Capitolo 20

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Rimasi impietrita a quella affermazione. Penso che la mia faccia fesse un misto di incredulità, disperazione e pietà per quella ragazza che stava impazzendo. A me non poteva piacere quel ragazzo. Si era davvero bello e ogni suo sguardo, complimento, nomignolo erano in grado di farmi sentire bene. Ma quello non era amore era "amicizia" e la voglia di baciarlo che provavo era solo attrazione fisica, infondo era normale, era la persona più bella che avessi mia visto.
" Jenny tu hai gli occhi aperti ma non vuoi vedere, non ti accorgi di come vi guardate, di come un sorriso fatto l'uno all'altra possa rendervi felici, di come un semplice sguardo vi renda nervosi e vi faccia sudare freddo, di come non riuscite a stare lontani, vi attraete come due poli opposti. Lo so che stai per negare tutto ma a volte per non sembrare ipocriti e meglio stare zitti che parlare e togliere ogni dubbio."
Detto questo Kassie sei ne andò lasciandomi un senso di amarezza in bocca. Non avevo neanche la forza di guardare Justin in faccia, ero troppo imbarazzata. Ero sicura che non provasse nulla per me, lui usava le ragazze solo per divertirsi e io non volevo essere una delle tante, una che dimentiche o ancora peggio che neanche conosci. Io voglio lasciare il segno, un segno talmente profondo che neanche un plastica le farebbe andare via, un di quelli che rimane per sempre.
" Jen- Jenny, ci sei mi stai ascoltando?"
" si Justin mi sono solo persa l'ultima parola"
" si,.... O forse l'ultima frase. Da quando Kassie è andata via sembri pensierosa."
" perchè non dovrei esserlo?"
" Io e te non siamo e non saremo mai niente. La tua amica aveva alzato un po' troppo il gomito, probabilmente non si rendeva neanche conto di quello che diceva.
L'ho sempre detto che chi non regge l'alcol non dovrebbe bere"
Si lasciò sfuggire una risata. Quel ragazzo era davvero un insensibile ora ricordo perché lo detesto tanto.
" lei non era ubriaca"
" non dirmi che l'hai presa davvero sul serio? Non starei con una come te nemmeno se fossi l'ultima ragazza di questo pianeta."
" allora bacia un rospo che magari appare la tua principessa" sbottai, la mia voce risultò più acida di quanto volessi.
" e sei non ti importa niente di me perché sei qui?"
Cercavo di reprimere le lacrime, non dovevano uscire. Le sue parole mi ferirono tanto quanto una miriade di coltelli infilzati in ogni singola parte del mio corpo. Il mio cuore era spezzato, frantumato, era schiacciato sotto le sua suola delle sue scarpe.
" Jenny non intendevo dire quello"
" io invece penso proprio di si"
"Dai non puoi esserti arrabbiata" aveva usato un tono supplicante, ma io non volevo essere supplicata, non volevo avere la sua pietà. Perciò mi limitai a non rispondere e ad annuire semplicemente.
" quindi sei arrabbiata.....
E deduco che non vuoi parlarmi"
Rimasi impassibile, cercando di non far emergere nessuna emozione sebbene stessi morendo dentro. Dovevo mostrarmi impassibile anche se ogni secondo mi veniva più voglia di urlare e tiragli un pugno.
Involontariamente iniziai a parlare le parole uscivano da sole non avevo più il controllo di quello che facevo e non sapevo come fermarmi prima di poter combinare un casino.
" io non sono arrabbiata con te sono solo delusa. Non pensavo essere così insignificante."
Per fortuna mi ero morsa la lingua prima di poter dire troppo. Gli avevo parlato con il cuore in mano, ma non ero sicura di voler ascoltare la sua risposta. Ma non volevo rimanere ferita e non puoi soffrire per quello che non conosci, giusto.
Preferivo rimanere con la curiosità della risposta che avrebbe potuto darmi che conoscerla realmente. Avevo paura di non essere in grado di accettare quello che pensava di me.
Così mi voltai e senza rendermene conto stavo correndo. Una parte di voleva che Justin mi seguisse, che si scusasse e che mi dicesse che gli piacevo; un altra preferiva il contrario che restasse dov'era così non avrei dovuto guardarlo in faccia e perdermi nei suoi occhi che quasi mi ipnotizzavano, avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa e io l'avrei fatta. Gli avevo praticamente fatto capire che mi piaceva, anche se in realtà non era totalmente vero. Provavo qualcosa per lui ma neanche io sapevo spiegarmi cosa. Dovevo stare lontana da lui per pensare lucidamente e inventarmi un scusa quando mi avrebbe posto la fatidica domanda: ma io ti piaccio, perché hai reagito in quel modo?
Avrei dovuto inventarmi qualche scusa del tipo: ero molto confusa e isterica per quello che è successo a Mike. Tu non mi piaci, anzi ti detesto.
Di per se la scusa mi risultava banale ma era tutto quello che il mio cervello era riuscito a pensare; poi confidavo nelle mia capacità recitative che mi avrebbero aiutato.
Avevo la testa che stava scoppiando, probabilmente emetteva anche del fumo ma preferivo non scoprirlo. Da una parte c'era Mike il ragazzo gentile e buono che si era messo in gioco solo per aiutarmi e dall'altra Justin il cattivo ragazzo che però diventa dolce e comprensivo quando non è con i suoi amici. La scelta era evidente il ragazzo perfetto o il bipolare isterico? Per qualsiasi ragazza la scelta era ovvia ma anche sei continuavo a reprimerli i miei pensieri erano tutti per Justin. C'era qualcosa in lui che mo attraeva e ogni volta che lo vedevo quel fattore x aumentava e io mi sentivo sempre più attratta da lui. Era solo attrazione fisica, chiaro.

Hey
Scusate tanto per l'attesa mi dispiace un sacco! Spero che il capitolo vi piaccia
Un bacio a tutte!

A danger love|| Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora