A danger love|| Justin Bieber

Capitolo 39

"Ti prego dimmi qualcosa, ti prego dimmi che ti ricordi tutto. Ho vissuto un inferno in questi giorni e credimi, se ora non mi dirai che ti hanno realmente sparato probabilmente io...

sinceramente non so neanche io cosa farò. Questa situazione è così strana che ormai non so più cos'è reale e che cosa e frutto della mia immaginazione. Sono così confusa e disperata, mi sento come una bomba che sta per esplodere. Ho paura che nessuno arrivi in tempo per disinnescarmi e che io possa fare del male alle persone intorno a me." Senza rendermene conto alle incessanti lacrime sul mio viso si erano aggiunti dei singhiozzi profondi e molto veloci, tanto che facevo quasi fatica a respirare.

"Comunque nonostante questa mia scenata da pazza isterica continuo a illudermi che salirai le scale,aprirai la porta e senza dirmi nulla mi stringerai fra le tue braccia. Lo so che può sembrare sciocco ma in questo momento e che la cosa meno assurda che posso pensare possa succedermi."

"Infondo questo tuo silenzio è la risposta a tutto, a te non è successo nulla anche se a me sembrava tutto così reale". Sconvolta riattaccai e l'unica cosa che riuscii a fare fu rannicchiarmi su me stessa e piangere; piansi come mai prima.

Un vuoto all'altezza dello sterno. Una fame chiara e violenta sugli occhi come quando vai sott'acqua,in profondità. Dopo qualche secondo solo un desiderio perseguita la tua mente : l'aria. Fame di aria. Il petto inizia a farti male, i polmoni bramano ossigeno, un bisogno irrefrenabile. A me il petto fa davvero male,sto affogando. La speranza era la mia aria,ma ora non c'è più.

Senza nemmeno che me ne rendessi conto si fece mattina, il sole illuminava la stanza e dei perpetui cinguettii animavano l'atmosfera. Ero rannicchiata su me stessa,la faccia mi doleva da quanto era tesa,gli occhi mi bruciavano da quanto avevo pianto,tutte le membra del mio corpo mi procuravano dolore per la posizione in cui avevo dormito.

Quegli incessanti cinguetti pian piano si fecero sempre forti e frequenti, così mi alzai faticosamente dal letto e mi diressi verso la finestra per chiuderla e quindi limitare quel fastidioso rumore che tormentava la mia quiete. Uno,due,tre... al quarto passo un dolore lancinante mi catturò il piede e un rivolo di sangue spuntò da quest'ultimo. Abbassai lo sguardo cercando di concentrarmi e focalizzare quello che avevo pestato,tuttavia mi fu difficile dato gli occhi gonfi e la vista anche offuscata dalle lacrime. Mi chinai fino a toccare il pavimento e quello che mia mano trovò fu un piccolo sassolino. Alzai lievemente lo sguardo notando l'enorme distesa di sassolini vicino alla finestra. Tutto fu immediatamente chiaro:quello che pensavo fosse un cinguettio in realtà era il rumore di questi piccoli pezzi di pietra che toccavano il pavimento della mia stanza. Improvvisamente,von il suo moto a parabola, un altro sassolino entro dalla finestra finendo a pochi millimetri dai miei piedi. Camminai verso la finestra affacciandomi poi.

Lui era lì,in piedi, che mi fissava, con uno sguardo indecifrabile ma pur sempre magnifico. Facendomi coraggio aprìì la bocca sforzandomi di far uscire un suono che non risultasse roco.

"Justin tu mi vuoi bene? Che cosa provi per me?" la mia bocca si era ovviamente distaccata dalla mente e dal cervello e se si era unita al cuore. Per quale altro motivo altrimenti una ragazza timida e insicura come me avrebbe ostentato quelle parole così sicure e forti? Per pazzia, esasperazione,... questo non lo sapevo e ormai non me ne importava più, volevo solo che la faccenda finisse in pochi secondi ,ma allo stesso tempo temevo che una risposta non giusta mi avrebbe fatta crollare del tutto.

Hey
Ecco il secondo capitolo di oggi.
Spero che i entrambi i capitoli vi piacciano e mi raccomando votate e commentate in molti perchè sono proprio le vostre azioni che mi spingono a continuare <3
Ovviamente mi scuso per eventuali errori ortografici o magari sintattici.