CAPITOLO 23: Guanciale VS Pancetta

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Come uscire da questa situazione di merda:  

-fingere di svenire  

-scappare il più lontano possibile ed evitare per sempre il padre di Chris 

-Rompergli un vaso in testa con la speranza che al risveglio si sia dimenticato di  me  

-Negare, negare sempre e comunque! 

-"Ehm... n-no mi dispiace ma non ricordo proprio... forse si sarà confuso.."-  affermo facendo un po' traboccare la mia sicurezza.  

Mi guardo intorno con finto interesse, tutto pur di evitare di guardarlo in faccia,  non ho mai sperato così tanto di vedere Chris come in questo momento.  

-"Mhh strano...difficilmente dimentico una faccia, la vecchiaia inizia a farmi brutti  scherzi"- dice grattandosi il mento pensieroso   -"Eh già..."- ​'gli stai dando del vecchio?!'

​ –"Cioè oddio non volevo dire che è  vecchio... è ancora giovane anche se non so nemmeno quanti anni ha, ma  all'apparenza sembra giovane, no che non lo sia! Infondo ognuno ha l'età che  sente di avere"- mi affretto ad aggiungere sotto lo sguardo perplesso di Marco,  molto probabilmente starà pensando se chiamare una clinica psichiatrica o la  polizia. 

A salvarmi il culo, ancora una volta, è Chris che entra in scena in tutto il suo  splendore con uno strofinaccio sulla spalla e un grembiule in vita. A quanto pare  stava cucinando ​'ma dai?!'  taci! 

-"Oh Lydia ciao, sei qui per le chiavi?"- esordisce Chris raddoppiando la mia  figura di merda con suo padre 

-"Ehm in realtà.."-  

-"Non eri qui per degli appunti?"- domanda Marco interrompendo il mio tentativo di riparare alla mia rete di bugie che mi stanno stroncando in meno di 5 minuti. 

-"Ecco... sono qui per portarti anche degli appunti, ne ho approfittato! Prendo due  piccioni che una fava"- esclamo scagliando un'occhiata a Chris per fargli capire di  reggermi il gioco, ma ovviamente non capisce un tubo 

-"che appunti?"- chiede stralunato  

-"Gli appunti!"-  

Dopo attimi in cui sembra spaesato finalmente grazie a Dio vedo la lampadina  accendersi sulla sua testa e, anche se con poca convinzione, mi regge il gioco davanti a suo padre che ci fissa ancora guardingo. 

Dopo attimi che sembrano infiniti a spezzare il silenzio è proprio il proprietario di  casa 

-"Vabbè ragazzi io devo andare, è stato un piacere conoscerti Lydia."- dichiara con un sorriso sincero e adesso capisco dove Chris ha ereditato il fascino, il carisma  nonché il bellissimo sorriso. –"ci vediamo stasera"- continua ammiccando in  direzione del figlio.  

Dopo aver ricambiato il saluto si dirige a passo svelto verso la sua macchina  lasciando me e Chris sulla soglia a seguirlo con lo sguardo finché non mette in  moto e parte scomparendo dopo un po' dalla nostra vista. 

-"Allora..."- esordisce Chris alle mie spalle.

Distolgo lo sguardo dalla strada e lo  ripongo su di lui –"questi appunti?"- mi schernisce incrociando le braccia e  guardandomi con un ghigno sulle labbra. 

Con uno sbuffo scocciato roteo gli occhi, già mi sto pentendo di essere venuta qui,  lo sapevo che era meglio lasciarle a lui e farmene un'altra copia  

-"Le mie chiavi..."- asserisco tendendo il palmo della mano  

-"Oh ciao Chris tutto bene? Si tutto bene grazie per avermelo chiesto, e a te? Bhe a parte un po' di mal di testa per il post sbornia direi tutto bene, grazie di  avermelo chiesto. Non c'è di che"- imita Chris con una voce stridula che dovrebbe assomigliare alla mia ma non si avvicina minimamente 

Quattro amiche e un paio di gnocchiWhere stories live. Discover now