12. RICERCHE

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[Pov Storm]

Mi svegliai di soprassalto. La ferita bruciava, ma io non riuscivo a pensare al dolore in quel momento.
Le lacrime agli occhi mi offuscavano la vista, il sudore freddo scendeva silenzioso lungo il mio viso e le mani tremavano incessantemente.
Quella scena, non riuscivo a togliermela dalla testa.
Nashi...
Una lacrima solitaria rigò il mio volto già bagnato per il sudore. Portai una mano alla testa che girava e scoppiai in un pianto silenzioso.
Volevo urlare con tutta la voce che avevo, ma era notte fonda e il silenzio mi circondava.

La mattina seguente tornai a casa e ci rimasi per diversi giorni. Chiuso in camera, come l'ultima volta, ma piangendo a dirotto ogni sera prima di dormire e ogni mattina svegliandmoni dal solito incubo.
Erano tutti preoccupati per me, ma anche per Niall. Lui andava alla gilda tutti giorni, mangiava regolarmente e parlava con gli altri, ma non sorrideva più, il suo solito sorriso, molto, troppo simile a quello di Nashi, era ormai scomparso dal suo volto.
Anche Natsu e Lucy erano sempre giù di morale, ma tentavano di alleviare la tensione abbozzando qualche sorrisetto forzato.

Ormai era passata una settimana e due gruppi erano partiti alla ricerca di Nashi.
Io non mi unii a loro, però, andai anch'io a cercare la Dragneel, facendo in modo che gli altri non mi scoprissero.
Non lo avevo detto a nessuno; avevo lasciato un bigliettino ai miei genitori scrivendoci semplicemente :"Tornerò".
L'avrebbero letto quando sarebbero tornati, a meno che non fossi tornato prima io, ma la vedo dura.

Con uno zaino in spalla, partii alla ricerca della ragazza.
Mi diressi nella città dove quel maledetto giorno svolgemmo l'incarico.

Appena arrivato i ricordi mi schiacciarono facendomi cadere in ginocchio con le lacrime agli occhi.
Mi ritirai subito in piedi e mi trattenni dal scoppiare per l'ennesima volta a piangere.
Mi misi in cammino verso la sede della gilda oscura.
Entrai nell'edificio e girovagai un po', ma non rimasi sorpreso quando non trovai un bel niente.
Allora decisi di inoltrarmi nel fitto bosco al confine della città.

Tracce di passi e solchi di ruote spinte a fatica nel fango erano nascoste dai residui che la pioggia aveve trascinato nei giorni. Camminai seguendo le orme per diversi secondi, che diventarono minuti, fino a diventare ore. Continuavo a seguire le impronte sicuro dell'appartenenza ai maghi di quella gilda oscura, dato che, per quanto io abbia visto, quel mago che usa la magia di teletrasporto non riesce ad utilizzarlo per lunghe distanze. Priseguii nella solita direzione, finchè non raggiunsi un fiume, troppo profondo per essere attraversato a piedi,corrente troppo veloce per essere attraversato con una qualche imbarcazione. La scelta migliore era creare un ponte di ghiaccio, ma in quel momento ero troppo stanco e ormai si era fatto buio.

Trovai un posticino ben riparato per accamparmi la notte. Mi sistemai nel sacco a pelo che mi ero portato. Tremavo, forse per il freddo, forse per il timore di non riuscire a trovare Nashi. Più probabile la seconda, dato che giro sempre a petto nudo anche d'inverno....

Sempre il solito ricordo di quel giorno. Lei sorrideva e si scusava con me, mentre era in pericolo. Nonostante lei fosse nei guai pensava a me, a come stavo. Avevamo litigato si, anche se ancora non ne conosca il motivo, ma non c'era motivo di pensare a me mentre rischiavi la vita.
Sei un idiota Nashi Dragneel ed io mi sono innamorato di un idiota come te. Già... L'ho capito. Sono preoccupato per te, soffro più per la tua scomparsa che per quella di mio fratello, ho pianto per te e continuo a farlo, sorrido al tuo ricordo, ma mi incupisco pensando a cosa ti possa accadere e questo solo perchè mi sono innamorato.
All'inizio non lo capivo, non avevo mai provato un sentimento simile, non capivo perchè quando mi trovavo al tuo fianco il mio cuore incominciava a battere freneticamente. Non capivo perchè ad un tuo solo tocco mi sentivo andare a fuoco la faccia. Non capivo perchè avevo un senso di protezione verso i tuoi confronti maggiore a chiunque altro. E la mia testardaggine ci ha portato a litigare un sacco di volte. Io non ho mai pensato quello che ti dicevo, anzi ho sempre pensato il contrario; per me Nashi sei una ragazza incredibile, piena di risorse, energica, sociale, astuta, a volte un po' ottusa e impulsiva, ma sono qualità che ti rendono speciale. Per te gli amici e la famiglia vengono prima della tua salvezza. Sei perfetta così come sei, con il tuo luminoso sorriso che infonde coraggio nel cuore di tutti, compreso il mio. Sei riuscita a sciogliere il ghiaccio creatosi intorno al mio cuore, sei stata l'unica a riuscire nell'intento di farmi sorridere sinceramente, di farmi divertire veramente. Senza te la mia vita non ha più un senso e adesso l'ho capito. Ho avuto bisogno di perderti prima di comprendere i miei sentimenti.
Sono un idiota, sono un idiota, s-sono un idiota. 
Ormai le lacrime mi rigavano il viso reso gelido dalla dolce brezza di una notte d'autunno a novembre.
Era impossibile per me addormentarmi con il pensiero fisso della Dragneel in testa, quindi mi misi ad osservare il vasto cielo stellato. La flebile luce bianca della luna mi illuminava il viso e rifletteva sulle goccioline che continuavano a colarmi all'estremità degli occhi.
Restai sveglio per diverse ore, ma alla fine riuscii ad addormentarmi, anche se per poco. Infatti, passata forse qualche ora, i raggi del sole di prima mattina mi colpirono in faccia dandomi un brusco risveglio.
Io mi alzai, sistemai la mia roba e ripresi il viaggio.
Creai il ponte di ghiaccio, riuscendo quindi ad oltrepassare il fiume con tranquillità.
Ma adesso le tracce proseguivano per qualche metro, per poi svanire nel nulla. Provai a seguire la rotta che tenevo prima, ma le tracce erano scomparse.
Girovagai per il bosco senza una meta precisa, finchè non scorsi in lontananza una scia di fumo.
Mi misi a correre per raggiungere il segnale, cascando e facendomi male, ma non mi importava. Correvo, correvo, correvo senza mai fermarmi, gli occhi puntati sulla nube grigia, i piedi che imploravano pietà. Continuavo a correre finchè la scia di  fumo non scoparve. Ma io continuai a dirigetmi verso quel luogo, ma con passo lento, esitante.
Ero così vicino e potevo scorgere un accampamento di più' persone.
Quatto quatto mi avvicinai alle tende, ma un luce accecante mi fece chiudere gli occhi, perdendo così di vista l'obbiettivo.
Quando li riaprii non c'era più niente. Soltanto i residui che quelle persone avevano lasciato al loro passaggio.
Non c'era più' niente, potevano essere anche dei semplici maghi che giravano nel bosco, ma poi mi dovetti ricredere quando scorsi una ciocca di capelli rosa.

🔥Senza il fuoco il ghiaccio non può sciogliersi❄ Ft Next generationWhere stories live. Discover now