Capitolo 26

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Ho informato Ale che non prenderò l'autobus e ora sto aspettando Jay in cortile.
Vedo Nash uscire da scuola da solo e quando si gira lo saluto con la mano. Mi fa un cenno con la testa e va verso la sua macchina.
Mentre lo guardo andare via mi sento un po' in colpa. Mi tornano in mente le parole di Ale.
Ti da mille attenzioni, o almeno ci prova ma tu continui a scappare.

Solo ora sto seriamente pensando che è un mese che cerca di passare del tempo con me o di parlarmi ma io sono sempre una merda. Mi sento in colpa.

-Hey. Hai da fare stasera? -

Gli mando un messaggio d'impulso. Voglio scusarmi.

Mi rigiro il telefono tra le mani e intanto arriva Jay.
<Hey tutto ok? > mi chiede perplesso.
<Si certo. Andiamo. >
Durante il tragitto gli spiego quello che ho deciso con Sara e intanto sento il telefono vibrare. Risponderò dopo quando sarò a casa.
<Ok accetto questa idea ma sappi che se si presenta voglio che mi chiami. Hai capito? In qualsiasi momento. > mi lancia uno sguardo severo. Sa benissimo che non lo farò perché odio disturbarlo.
Cocciuta.
<Certo. >
<Domani iniziano i corsi pomeridiani. Non mi sembri molto entusiasta. > mi guarda curioso. Ho fatto a tutti una testa enorme per quel maledetto corso di grafica e ora me ne ero anche dimenticata.
<Di già? Mi ero totalmente dimenticata. > mi tiro uno schiaffo in fronte.
<Chissà dove hai la testa ultimamente.> se la ride un attimo.
<Sei terribile. Ci sentiamo dopo.> lo saluto e scendo dall'auto.

Appena entro prendo il telefono per rispondere a Nash.
-Addirittura vuoi chiedermi un appuntamento. Te l'avevo detto che non puoi stare senza di me. 😏-
-No ok seriamente. Non ho niente da fare, ti serve qualcosa? -

-Ti va di andare a mangiare qualcosa? Vorrei parlarti.-

-Certo volentieri. Posso chiederti come mai questa proposta? -

-Ti sembra così strano che voglia fare conversazione?! 😝-
Gli mando lo stesso messaggio che mi ha scritto lui stamattina. Non mi va di parlare per telefono quindi preferisco farlo direttamente stasera.

-Si è molto strano da parte tua. Magari vuoi mangiarmi. 😰-

-Ma smettila.🙄-

Non ho mai usato emoji in vita mia e ora ci si mette lui a cambiarmi le abitudini.

-Ti passo a prendere alle 20. ❤️😉-

-Va bene.🍔🍟-

Dopo aver pranzato mi metto a studiare per domani e se riesco devo anticipare qualcosa per giovedì perché domani mi tocca restare a scuola il pomeriggio.

Verso le 19 poso tutto e vado a fare una doccia. Non ho neanche l'idea di cosa posso dirgli.
Ho rimesso i vestiti di stamattina e cambiato solo la felpa. Beh una serata al Mc mi serviva.
Sei una vacca dovresti smetterla.
Ammetto che mi faccio schifo da sola ma su, come si rinuncia al cibo.

Nash arriva puntuale e lo faccio entrare.
<Hey.> mi saluta con un sorriso incerto. Si vede che non sa cosa aspettarsi.
<Hey. Tutto ok?> non so neanche cosa chiedergli. Le prime cose che mi passano in testa. Si vede che neanche io so bene che dire.
<Ehm si tutto bene. Tu invece? Come mai questa idea? >si passa le mani nei capelli.
<È che volevo scusarmi. Mi rendo conto di non essere stata il massimo della gentilezza. Poi dopo oggi.. > mi interrompe con un gesto della mano.
<Se è solo perché non sei venuta a pranzo con me stai tranquilla. Non è assolutamente un problema. > mi sorride.
<Nono. Beh si mi sono sentita un po' una merda perché sei sempre gentile e io diciamo che scappo da ogni cosa. Ma no, è per tutto in generale sai. > intanto mi sto torturando i bracciali che ho al polso.
Anche in questo momento mi sento una persona orribile perché lui mi sta rassicurando e mi sorride gentilmente. Perché diamine devo essere così distaccata e dubbiosa con le persone.
<Non hai niente di cui scusarti. Capisco il tuo comportamento perché vedo come sei con gli altri, molto più sciolta e solare, ma so che non lo sei da subito con le persone nuove. Fai un po' la distaccata. Però a volte ti apri anche con me, come stamattina durante storia.> mi guarda ancora sorridendo e io sono ipnotizzata mentre rifletto su ciò che dice.
<È solo che non mi piace affezionarmi alle persone subito e quindi cerco prima di andarci con i piedi di piombo. Ho sempre la paura di rimanerci male. Confesso che con te mi trovo molto bene quando non mi comporto così ma ti conosco da un mese e ho sempre in testa questo pensiero.> quel maledetto bracciale ci manca poco che lo spezzo.
Non lo sto neanche guardando in faccia e vedendo il mio nervosismo mi prende una mano prima che i bracciali facciano una brutta fine.
Non sono nervosa per lui ma perché questa non è la prima volta che allontano le persone. Sono più arrabbiata con me stessa.
<È una buona cosa questa ma magari devi dare una possibilità agli altri di avvicinarsi. Vieni qua. > mi abbraccia e sento di essermi tolta un peso.
<Quindi non te la sei presa? > chiedo. Ovviamente stupida come al solito ho bisogno di sentire le cose, se non me le dici direttamente io rimango sempre solo con la supposizione e mi faccio mille pensieri folli.
<Ma scherzi. No. E mi dispiace vederti così ma sono contento che ti sia aperta un po' con me. >
<Se lo dici a qualcuno ti ammazzo.> gli tiro un pizzicotto sulla pancia e mi scappa una risata.
<Ora ti riconosco. > ride anche lui e mi sento più tranquilla.
<Ho fame. >affermo staccandomi da lui.
<Chissà perché non avevo dubbi. Andiamo. > mi tira un pizzicotto e usciamo di casa.

Lost In Your Eyes ||Nash GrierWhere stories live. Discover now