Capitolo 23

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Jenny's pow
Sentivo dei rumori provenire dalla porta della palestra come se qualcuno fosse appena entrato, ma non ci feci caso. Non avevo voglia di parlare e vedere qualcuno e qual era il miglior modo per ignorarlo se non fare finta che non esistesse. Magari se mi fossi convinta di essere da sola quella persona sarebbe sparita.
Ovviamente non successe niente di quello che la mia mente aveva pensato, sentivo quella persona avvicinarsi, sentivo il suo respiro affannato sempre più vicino a me e pensandoci un scia di brividi percorse il mio corpo. Non avevo la forza di girarmi e guardarla, non volevo che mi vedesse così distrutta per quello che poteva sembrare un motivo stupido, anche se per me non era affatto così.

Due braccia mi intrappolarono, stringendomi con forza. Avevo la testa nell'incavo del "suo" collo mentre alternava dolci carezze a profondi e teneri baci sulla mia testa. Le Lacrime continuavano a scendere bagnando la maglia di quel povero ragazzo.
Stare tra quelle braccia mi faceva sentire protetta come se nessuno avesse potuto ferirmi. Il mio battito continuava ad accelerare e uno zoo di emozioni volenterose di uscire si agitava nel mio stomaco. Anche se non vedevo chi era, il mio cuore lo aveva già capito. Solo una persona era in grado di farmi sentire così bene, sola una mi faceva venire i brividi solamente guardandomi e solo una mi faceva battere il cuore all impazzata.
" shhh, non piangere. Sgridami, insultami, picchiami ma ti prego non piangere. Mi uccide vederti così"
Quella frase mi fece smettere di singhiozzare e sulle mie labbra comparve un sorriso, arrossì involontariamente ma per fortuna Justin non poteva vedermi visto che avevo la testa affondata nel suo petto. Odiavo fagli vedere l'effetto che poteva avere su di me.
Volevo esprimergli tutta la mia gratitudine per essermi sempre stato vicino anche se tutto quello che mi era successo era per colpa sua ma tutto quello che uscì dalle mie labbra fu un semplice e misero "grazie". A volte si dice che gli sguardi dicano più di mille parole, la bocca può mentire mentre gli occhi no. I suoi erano sinceri e emanavano una strana luce. Riuscivo a capire tutto quello che stava provando ma non riusciva a dirmi solo fissandolo come penso che lui riuscisse a parlare con i miei occhi e fosse riuscito a capire che dietro a quel semplice grazie c'erano emozioni profonde che forse neanche io comprendevo a pieno. Restammo a fissarci per un paio di minuti fino a quando il suono della campanella non interruppe quel momento magico.
Dopo esserci rivolti un ultimo sguardo imbarazzato ci alzammo e ci dirigemmo nelle nostre classi. Ognuno di noi aveva almeno un centinaio di motivi per sentirsi in imbarazzo ecco perché decidemmo che nessuno avrebbe dovuto sapere quanto successo li dentro, così come noi ce ne saremo dovuti dimenticare.
Un po' delusa tornai al mio armadietto, estrassi i libri per la seconda ora e mi diressi in classe.
* 4 ore dopo*
Alla cattedra quella ritardata della Prof di letteratura continuava a blaterare qualcosa sulle poesie di Pascoli. Questa era un'agonia. La letteratura era la materia che più odiavo, la trovavo inutile e come se non bastasse erano le 2 del pomeriggio quindi il mio cervello era totalmente andato e non riusciva più a captare nulla. Aspettavo con ansia il suono della campana così da potermene ritornare a casa per pensare un po' e riposarmi. Pensandoci avevo parecchie ore di sonno arretrato.
Non dovetti aspettare molto la campanella suonò nel giro di qualche secondo e velocemente raggruppai i libri e uscì sospirando ripetutamente. Mi avviai all'uscita non pensandoci due volte prima di varcarla. Mentre camminavo verso la fermata del autobus la suoneria del mio cellulare mi riportò alla realtà. Avevo due messaggi decisi di aprirli il primo era da parte di Kassie e l'altro era di numero sconosciuto. Aprì prima quello di Kassie.
~da Kassie~
Ehi ti va di andare a fare un giro oggi pomeriggio? Finalmente dimettono Mike e volevamo fagli una sorpresa e portarlo a divertirsi un po'. Ci troveremo alle 6 davanti all'ospedale. ;)
Digitai velocemente la risposta
~a Kassie~
Si molto volentieri. Non mancherei per nulla al mondo.

Ero stata un po' fredda ma la mia testa era curiosa di aprire il messaggio di quella persona sconosciuta. Una volta inviato il messaggio aprì "quello".
~ da sconosciuto~
Spero che il mio regalo ti sia piaciuto ;) -J
Ok dire che ero felice era sottovalutare il mio stato d'animo, ero al settimo cielo anche se pensare a lui e a come mi rendeva fragile mi metteva in imbarazzo. Quella faccina mi faceva ricordare il modo in qui lui mi faceva l'occhiolino e istintivamente arrossì.
~ a Justin~
Grazie mille, Il regalo era stupendo. :)
Ero un po' perplessa per la semplicità del messaggio ma lo inviai ugualmente.

Hey bellissime
Ecco il nuovo capitolo e come sempre spero che vi piaccia e mi raccomando votate e commentate😏😉

A danger love|| Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora