적발

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Continuava ad osservarlo tacitamente dal corridoio, lasciando il suo sguardo liberi di vagare come nulla fosse nella stanza ove il maggiore era ricoverato da un paio di giorni.

I suoi occhi si posarono sulla figura minuta, coperta da candide lenzuola al pari della sua carnagione, mentre tra le mani ossute stringeva ben salda la copertina di un libro.

I suoi occhi apparivano pesanti mentre il suo sguardo si perdeva in quelle molteplici parole, leggendo più volte ogni verso al fine di carpirne il significato sfuggitogli in prima battuta.

Era stanco, molto stanco, e le profonde occhiaie che portava in viso , e che lasciava loro deturparlo, ne erano una chiara conferma.

Jungkook parlava tanto con i medici che seguivano il ragazzo ed era al corrente dell'intera situazione del ragazzo.

Il castano si presentò come suo tutore, veci assegnategli, seppur in giovane età, dal suo mestiere, essendo impegnato a seguirlo in un difficile percorso psicologico.

Era venuto a sapere dai dottori che il menta pareva non riposare se da solo.

Jungkook sorrise a quelle parole, a quanto stupidamente orgoglioso fosse quello hyung. Aveva obbligato chiunque a lasciarlo da solo, facendo trascinare via il suo migliore amico, ed evitando come la peste una possibile conversazione con il minore al seguito della piccola confessione avvenuta tra i due.

Si era tanto impegnato a rimanere da solo senza voler smettere di aver bisogno di qualcuno accanto, estremo bisogno considerando la portata della stanchezza leggibile sul volto del menta.

Continuò ad osservarlo, appoggiandosi allo stipite della porta di quella stanza, non venendo minimamente considerato da Yoongi, fin troppo preso da quella falsa lettura.

Guardò le sue labbra rosee dischiuse, i suoi occhi felini concentrati sulla miriade di spazi e lettere che riempivano quelle pagine, la danza delicata del suo petto, l'aria da bambino che portava addosso.

Qualcosa nello stomaco del minore si mosse e nella mente apparvero mille pensieri che lo portarono ad una sola conclusione: no, Yoongi non era per niente uguale a Lisa.

Avrebbe potuto esprimere mentalmente una miriade di considerazioni atte a confermare la sua tesi e ad autoconvincersi della veridicità di quest'ultima, ma ogni suo ragionamento come ogni suo pensiero, venne messo a tacere da un verso di fastidio da parte del maggiore.

Il libro venne richiuso tra le mani di Yoongi nel momento esatto in cui Jungkook si spinse dentro la stanza, trascinando con sé il pesante borsone colmo degli effetti del suo ormai  paziente.

- è così tanto noioso quel libro?-

La voce del castano richiamò il maggiore, sospirando nell'accorgersi della sua presenza.

Ripose il libro sul comodino accanto al letto e svogliatamente fece forza sulle braccia per potersi sistemare diritto contro il cuscino, morbido per così dire, posto dietro le sue spalle, massaggiandosi il collo irrigidito dalla scomoda posizione mantenuta in precedenza.

- aish, ancora tu!? Credevo di averti detto di non potermi permettere la tua assistenza, hai intenzione di umiliarmi ancora?!-

La voce di Yoongi era roca, debolmente veniva fuori dalle sue labbra a tratti ancora rovinate, udibili a malapena se impastate a sbadigli.

Jungkook sorrise a quanto quel ragazzo potesse apparire tanto infantile, alla stregua di un bambino capriccioso che strenuamente tenta di sottrarsi alla sua disgustosa medicina.

Abbandonò il borsone sulla sedia, muovendo le spalle finalmente libere dal peso di esso, appoggiandosi al bordo del letto e osservando il broncio del ragazzo.

Save Me  [j.jk x m.yg]Where stories live. Discover now