16. È SEMPRE PEGGIO

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[Pov Strom]

Erano passati ormai tre mesi dall'ultima volta che ho visto Nashi...
Erano passati tre mesi dall'ultima volta che ho sorriso, tre mesi che non mi diverto, tre mesi che passo tutte le notti a piangere rinchiuso in camera mia, tre mesi il cui mio unico pensiero è lei.
Non lo sopporto più questo dolore allucinante al petto. La tristezza che provo rivedendo tutti i giorni la folta chiama di Natsu, troppo simile a quella della fiammella, rivedendo i due occhioni color cioccolato di Lucy uguali a quelli della figlia.
Mi manca. Mi mancano i suoi occhi, i suoi capelli, il suo caratterino, la sua felicità, il suo bellissimo sorriso. Mi manca tutto di lei...

Oggi sono andato alla gilda prima del solito per procurarmi un incarico.
Come tutti quelli che ho svolto negli ultimi mesi, per l'incarico dovevo recarmi in un paesino nei pressi della città in cui Nashi... Insomma, la solita città.
Quando sono tornato, verso sera, la gilda era ancora piena di gente e, come ogni vita, mia sorella mi aspettava col viso di chi vuole ucciderti da un momento all'altro.
Io mi chiedo che problemi abbia quella li... Da quando Nashi... Da quando è...è scomparsa... Sylvia è sempre arrabbiata con me, non ne capisco proprio il motivo. Le poche volte che mi faccio vedere sia alla gilda che a casa, è sempre pronta ad attaccar briga con me.
Passai il più lontano possibile dalla psicopatica di mia sorella, per dirigermi dritto al bancone a prendere qualcosa da mangiare e poi tornare subito a casa. Non avevo proprio voglia di rimanere in quel frambusto incessante.

Ero chiuso in camera mia, steso sul letto, lo sguardo vuoto, privo di ogni emozione, l'unico indizio che lasciava trasparire le mie emozioni era la piccola gocciolina rotolata dall'algolo del mio occhio fino a bagnare il bianco lenzuolo che si trovava sotto di me.

Era tutto completamente buio. Ero da solo, circondato dal nulla.
All'improvviso un'abbagliante luce mi costrinse a chiudere gli occhi. Appena li riaprii mi accorsi che il nulla aveva lasciato spazzio ad un vasto campo d'erba. Il cielo limpido sopra la mia testa, la calda luce del sole che mi riscaldava, i fasci d'erba che ondeggiavano disordinatamente al passaggio del vento. Era un paesaggio magnifico.
Poi scorsi in lontananza due figure.
Una di loro, la più alta, si diresse verso di me a passo lento. Era comunque più basso di me, la folta chioma turchina che si muoveva al soffio del tiepido vento era così familiare, quegli occhi così scuri, ma così dolci li avrei riconosciuti ovunque. Mio fratello era sempre più vicino a me, nel frattempo anche la seconda persona si avvicinava.
I lunghi capelli arruffati del colore dei fiori di ciliegio ondeggiavano dolcemente ad ogni suo passo, gli occhi pieni di speranza, ed il suo sorriso, quel sorriso di cui mi sono innamorato.
Ormai erano entrambi di fronte a me, con i loro dolci sorrisi che illuminavano i loro volti.
Allungai una mano per raggiungerli ma appena li sfiorai svanirono nell'aria.

-È colpa tua... È stata tutta colpa tua Storm-

Una voce indistinta rimbombava nella mia testa. Il paesaggio stava nuovamente tornando nero. Era completamentete buio.
La voce continuava sempre più forte- è colpa tua, è solo colpa tua...-

Strom - È colpa mia!

Ero completamente sudato. Avevo il fiato mozzato e le mani mi tremavano. Guardai in basso in direzione di quest'ultime e delle gocce  d'acqua le bagnarono. Stavo piangendo, per l'ennesima volta stavo piangendo.
Mi rannicchiai su me stesso e portaie mani alla testa. La voce del sogno risuonava ancora nella mia.

Strom - È t-tutta colpa m-mia-

La voce spezzata dai frequenti singhiozzi, il corpo sudato continuava a tremare e quella dannata voce non voleva smettere di pervadere la mia mente. Basta... Basta ti prego! Basta!!

Storm - Basta... Va via, LASCIAMI IN PACE!!! Ti prego...va via

Strinsi i miei capelli con le mani e nel frattempo la mia situazione peggiorava ad ogni secondo che passava. Poi sentii sbattere la porta della camera, ma non alzai lo sguardo

Gray - Ei Storm, che succede?!

Mio padre si irrigidì sulla soglia della stanza appena mi vide, per poi correre verso di me.
Il corvino si precipitò accanto a me sul letto e mi strinse nelle sue forti bracci.

Storm - È s-stata.... È sta-ta c-colpa m-mia...

Gray - Non è così Storm.... Era solo un sogno, solo un sogno

Mio padre mi accarezzava i capelli sussurrandomi frasi rassicuranti per cercare di tranquillizzarmi. Dopo qualche minuto riuscì nel suo intento, così mi rimisi sotto le coperte e, dopo aver ricevuto un bacio sulla fronte dall'uomo, provai a riaddormentarmi, ma senza successo. Non ce la facevo, avevo paura di risognarli... Non voglio... Non voglio ricordare, voglio dimenticare tutto, scordare il mio dolore.

~skip time, mattina~

Gray - Dobbiamo fare qualcosa. Non può andare avanti così! Finirà per distruggersi.

Juvia - Lo so, ma cosa possiamo fare?

Scendevo le scale stancamente.

Gray - Magari fargli dimenticare o che so....

Juvia - Non riuscirebbe a dimenticare una persona così importante per lui

Gray - Già...Magari potremo chiedere a Poliushika

Juvia - Uhm

Gli occhi stavano aperti per miracolo e la testa continuava a farmi male.
Una volta sceso mi diressi verso la cucina per fare colazione.

Gray - Dobbiamo trovare una soluzione...

Non ci riuscirete... È impossibile che io smetta di soffrire, è la mia pena per non aver fatto niente, per non averli salvati. In questo momento dovrei essere io prigioniero di quella gilda oscura.

Entro nella cucina facendo zittire all'istante mio padre che mi guardava con sguardo preoccupato.

Strom - Tranquilli non ho sentito niente...

Il mio tono inespressivo faceva sembrare la mia frase vera.
I due tirarono un impercettibile sospiro di solievo che però a me non sfuggì.

Juvia - Comunque...Buongiorno tesoro

Non risposi.
In lontananza si potevano sentire i passi di mia sorella che si stava avvicinando alla cucina.
Entrò nella stanza ed io non la degnai neanche di uno sguardo.

Juvia - Buon giorno tesoro

Gray - Buon giorno Sylvia

Sylvia - 'Giorno

Mi staccai stufo dal frigo, rinunciando alla colazione che tanto non mi andava. Passai di fianco a mia sorella, girando la testa dalla parte opposta, e tornai in camera dove restai per tutto il giorno.

🔥Senza il fuoco il ghiaccio non può sciogliersi❄ Ft Next generationWhere stories live. Discover now