- ehi ragazzino, avrai anche una laurea ma lo hyung sono io ed esigo rispetto, perciò smettila di farmi da padre d'accordo?! Ho accettato le tue sedute, sono stato costretti a trasferirmi qui per facilitarti il lavoro, quindi adesso fallo, esercita la tua magia nera e curami dalla dipendenza.. e smettila di farmi da nutrizionista, non ho voglia di mangiare-

Spinse il piatto in direzione di Jungkook.

Era altamente infastidito da tutta quella pressione che il ragazzo gli metteva addosso. Non si sentiva per nulla al suo agio in quell'appartamento fin troppo curato e ordinato.

Sentiva maledettamente la mancanza di casa sua, di tutte le cose che aveva abbandonato al suo interno, di tutte le foto che aveva distrutto e del profumo del suo ragazzo che era convinto aleggiasse ancora tra le pareti di quel piccolo locale arredato.

Voleva andare via, voleva tornare a casa.

Si sentiva tremendamente a disagio, tremendamente sbagliato. Era ben cosciente di valere meno di un quarto del ragazzo che gli era seduto di fronte, il quale ad appena venti anni si era costruito una carriera non indifferente.

Rise di sé stesso, di come in venticinque anni non fosse stato capace di fare altro se non rovinare il suo corpo e laciar deteriorare la sua mente.

Allungò una mano ad affermare il bicchiere ricolmo d'acqua davanti a sé, accorgendosi in quel momento di come le cose sarebbero andate peggiorando da lì in avanti.

Quando le dita pallide e sottili della sua m mano circondarono il bicchiere per sollevarlo, si accorse di quanto le sue mani stessero tremando, di quanto instabile fosse la sua presa.

Strinse il vetro imponendo una stretta più salda, portando il bicchiere alle labbra e sorseggiando da esso, nascondendo quel tremore che anticipava qualcosa che non era in grado di controllare e che non voleva scoppiasse in presenza di quel ragazzo.

Ripose il bicchiere sul tavolo e nascose le mani sotto la superficie di esso, nel medesimo frangente in cui il castano lo richiamò, avendolo notato assente.

-non è magia nera e non è la dipendenza ad essere il problema principale. La tua testa è piena di dolore, la tua dipendenza ne è una conseguenza, un modo per buttare fuori quel dolore, per non pensarci. Te ne devi liberare..-

Non lo ascoltò neanche pelare, troppo concentrato il menta nel tentare di porre a freno il tremolio delle sue mani, all'ignorare il fastidioso prurito agli avambracci, in parte fasciati da delle garze, causa quanto successo qualche giorno addietro.

Jungkook lo notò, si accorse dell'assenza del ragazzo e di come tutte le sue parole fossero sfumate nella stanza senza raggiungere le sue orecchie.

Attribuì la colpa di quel comportamento al profondo disagio che immaginava provasse il menta, costatazione suggeritagli dal suo essere molto riservato.

Non gli era sfuggito il modo in cui si era comportato Yoongi appena arrivato, come non avesse messo le sue cose in giro mantenendo il borsone chiuso accanto a sé, come prendeva posto sempre allo stesso lato del divano o sulla stessa sedia attorno la tavola, sempre la parte più vicina alla parete, nascosta in un angolo.

Credette che alla fine non fosse nulla di così eclatante o preoccupante, trattando quel suo atteggiamento come un mero processo di difesa che aveva attuato al fine di ambientarsi in quell'ambiente sconosciuto.

Eppure qualcosa che non andava c'era, in qualità il giovane si rifiutava di mangiare e di riposare correttamente.

Avvicinò nuovamente il piatto al maggiore, facendo un modo che sollevasse il suo capo e il suo sguardo, assorto e concentrato sulle maniche della sua felpa.

- hai venticinque anni non credi sia necessario importi di mangiare, dovresti saperlo che è fondamentale per vivere, e per guarire... Avanti è davvero poco e non mangi da giorni, è impossibile che tu non abbia fame-

L'interpellato si alzò, spostando rumorosamente la sedia lontana da se, riservando al castano uno sguardo pieno di fastidio.

Con una mano avvicinò nuovamente il piatto sotto il naso di Jungkook, con talmente poca grazia da far rotolare le verdurine giù dalla superficie vitrea del piatto, finendo sparse per la tavola.

- ho detto di smetterla, basta farmi da padre o da qualsiasi altra cosa.. smettila di credere di sapere quello che è meglio per me... e  se alludi a me chiamandomi in quel modo non ci penserò un attimo a fiondarmi fuori di qui-

Detto ciò si allontanò dalla stanza, percorrendo scalzo il lungo corridoio finora chiudersi in bagno.

Jungkook seguì con lo sguardo la sua figura minuta fin quando non sentì una porta sbattere violentemente e la serratura scattare.

Sospirò, costretto a mettervi a ancora una volta un pasto completo, ma non si dette per vinto.

Avrebbe aiutato quel ragazzo, ci sarebbe riuscito questa volta, per sé stesso e per Lisa.








Annyeong~
Coma state? Spero che il coronavirus non vi abbia raggiunto.
È davvero orribile rimanere chiusi in casa, la quarantena mi sta uccidendo e sta uccidendo anche il mio estro.
Si di avere molto più tempo materiale per scrivere e pubblicare capitoli con maggiore frequenza ma non sono per nulla ispirata e la situazione non aiuta per niente.
Save Me è arrivata alle 10k visualizzazioni e io non posso che essere felicissima di questo traguardo inaspettato.
Vi ringrazio davvero molto per il vostro tempo e spero che continuiate a leggere questa storia e soprattutto che riesca ancora ad accendere la vostra curiosità.
Statemi bene e non uscite di casa

~Fagio

Save Me  [j.jk x m.yg]Место, где живут истории. Откройте их для себя