-No è che sono arrivato ora e manchi solo tu fuori.-

-Che intuito. Ti serve qualcosa?-

-Ti sembra così orribile che voglia fare conversazione?? Madonna. -

Ok sono un po' una merda.

-Sorry. Avevo lo zaino pesante e volevo posare i libri. Ho rovinato il tuo piano di entrare alla seconda. 😉-

Beh usare emoji mi fa sentire meno una merda in questa conversazione.

-Tranquilla c'è tempo. Prima o poi riuscirò a convincerti.-

Neanche il tempo di posare il telefono che mi arrivano altre notifiche.

-Che hai alla prima ora?-

-Storia. -

-Tienimi il posto libero. Abbiamo le prime due ore uguali. 😘-

La mia mattinata non poteva iniziare meglio. Che vitaccia.

-Ti sei addirittura informato. Io non ti tengo niente. Tenerti affianco per un'ora direi che è troppo. 😊-

Mi sbrigo ad andare in classe per trovare un posto dietro. Entrare prima dovrà pur servire a qualcosa.

Lost In Your Eyes ||Nash GrierWhere stories live. Discover now