CAPITOLO 49: Le parole non bastano

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-“Aiz aiz aiz, acal acal acal, accost accost accost... a salut nostr*"-

-“Io sapevo che terminava in un altro modo”- puntualizzo ricordando anni e anni di feste trascorse con i miei familiari e ad ogni brindisi, da rito, non mancava mai lo zio simpatico e ubriaco già da un pezzo che continuava a ripetere il detto guardando allusivo mio padre o qualche altro parente.

-“Si, ma siamo in pubblico, cerchiamo di non farci riconoscere come sempre”- spiega Clara indicando le persone presenti nel pub.

E’ venerdì sera e il pub da Bruno come sempre nel weekend è pieno, ma dovevamo festeggiare e non c’è posto migliore per brindare e mangiare allo stesso tempo, tutto ad un prezzo conveniente.

-“Non ci posso credere, finalmente anche voi siete patentate”- afferma Nali contenta per noi

-“Guarda sono sollevata quanto te, al solo pensiero che non dovrò più andare a scuola guida, sarei anche tentata di ubriacarmi per la felicità”- esclama Amy bevendo un sorso della sua coca cola.

-“Allora com’è andata? L’esaminatore vi ha fatto qualche domanda?”-

-“E già tanto se ci ha chiesto il nome”-

-“E’ arrivato con un quarto d’ora di ritardo, indossava dei pantaloni gialli e una maglia verde lime inguardabili e quando sono entrata in macchina mi ha chiesto anche di aspettare un attimo, perché doveva terminare il livello a candy crush”- racconta Amy contrariata

-“E siamo dovute tornare anche a piedi a scuola guida perché l’istruttore non ci ha dato nessun passaggio”- aggiungo mostrando tutto il mio disappunto al riguardo, quando ce l’ha detto ero tentata di infilarmi di nascosto nel cofano della macchina.

-“Dai almeno vi è andata bene. Adesso ci dovete ripagare di tutti i passaggi che avete scroccato fin adesso, da domani prendete voi la macchina”-

-“Io passo, ci tengo alla mia vita e non voglio trascorrere il sabato sera al pronto soccorso”- ribatte ironica Clara beccandosi un dito medio da parte di Amy.

Dal fondo del locale si sente un brusio provenire da dietro al palco, segno che qualcuno sta per salire ed esibirsi. La folla copre il tutto e non riesco a intravedere nessuno, so che non può essere lui e molto probabilmente sarà Federico, ma allo stesso tempo non riesco a restare tranquilla e mostrarmi indifferente.

-“Lydia smettila di agitarti come un’anguilla, non ci sarà stasera... Federico me l’ha garantito”- mi riprende Amy notandomi irrequieta.

Distolgo lo sguardo dal palco tornando a guardare le mie amiche e prendo un gran respiro.

-“E se semplicemente viene con gli altri a bere qualcosa?”-

-“Tu da persona normale resti qui con noi e continui a trascorrere la serata in massima tranquillità, perché non hai commesso nessun reato e non devi scappare o nasconderti da nessuno”- risponde Nali

-“Si hai ragione...”- replico più che altro per autoconvincermi delle sue parole

-“Infatti... oh guarda c’è Fabio”- informa Clara indicando qualcosa con un cenno della testa

-“Non ci casco, lo dici solamente per farmi fare la figura dell’idiota ma io non ho nessun problema anche perché non è ver- cazzo è vero”- grida Nali afferrando velocemente il menù e nascondendosi dietro ad esso.

-“Non devi nasconderti o scappare da nessuno perché non hai commesso nessun reato cit.”- la beffeggia Amy imitando anche il tono di voce

-“La situazione è diversa, lei non ha fatto nulla io ho fatto una figura di merda colossale”-

-“Lo devi affrontare una volta per tutte”-

-“Si si lo so ma non stasera”-

-“Perché no?”- chiede Amy crucciata

-“Perché... perché c’è troppa gente”- ribatte con una scusa che suona banale anche alle sue orecchie.

Clara alza gli occhi al cielo scocciata quanto noi. Sono l’ultima persona che la può giudicare ma so anche che questa situazione non porterà a niente di buono, Fabio ci tiene a lei e a Nali non gli è indifferente qualcuno dei due deve reagire prima che sia troppo tardi.
‘Magari la stessa cosa vale anche per te... qualcuno dovrebbe fare qualcosa prima che il treno passi una volta per tutte’ scuoto la testa per scacciare i miei stessi pensieri dalla testa e ignorarli ancora una volta, la situazione è diversa e io non devo fare nessuna mossa perché non c’è nulla da recuperare.

-“La settimana scorsa no perché dovevi prendere il treno, l’altro giorno no perché dovevi andare in bagno, stasera no perché c’è troppa gente, la smetti di sparare cazzate? Sono pietose e ti stai comportando in modo ridicolo”- l’ammonisce Clara severa

-“Non cominciare a rompere, ho detto che lo farò ma non stasera”- replica Nali seccata dall’ennesima ramanzina ricevuta questa settimana.

Queste ultime settimane sono state molto movimentate. Dopo il mio esilio le ragazze mi hanno costretto a tornare a scuola, venendo addirittura sotto casa ad accettarsi che mantenessi la mia parola. Non è stato facile il primo giorno, tutti in classe mi guardavano e non evitavano di sussurrare tra di loro battute o qualche cattiveria, ma grazie alle ragazze sono riuscita a superare la giornata e quella dopo anche... così finché i pettegolezzi e le battute sono diventati sempre di meno, di essi non resta che un eco nella mia testa che ogni tanto mi sembra di udire quando incrocio lo sguardo di qualcuno che mi guarda indiscreto.

In parte, a tenermi impegnata, ci hanno pensato i professori, che ad ogni ora della giornata non facevano che ripeterci che l’esame è alle porte, e che dobbiamo impegnarci al massimo per fare lo sprint finale, prima di tagliare il traguardo e gioire per la vittoria. Così mi sono messa sotto una volta per tutte e ho iniziato a buttare giù le prime pagine della tesina facendole correggere anche ai professori. Ho ancora problemi con il piatto da portare come prova pratica ma la professoressa non mi ha dato altra scelta, o mi decido entro domani o deciderà lei al posto mio.

Tra tutto ciò e l’esame della patente imminente non ho avuto proprio la testa per pensare ad altro, in particolare a Chris. Dopo l’ultimo messaggio non mi ha più scritto o cercata, ogni tanto l’ho intravisto fuori scuola ma non ci siamo mai scambiati una parola o uno sguardo, nemmeno per sbaglio, ma va bene così. Forse è così che doveva andare in fondo...

-“Ho voglia di dolce, e siccome il dolce lo dovete offrire voi fate vedere un po’ che cosa c’è nel menù”- dichiara Clara strappando il menù dalle mani di Nali

-“Ma sei cretina?! Mi hai tolto la copertura”-

-“Ah io sarei scema? O ciucc chiamm recchia long o cavall*”-

Dopo un acceso scambio di battute, l’attenzione torna al menù e mentre Nali continua a nascondersi tentando di coprirsi il viso con le mani, decidiamo che dolci ordinare

-“Ok quindi due tiramisù a pan di stelle e due cheescake a kinder pinguì deciso, chi va al bancone ad ordinare?”- chiede Clara guardandoci una ad una

-“Non possiamo chiedere alla cameriera?”-

-“Stasera c’è troppa gente, se aspettiamo i camerieri facciamo tardi e io devo stare a casa massimo per l’una, domani mattina mi devo svegliare presto. Facciamo prima ad alzarci e andare direttamente al bancone”-

-“Io non posso”- esclama Nali indicando la sua misera copertura

-“Non guardate me io mi scoccio di alzarmi”- afferma Amy

-“Ok ho capito, senza che perdiamo tempo, vado io”- decreto alzandomi dal tavolo sotto i ringraziamenti e gli elogi delle mie amiche.

Mi incammino facendomi spazio tra la calca fino ad arrivare al bancone, anch’esso inondato di gente che aspetta la propria ordinazione. Nel frattempo che aspetto il mio turno, mi guardo intorno e noto Fabio seduto ad un tavolo insieme agl’altri. Immediatamente sento lo stomaco contorcersi, ma tutto passa quando vedo che Chris non è con loro. Tiro un sospiro di sollievo ma per sicurezza mi guardo intorno, per evitare sorprese. Di Chris nemmeno l’ombra, per fortuna.

Finalmente arriva il mio turno e ad accogliermi trovo Bruno

-“Hei la mia rossa preferita, è da un po’ che non ti vedo”-

-“Ho avuto un po’ da fare, sai la scuola, l’esame...”- rispondo  vaga non menzionando di proposito il principale problema per cui ultimamente ho evitato il pub.

-“Hai fatto bene, la scuola prima di tutto. Che ti porto di buono?”- mi chiede pronto a prendere nota dei miei ordini

-“Due tiramisù a pan di stelle e due cheescake a kinder pinguì”-

-“Anche i dolci, stasera non si badano alle calorie allora”-

-“Se dobbiamo festeggiare lo facciamo come si deve”- replico facendo spallucce.

-“Adesso capisco tutto quel baccano, che cosa festeggiate di bello?”-

-“Io ed Amy oggi abbiamo fatto l’esame per la patente e l’abbiamo superato”-

-“Ah auguri, ci volevano altri due pericoli alla guida”- afferma ironico con un sorriso a fior di labbra

-“Guarda che siamo brave”- ribatto fingendomi offesa

-“Certo e io sono Paris Hilton”-

-“Bhe in effetti non ho mai visto te e Paris Hilton nella stessa stanza”-

Scoppia a ridere alla mia battuta e scuotendo la testa si dirige a prendere il mio ordine. Vago con lo sguardo per tutto il locale e noto che la folla di prima adesso è posizionata sotto il palco, segno che a breve entrerà colui che dovrà esibirsi. Mi chiedo chi sia siccome Federico è a casa con la febbre e Chris non c’è, magari Bruno ha assunto qualcun altro.

-“Ecco a te due tiramisù e due cheescake offerti dalla casa”- esclama Bruno facendomi distogliere l’attenzione dal palco

-“Grazie Bruno, non dovevi”- dico imbarazzata guardando i dolci sul bancone, hanno un aspetto invitante.

-“Non è niente di che. E poi te lo meriti, è segno che le lezioni di Chris hanno dato il loro frutto”- afferma facendomi un cenno con un occhiolino.

Quattro amiche e un paio di gnocchiWhere stories live. Discover now