CAPITOLO 19: Operazione C.O.C.A.

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Era più di un'ora che fissavo l'armadio, precisamente fissavo ciò che c'era al suo  interno. Non avevo la più pallida di cosa indossare per la festa a sorpresa di Amy.  Avevamo pianificato tutto nei minimi dettagli, e niente sarebbe andato storto.  L'unica cosa che non avevo ancora deciso era il mio outfit per la serata. 

Mi viene ancora da ridere se ripenso alla faccia di Amy quando abbiamo rifiutato il suo invito a casa, ci ha lanciato frecciatine per tutta la giornata. E' stata dura  recitare la parte, soprattutto per Clara che non è per niente brava a mentire, ma era necessario ai fini del piano. 

Su due piedi abbiamo inventato varie scuse e, strano ma vero, ha abboccato. Incazzata nera ha inviato un messaggio a Fede che per farla felice le ha proposto una serata tranquilla e soli al pub.  

Nel frattempo noi abbiamo il compito di preparare tutto prima del suo arrivo,  perciò dovrei essere pronta per le otto, cioè tra mezz'ora. Ad aiutarci ci saranno anche Chris, Matteo e gli altri ragazzi della comitiva che non hanno esitato a tirarsi indietro quando Bruno ha promesso un giro di birra gratis a chiunque avrebbe dato una mano.

Con un sonoro sbuffo prendo una gonna bordeaux e un maglione nero che avevo  adocchiato prima, non mi convincevano al 100% ma è il meglio che il mio armadio mi propone in questo momento. Apro la cassettiera e prendo un paio di  calze, per rendere il look un po' più sbarazzino, opto per delle calze velate fino al  ginocchio che creano il distacco con il resto della gamba con un disegno di un  gattino.  

Indosso tutto, lego i capelli in uno chignon disordinato e poi passo al trucco:  correttore, mascara e blush. Leggero e semplice. 

Il risultato finale non è male, forse lo chignon mi fa sembrare di più a una patata  pelata ma non ho tempo di passare la piastra. Afferro la borsa e mi dirigo in cucina da mia  madre che sta revisionando gli ultimi ritocchi per la torta.  

Appena svolto l'angolo la trovo con la testa nel frigo concentrata a prendere lentamente e delicatamente la torta dal frigo. La scena è esilarante e sarei tentata di farle prendere un colpo, ma con molta probabilità la torta cadrebbe e mi ritroverei una cucchiarella in fronte quindi meglio evitare. 

-"Allora, genitrice... cosa ne pensa?"- le chiedo, una volta depositato la torta al sicuro sul ripiano della cucina, sedendomi sullo sgabello di fronte a lei. 

L'abbiamo preparata insieme, precisamente io l'ho cucinata e mia madre si è occupata della decorazione, e infatti è stupenda con tutta quella panna livellata alla perfezione, la rosa fatta a mano e quella cascata di petali,  fatti a mano anch'essi, con la pasta di zucchero.  

La guardo soddisfatta, è venuta veramente bene e di sicuro, non per vantarmi, sarà da leccarsi i baffi '​non per puntualizzare, ma ti stai vantando' si si lo so,  ma lasciami pavoneggiare qualche volta. 

-"Bhe, figlia... potete valutare con i vostri occhi"- ribatte indicando la torta con le mani manco fosse un trofeo. Con il sorriso sulle labbra prendo lo scatolo per trasportare la torta e la ripongo al suo interno. Proprio nel momento in cui sto per richiuderla sentiamo la porta dell'entrata aprirsi e papà richiamarci per poi fare il  suo ingresso in cucina. 

-"Ohh chi è il fortunato? Spero che vi sarete ricordate di me"- ci chiede sbirciando all'interno dello scatolo. 

-"La tua porzione è nel frigo panzone e non deturpare il dolce di Amy"- lo rimbecca  prontamente mia madre schiaffeggiandogli una mano e facendolo allontanare  immediatamente dalla torta con uno sguardo da cucciolo bastonato.  

Il cellulare vibra segno che è arrivato un messaggio, lo estraggo dalla tasca e noto che è di Nali, è fuori insieme a Clara. Salto giù dallo sgabello e butto il cellulare  nella borsa.  

Quattro amiche e un paio di gnocchiWhere stories live. Discover now