Non lo vedo, gli sto dando le spalle, ma lo sento rotolare sul letto e sbuffare « Cazzo, sei acida di prima mattina, spiegami com'è possibile? »

« Non sei certo Mister Simpatia tu, appena sveglio. » lo borbotto a mezza voce facendo ricadere quelle coperte sul letto, sono nuda pure io. Grazie Logan, tu sì che sei una garanzia. Mai come la tequila, però. Ricerco sul pavimento le mie cose, ritrovandole un po' sparse ovunque. Il body che indossavo è fortunatamente ancora intero, non si può dire lo stesso delle mutandine. Le prendo in mano e le rigiro con la stessa espressione di sofferenza che potrei avere se mi fosse morto il pesce rosso. Sono strappate sui lati e solo ora sento il collo pizzicare.
Vado verso la cassettiera e mi specchio: ho i capelli sottosopra, lo sguardo un po' ancora lucido di sonno, la pelle del viso leggermente arrossata.
Scosto i capelli e lo trovo, lì all'incavo del collo sulla destra.
È ancora un po' violaceo, affonda nella linea della clavicola e pizzica. Mi ha morsa, sto cesso.
Mi tocco i segni lasciati dai canini e sento l'incazzatura tornare come un'onda di uno tsunami.

« MI HAI MORSA! » scatto come una iena e gli lancio addosso la prima cosa che avevo in mano, aka le mie mutandine rotte. « e queste erano della Calvin Klein. Cristo, Logan. »

Incassa le mutande in faccia, se le scosta con aria placida e soddisfatta e mi fissa « Eri iper eccitata stanotte. Non che me ne lamenti, sia chiaro. » alza pure le mani a mò di "per carità" « ma fammi capire, ti sei drogata di nuovo? »

« Ti sei drogata di nuovo? » gli faccio il verso con tanto di gnegne finale, il body è sempre troppo arzigogolato come vestiario per mettermelo velocemente e fare la sostenuta al contempo, devo rallentare per forza. « Se mi fossi drogata certo non sarei venuta da te. » che sei noioso, è il proseguo prevedibile e sottinteso a cui non do vita.

« Molto maturo da parte tua, Rosalie. »

« Scusami, ci sei già tu a fare il Matusalemme fra i due. Non posso mica rubarti la scena. » tiro su il pizzo e lo aggancio al collo, coprendo quanto devo coprire per poter andare in giro senza far venire un infarto a nessuno.

« Stanotte non mi sembrava ti dispiacesse il mio essere vecchio. »

Mi fermo. Lo guardo, in mano ho i miei shorts e non sono abbastanza contundenti, per mia somma sfortuna. Prendo un respiro, chiudo gli occhi, assottiglio le labbra fino a farle diventare una linea severa e poi espiro. « Sei così elegante. Mi chiedo come sia mai possibile che il mondo non ti cada ai piedi! » sarcastica eh, e gli shorts alla fine li indosso, lanciarglieli appresso sarebbe sprecarli.

Per quanto io detesti Logan, c'è una parte di me che ancora lo ama. Una grossa parte di me che si sente ancora attratta da lui. Non è così Matusalemme come mi piacerebbe che fosse. Se fosse brutto, calvo, basso e grasso e vecchio sarebbe tutto molto più semplice. Invece è alto, muscoloso quanto basta, con quei capelli neri come la notte e gli occhi blu intenso. Quella barba che porta lo rende solo più adulto e virile, è bello e sa di esserlo ma anche qui, è tutto molto prevedibile.
Quale vampiro riesce ad apparire sgraziato oppure privo di magnetismo? Nessuno.
Beh, signore Iddio. Qualche esempio disgraziato anche fra le file della nostra razza lo troviamo, non dico di no, ma otto su dieci sono fighi. La bellezza e sensualità sono skills di base previste per la caccia.
Si alza e si rimette almeno i boxer e, nonostante io sia veramente arrabbiata, non riesco a fare a meno di guardare quei gesti che mi sono così familiari, che sento ancora appartenermi, appartenere a quella routine, a quella bolla di intimità. Quella dove esistiamo solo io e lui e il mondo fuori, lontano da noi. Un po' tutto quello mi manca, giusto un po'.
Si passa una mano fra i capelli e si avvicina a me. Mi scosta i capelli dal viso, mi carezza il profilo sinistro e scorre con le dita sotto al mento per alzarmelo e baciarmi con tutta la calma di questo mondo, come se non fosse successo niente, come se gli ultimi sei mesi non li avessimo passati ad urlarci contro, a litigare, a tirarci fuori il peggio l'un l'altra.

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