19. MIRACOLO

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[Storm Pov]

Non voglio più piangere. Non voglio più mostrarmi debole. Il ghiaccio nei miei occhi non si scioglierà più.
Dopo il ritorno di Rin ho capito che c'è una speranza che Nashi riesca a fuggire, il problema è che per colpa della fuga di un ragazzo probabilmente ora staranno più attenti.

I giorni passarono e ancora nessuna traccia della dragon slayer. Il luogo in cui Rin era stato rinchiuso era stato abbandonato e adesso non avevamo nessuna traccia per ritrovare la ragazza.
Passarono mesi e nulla era cambiato.
Io mi facevo vedere sempre più di rado alla gilda o a casa mia e tutte le volte che lo facevo ero freddo e impassibile, non mostravo emozioni e non parlavo con nessuno.
I miei incarichi si svolgevano sempre nei dintorni della città da cui mio fratello è fuggito, apparte quelle poche volte in cui non c'era nessun incarico da quelle parti.
Fu una di quelle volte che accadde un miracolo...

Ormai erano passati mesi e l'inverno era alle porte.
Io mi stavo dirigendo tranquillamente alla stazione per un incarico, sotto gli sguardi sorpresi e increduli delle persone che mi vedevano, dato che stavo girando a petto nudo con la temperatura che arrivava si e no ai 5°C.
Dopo il lungo viaggio in treno, arrivai in una città dove la neve aveva già incominciato a ricoprire le case e le strade di un sottile manto bianco.
Feci un giro di esplorazione prima di andare dal mio committente.
Un uomo più basso di me dai corti capelli grigi, accompagnato da una ragazza e un ragazzo che credo proprio siano gemelli, mi accolse in una modesta casa per parlarmi del lavoro.
Prima si presentò, così come i figli, Mitsuki e Mitunari, poi iniziò a spiegare.

-È da alcuni giorni che si sentono forti boati provenienti dal bosco e a volte si possono scorgere colonne di fumo....
Alcuni cittadini sono fuggiti per paura che possa accadere qualcosa alla città. Per favore ci serve il suo aiuto per riportare la pace-

Appena finì fece un impacciato inchino da seduto e i figli lo seguirono

Storm - Non si preoccupi risolverò tutto io -

Senza smettere di ringraziarmi l'uomo mi augurò buona fortuna ed io mi avviai verso il bosco.

Una volta arrivato al confine, presi un bel respiro e mi addentrai in mezzo agli scuri alberi. Dopo qualche minuto di cammino, scorsi dei segni di bruciato per terra e sulla corteccia di alcuni alberi. Seguii le traccie.
Dentro di me una sensazione di felicità, ma allo steso tempo di paura si faceva spazzio arrivando così ad una conclusione troppo affrettata, ma plausibile.... Quei segni potevano essere stati lasciati da Nashi.
Continuai a seguire i segni di bruciato che però ad un certo punto finirono. Provai a guardare un po' più avanti, ma fu inutile. Allora decisi di sedermi sotto ad un albero a riposarmi un poco. Iniziai a fantasticare su una presunta fuga della Dragneel, ma questo non fece altro che ricordarmi in che situazione poteva essere la ragazza. La mia mente iniziò a riempirsi di spiacevoli pensieri e le lacrime finirono così per minacciare di uscire, ma le trattenni e scossi la testa.
Ad un tratto un forte boato mi risvegliò dai miei pensieri. Mi arrampicai più in alto per vedere cosa aveva provocato quel rumore. Una colonna di fumo si intravedeva tra le chiome degli alberi, così scesi con un salto dai rami che mi sostenevano ed iniziai a correre quasi con un sorriso sul volto.
Correvo, correvo e non mi fermavo, ma la mia meta sembrava sempre più lontana. Riuscii però ad arrivarci dopo qualche minuto, col fiatone che mi spezzava il respiro. Il fumo era oroma1i svanito, ma le tracce di bruciato coprivano gran parte del terreno.
Vidi due figure combattere inontananza. Cercai di avvicinarmi, ma un enorme muro di fuoco mi bloccò la strada. Cercai di ghiacciarlo ma era tutto inutile. Piano piano vidi però che il fuoco diminuiva sempre di più dirigendosi verso la figura incappucciata che lottava. Una volta finite le fiamme, prima di riuscire a proseguire il mio cammino, un uomo non poco robusto e alto circa il doppio di me, mi coprì la visuale.
Tsk...
Aspetta un attimo! Quel simbolo, quel maledetto simbolo che l'uomo aveva tatuato sul bracio... Era quella gilda, non c'erano dubbi.
Mi scaraventai sull'uomo senza pensare, preso da uno scatto d'ira improvviso. Con poca difficoltà l'avversario mi scaraventò contro un albero, procurandomi un forte dolore alla schiena e facendomi uscire dal al bocca rivoli di sangue che caddero in terra. Mi rialzai e mi diressi nuovamente verso l'uomo ma stavolta con il ghiaccio pronto a colpirlo

Storm - Ice make, Lance!!!!!

Il mago non fece in tempo a scansarsi riuscendo così a provocargli diverse ferite. Il problema era solo uno.... L'uomo creò delle lame con il proprio sangue, per poi scagliarle a gran velocità verso di me. Riuscii a schivarle solo in parte procurandomi un profondo taglio sul collo.

Per sconfiggere sto qui devo farlo fuori con un colpo secco.... Il problema è, COME?!

Nel frattempo riuscii a schivare tutti gli attacchi corporali da parte del nemico. Sfruttai l'occasione per dargliele di santa ragione, ma a quanto pare non gli facevo nulla. Continuai a tirare pugni senza successo, ma questo mi servì per distrarlo quanto basta da poterlo colpire appena abbassava anche solo un minimo la guardia. Quel momento non tardò ad arrivare

Storm - Ice make sword!!!

Lo infilsai, stendendolo a terra privo di sensi. Ero ferito e le mie gambe stavano per cedere sotto il mio peso, ma mi sforzati per raggiungere la figura di quella che sembrava una ragazza che ormai aveva sfinito il suo avversario. Appena compiuta l'operazione iniziò a correre scompostamente verso di me. Era quasi arrivata quando le sue gambe cedettero e finì quasi per ritrovarsi col viso in terra se solo non l'avessi fermata prima.
Un dolce sorriso mi ammorbidì il volto involontariamente.
Strinsi forte a me la ragazza, come se da un momento all'altro me la potessero riportare via.
La riguardai in volto, spostandogli una ciocca di capelli rosa che le era caduta sul volto sciupato da graffi freschi e cicatrici, sorridendo come un idiota.

Ben tornata Nashi...

🔥Senza il fuoco il ghiaccio non può sciogliersi❄ Ft Next generationWhere stories live. Discover now