capitolo 34

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Jenny's pow

amore, passione, intensità, intrigo, pericolo, mistero, forza,dinamismo e energia c'erano dentro quel bacio.

Amavo il modo in cui il mio corpo rispondeva al suo, come solo sfiorandolo sentivo come una scossa, come guardandolo mi tremavano le gambe e come un suo complimento mi faceva rimanere senza aria per qualche secondo.

Rimanemmo li, a fissarci, per vedere se uno dei due si sentiva in colpa o si vergognava, ma nessuno dei due sembrava avere rimpianti. Sospirai, accorgemdomi che stavo trattenendo il fiato e mi sentii sollevata nel sapere che anche lui come me era felice ma allo stesso tempo teso e impaurito, come se tutto questo fosse nuovo.

Alzai leggermente lo sguardo e notai un uomo, tutto vestito di nero, che continuava a fissarci. Aveva una sigaretta che continuava a far girare tra le dita, rendendomi nervosa, un enorme chioma di capelli arancioni e una coppia di baffi dello stesso colore. Abbassai lo sguardo perché non riuscivo più a sostenere il suo e quando lo rialzai l'uomo faceva girare tra le dita una pistola. Stava ridendo sotto quegli enormi baffi quando il mio viso si dipinse di terrore.

Poi un rumore assordante e il gelido tocco del cemento sulla mia pelle.

Il mio stomaco si strinse in una morsa quando di nuovo in piedi, non vidi piú Justin vicino a me.

Non volevo guardare a terra, anche se ormai sapevo che c'era lui. Mi feci coraggio e abbassai lo sguardo e ciò che vidi mi distrusse. Sapevo che lui era lì, ma vederlo così inerme e indifeso era tutt'altra cosa.

Mi precipitai al suo fianco iniziando a piangere e a gridare. Il suo corpo era sporco di sangue e il suo viso era incolore, bianco.

"Jus" provai a chiamarlo. " non chiudere gli occhi" gli ordinai piangendo.

Mi girai per chiedere aiuto quando sentii delle sirene e mi sentii un po' sollevata, ma non abbassata per sospirare o sorridere .Era come se invece dei mille coltelli che sentivo infilati sulla mia pancia ne avessi solo novecento novantanove.

Lo guardai di nuovo, gli tappai la pancia cercando di fermare l'emorragia, ma il sangue continuava a scendere.

"Non arrenderti, non ora" urlai istericamente mentre gli passavo una mano sulla guancia accarezzandola. Mosse leggermente la palpebre, facendomi tirare un piccolo respiro di sollievo, almeno non era ancora morto.

La sua guancia scottava, il pallore era sempre più evidente,il sangue non smetteva di colore e lui sembrava sempre più debole.

" Ti prego non lasciarmi" urlai di nuovo ormai in preda ad un pianto isterico. "Non lasciarmi" sussurrai cercando di riassumere quello che era successo negli ultimi dieci minuti.

Strinsi i pugni talmente forte che le unghie mi si conficcarono nella carne, allora mi morsi la lingua per trattenere un urlo.

"Lasciami " gridai e cercai di liberarmi dalla presa di un uomo, un medico molto probabilmente. Scalciai muovendomi e tirando pugni a vuoto mentre lo vedevo allontanarsi da me.

Lui aveva qualcosa. Non so spiegarlo, non so nemmeno cos' era ciò che lo rendeva speciale. Ma lui aveva qualcosa, qualcosa di unico che gli altri non avevano.

Era come se fossi sempre stata incompleta, era una continua ricerca di qualcosa che non sapevo di voler trovare fino a quando non l'ho persa. Era come se l'impossibile fosse la calamita e io la spilla.

Hey
ecco il nuovo capitolo, mi scuso per l'attesa solo che ho avuto molto da studiare.
Spero che il capitolo vi piaccia e come al solito vi prego votate e commentate
Un bacio❤️

A danger love|| Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora