18. RITORNO

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[Sylvia pov]

Quattro mesi.... Non sono poi così tanti, ma dipende dalle circostanze. Quattro mesi di vita sono pochi. Quattro mesi in un anno sono pochi. Quattro mesi sono solo 120 giorni circa. Ma quattro mesi senza qualcuno... Quattro mesi dalla scomparsa di Nashi, quattro mesi dalla perdita di mio fratello maggiore. In questo caso quattro mesi sono tanti.
Storm era sempre più freddo e distaccato, stava con noi di rado e non parlava mai. Mangiava poco e la notte aveva gli incubi. Non sopporto di vedere mio fratello, un ragazzo prima così forte e sicuro di se, adesso ridotto in uno stato pietoso a causa di una ragazza.
Io ho sempre voluto bene a Nashi, dopo tutto era la mia migliore amica, ma è da quando è stata rapita che la odio... La odio per come è riuscita a spezzare l'animo di Storm, la odio perchè nonsotante Storm abbia già perso un fratello superando la cosa, è crollato alla sua perdita, la odio perchè Storm tiene più a lei che a Rin o a me, la odio, la odio, la odio.... La odio perchè mi ha portato via mio fratello. Ma sopratutto odio Nashi Dragneel perchè mi manca da morire.

Era un giorno come un'altro. Alla gilda tutti facevano baldoria, tranne il corvino che si era rintanato in un angolino, solo e cupo come sempre.
Ad un tratto il cigolio della porta che precedeva il ritorno di un compagno, attirò l'attenzione di tutti. Eravamo pronti a dare il solito caloroso ben tornato, ma anche dopo l'apertura del portone, non si udiva nessun rumore.
Una figura incappucciata si ergeva all'ingresso della gilda. Lo straccio che portava addosso era piuttosto mal ridotto così come le parti del corpo scoperte dal tessuto. Dalla statura sembrava un ragazzino.
La misteriosa persona si tolse lentamente il cappuccio che gli copriva il volto, rivelando un' incolta capigliatura turchina.
Scattai in piedi come una molla alla vista del suo volto, ma non riuscii neanche a fare un passo verso di lui.
Mi portai una mano alla bocca, mentre lacrime di gioia mischiate a nostalgia e preoccupazione sgorgavano dai miei occhi spalancati.
Nel frattempo i miei genitori, nella mia stessa situazione, si stavano dirigendo a passo esitante verso quello che sembrava mio fratello. Prima che però potessero raggiungere il mago, io mi sbloccai e mi precipitai correndo verso di lui

Sylvia - RIIIIIIIIIN!!!!

Mi gettai fra le sue braccia. Le lacrime non avevano intezione di fermarsi e non potevo fare a meno di sorridere.
Mi staccai da lui solo per dare la possibilità ai miei genitori di salutarlo.
Intorno a noi si radunarono tutti quelli della gilda, tranne i Dragneel, e li posso capire, ma anche Storm non andò a salutare nostro fratello e questo non potevo tollerarlo.

Il turchino venne tempestato di domande di ogni genere, ma per prima cosa lo lasciammo accomodare e mangiare, dato il brutto aspetto che aveva, e gli curammo pure tutte le sue ferite.
Dopo essersi riempito iniziò con pazienza a rispondere a tutto le domande che gli venivano poste.
Una in particolare mi incuriosiva molto...

Sylvia - Come hai fatto a scappare?

Rin - ...Nashi

A quella parola il primogenito Fullbaster si alzò.

Sylvia - Cosa centra Nashi?

Rin - Un giorno di tre mesi fa, altri maghi sono stati portati nella cella dove ero stato rinchiuso per un anno. Tra quelli c'era lei. Ha escogitato un piano per farmi fuggire, ma in questo piano non era compresa la sua salvezza.

Natsu - Ma Nashi sta bene, non è vero?!!!

Rin - l'ultima volta che l'ho vista è stata una settimana fa... Lei, sì, sta bene

Lucy si lasciò scivolare alcune lacrime sul volto e si accasciò nelle braccia del marito, felice della notizia che la figlia era ancora viva.
Nel frattempo Storm aveva strappato con forza un foglio dalla bacheca degli incarichi e si stava dirigendo verso l'uscita passando dalla nostra postazione. Si fermò di fianco al fratello minore, giusto il tempo di fargli il saluto col tono più freddo che io avessi mai sentito uscire dalle labbra del più grande.

Storm - Ben tornato, Rin....

A questo punto il ragazzo si diresse con passo spedito all'uscita della gilda, scomparendo poi nella folla della città.
Serrai il pugno dalla rabbia, intenta a controllarmi nel rincorrere quel disgraziato e tirargli un cazzotto bello forte in pieno volto. Ma alla vista dello sguardo triste di Rin, il mio cuore dimenticò il deficente di mio fratello più grande, concentrandomi sul mio gemello.

Rin - Deve mancargli veramente tanto Nashi...

Sylvia - Questo non vuol dire che deve trattarti in quel modo! Sei tornato dopo più di due anni e quel bastardo non ti ha neanche degnato di uno sguardo!!!!

Rin - Sylvia, calmati ti prego

Il tocco delicato del turchino mi fece tranquillizzare.

Rin - Anche a Nahsi mancava davvero tanto Storm... Se solo fossi riuscito a salvarla

Le lacrime ormai minacciavano di uscire dagli scuri ma dolci occhi del ragazzo. Le mani strette a pugno sopra le ginocchia, tremavano leggermente.

Juvia - Non è stata colpa tua, tesoro

Passarono giorni e Rin ci raccontò tutto quello che aveva passato.
Era stato inprigionato e privato di gran parte della sua magia. Ai maghi che compivano diciotto anni sarebbe stato imposto di combattere e il vincitore, in teoria, veniva lasciato in libertà. Per fortuna Rin era ancora troppo piccolo.

Rin - ... Dobbiamo salvare Nashi.
Verso la fine di quest'anno le ragazze che posseggono poteri magici che hanno almeno 17 anni, verranno costrette a combattere contro le altre maghe e la vincitrice dovrà sposare il figlio del master appena compiuti diciotto hanni.  Il problema è che-

Storm - Il compleanno di Nashi è tra meno di due mesi e quindi dovrà combattere anche lei

Tutti si girarono stupiti dall'intervento del corvino.
Quest'ultimo, freddo come sempre, aveva lo sguardo fermo e vuoto puntato sul fratellino che ancora non aveva potuto salutarlo decentemente.

Rin - Storm... Mi dis-

Storm - Lascia stare Rin. Non c'è bisogno di scusarti per essere stato salvato. Nashi sapeva bene che solo uno di voi due sarebbe potuto scappare e a scelto di salvare te perchè.... Perchè per quella s-stupida fiammella viene prima la vita degli altri

Il ragazzo abbassò velocemente la testa per non mostrare la tristezza nei suoi occhi di ghiaccio. Lentamente fece qualche passo indietro per poi dirigersi a tutta fretta verso casa nostra.
Quella fu l'ultima volta che vidi le lacrime uscire dagli occhi del mio fratellone. 

🔥Senza il fuoco il ghiaccio non può sciogliersi❄ Ft Next generationKde žijí příběhy. Začni objevovat