Quattro amiche e un paio di gnocchi

CAPITOLO 41: Wannabe

Non riuscirei a descrivere quello che sto provando in questo momento nemmeno se fossi l'incarnazione di Jane Austen, non troverei le parole adatte perché non ci sono parole per poter descrivere la sensazione, non è minimamente paragonabile alla felicità è qualcosa che va oltre... cosa c'è dopo la felicità?

Dopo un attimo di smarrimento sento le mani di Chris che avvolgono i miei fianchi avvicinando ancor di più i nostri corpi, circondo le braccia intorno al suo collo e immergo la mano destra nei suoi capelli constatando che sono davvero morbidi, devo ricordarmi di chiedere che balsamo usa. Il cuore mi batte talmente veloce che lo sento rimbombare nelle orecchie, un calore si diffonde per tutto il corpo e sembra che tutti gli organi interni siano saliti su una montagna russa, forse sono queste le famose farfalle nello stomaco...

Cristo... perchè non l'ho fatto prima? Come ho fatto a privarmi di tutto ciò fin ad ora?

Come la prima volta che lo vidi e mi persi nelle sue iridi, adesso sono qui persa sulle sue labbra. La canzone continua a risuonare per l'intero locale e io sento solo le parole di Iris dei The Goo Goo Dolls e il sapore delle labbra di Chris; non sono mai rimasta stupita di fronte ai miliardi di colori che i miei sensi percepissero e molto spesso li dimenticavo insomma non è facile ricordare tutti i colori associati a determinati sapori, ma questo...questo lo ricorderò per l'eternità, ogni volta che mi incanterò a guardare il tramonto e vedrò le sfumature aranciate colorare il cielo ricorderò il sapore di questo bacio, il sapore delle sue labbra lo assocerò per sempre ad un caldo e rassicurante tramonto estivo, di quelli che ti riempiono gli occhi e la home di Instagram; come quelli che ammiri dalla spiaggia, dal balcone di casa, dalla finestra del bar o tra le strade della città; di quelli che ti avvertono che la giornata è giunta al termine ma allo stesso tempo ti infondono speranza per quello seguente; che non ti fanno distogliere lo sguardo finché il blu della notte non prevale.

La folla intorno a noi continua a ballare non curante di noi, le note della canzone giungono al termine e io non vorrei mai più staccarmi da lui, ma la realtà mi colpisce come una secchiata d'acqua gelida e immediatamente spalanco gli occhi svincolandomi dalla sua presa.

-"Scusa, ci conosciamo?"-

Ho baciato Chris vestita da Catwoman, non mi ha riconosciuta e non ha la più pallida idea di chi io sia, ed è per questo che ha ricambiato il bacio!

Apro più volte la bocca ma non riesco a dirgli nulla, non ho il coraggio di rivelargli la mia identità; basterebbe togliere la maschera ma ho paura della sua reazione, di deluderlo, di ricevere un altro due di picche e adesso capisco come si sentiva Hannah Montana quando si tolse la parrucca d'avanti a tutti.

MI guardo intorno ed opto per l'unica soluzione plausibile in questo momento... fuggire.

Inizio a correre in direzione dei miei amici immergendomi e confondendomi tra la marea di gente. Come prima, la luce e il costume mi aiutano a mimetizzarmi meglio ma percepisco Chris che da lontano mi chiama e cerca di raggiungermi con difficoltà.

Finalmente vedo il tavolo dei miei amici e a passo svelto mi avvicino a loro. Arrivo alle spalle di Clara e le strappo il bicchiere dalle mani

-"Ma che cazz?!"-

-"E' la pazza di prima, difendete il tavolo!"- grida Federico alzandosi velocemente nel tentativo di creare una barriera umana con le braccia

-"Idiota sono io. Dobbiamo andarcene, subito"- affermo afferrando il mio cappotto e i giubbotti degli altri

-"Lydia? ma che ci fai vestita da Catwoman? Non ci avevi detto che avresti fatto un cambio costume"- mi chiede Nali scrutandomi perplessa

-"E' una lunga storia che vi racconterò in macchina ma adesso ce ne dobbiamo andare per favore"- continuo guardandomi intorno irrequieta, la discoteca non è grande e so che non ci metterà molto ad arrivare qui. Continuo ad esortare gli altri ad alzare i culi dalle poltroncine ma anziché collaborare mi fissano preoccupati senza muovere un muscolo.