CAPITOLO 17: Mi sbaglio?

708 28 5
                                    

Dopo aver bussato talmente tante volte da farmi male le nocche, finalmente la signora Maddalena ci onora della sua presenza e ci apre per farci entrare; è la nostra collaboratrice scolastica, una signora sui cinquant'anni, robusta, scorbutica con tutti (ogni volta è una lotta per ottenere una fotocopia o un rotolo di carta igienica) e ficcanaso.

Infatti nemmeno il tempo di entrare che inizia a tempestarci di domande; come mai del ritardo, perché siamo insieme o cose del genere. Le faccio immediatamente presente che sono tutte cose che dovremmo dire al vicepreside e che siamo già in ritardo per rispondere al suo interrogatorio, così tra un borbottio e un altro ci porta dal vicepreside che, per mia sfortuna, in questo momento è proprio nella mia classe a leggere una circolare.

-"Signor vicepreside, questi ragazzi sono in ritardo e vorrebbero entrare"- annuncia Maddalena richiamando l'attenzione del vicepreside indicandoci.

Come mi aspettavo tutti i presenti si girano nella nostra direzione. Colgo subito le occhiatacce che le oche della classe mi lanciano, al cento per cento stanno pensando che sono entrata in ritardo per fare chissà cosa con Matteo... ma magari.

-"Signorina Brassi, come mai in ritardo? non è da lei..."- mi chiede il vicepreside alternando lo sguardo tra me e Matteo. Non mi dire che anche lui pensa che abbia fatto una scappatella con Matteo?! ​'mi sa proprio di si' oh ti pregooo.

-"Ho avuto qualche problema con il treno"- rispondo più o meno sincera.

Il vicepreside mi scruta per qualche secondo, forse per calcolare se credermi o no, ma a quanto pare l'esito è negativo perché il suo sguardo indagatore adesso si sposta su Matteo

-"Pensavo di essere stato chiaro Galassi, niente più ritardi o la sua condotta ne risentirà parecchio, si ricordi che quest'anno ha l'esame. E per favore non condizioni negativamente anche gli altri studenti"-

Matteo in tutta risposta mostra un sorriso sfacciato e un'aria annoiata, come se la questione non gli importasse più di tanto

-"Io non condiziono nessuno e penso che Lydia sia abbastanza intelligente da pensare con la propria testa"-

Ok, questa non me l'aspettavo, spero solamente che non sia diventata lo stesso colore dei capelli. Resto in silenzio e fisso il vicepreside pregando mentalmente che mi faccia andare al mio posto terminando così questa situazione imbarazzante.

Con un sospiro rassegnato, finalmente, ci dà il permesso di entrare per poi congedarsi augurando a tutti un buon proseguimento di giornata.

Saluto Matteo con un cenno e corro a testa bassa verso il mio banco per poi sprofondare sulla sedia cercando di evitare gli sguardi degli altri e sentire le loro battute.

-"Cosa ci siamo perse? Ti lasciamo che scappi da un controllore e ti ritroviamo con il prescelto?!"- sussurra Nali, per non farsi sentire dalla prof di matematica che ha ripreso a spiegare

-"Non è successo niente, anche lui era sceso dal treno siccome era senza biglietto e siamo venuti qui insieme. Niente di più niente di meno"- le spiego

-"E quella sottospecie di complimento? Da quando tutta questa confidenza?"- continua Clara con tono scettico e contrariato

-"Quale complimento?"- faccio finta di niente sfogliando pigramente il libro per cercare la pagina che nemmeno so quale sia...

-"penso che Lydia sia abbastanza intelligente da pensare con la propria testa"- con una pessima imitazione di Matteo, anche Amy si intromette nel discorso mantenendo sempre lo sguardo fisso sulla prof.

-"Non era un complimento, l'avrebbe detto chiunque si sarebbe trovato nella situazione ..."-

-"Io non l'avrei detto, soprattutto a uno sconosciuto"- replica Nali facendo annuire le altre

Quattro amiche e un paio di gnocchiजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें