Capitolo 38

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DOPO LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE PER FAVORE ;-)

tratto dal capitolo precedente:

" pronto" che sembrò più una domanda che un'affermazione. Sentii un sospiro, poi una voce.   "Jenny perchè mi chiami a" ci fu un piccola pausa, segno che probabilmente stava cercando un orologio "alle 4. 15 del mattino". Concluse Justin con una voce roca dovuta al sonno.

"scusami,non mi ero accorta che fosse così tardi" .Dissi nonostante non mi sentissi affatto in colpa. "perchè mi hai chiamato?" seguì poi uno sbuffo, il che mi fece innervosire. Avevo i nervi a fior di pelle,era come se il mio corpo fosse costantemente contratto e avevo lo strano presentimento che finché non lo avessi sentito dire che effettivamente era stato ricoverato in ospedale e che quindi io non ero pazza, il mio corpo non si sarebbe rilassato.

"allora? non ho tutta la notte per stare qui ad aspettare" deglutì,presi un bel respiro gonfiandomi bene i polmoni perchè sapevo che avrei parlato senza mai respirare e quindi volevo essere sicura di non rimanere senza fiato il che avrebbe comportato di dover ricominciare il mio discorso.

"sto aspettando" le sua voce sembrava davvero acida quasi irritata, ma non capivo se dal fatto che fosse realmente stanco e volesse tornare a dormire oppure dal fatto che una psicopatica gli volesse parlare nel cuore della notte. Ma la circostanza davvero preoccupante era che probabilmente aveva ragione a credermi pazza; tutto quello che credevo mi fosse successo era del tutto irrazionale, ma comunque una parte di me contava sul fatto che fosse possibile. In caso contrario che alternative avrei avuto? Avrei passato il resto dei miei giorni chiusa in una stanza a parlare con persone a me del tutto estranee. E la mia vita poi, che fine avrebbe fatto? Seppur disastrosa e orribile era comunque migliore di quella che toccava alle persone "con disturbi psichici" ,meglio note come " i pazzi".

"come va la ferita?" per qualche secondo non ci fu alcun rumore, non sentivo più nemmeno i suoi lievi respiri, tanto che pensai avesse attaccato. Poi iniziò a ridere,ma quella che un tempo ritenevo una risata contagiosa e dolce ora mi infastidiva. Mi sentivo presa in giro, quando in realtà la cosa era davvero seria e mi addolorava il fatto che lui fosse così superficiale da non accorgersi di quando disperata e agitata fossi. Cominciai a sentire come una voragine nel petto,stavo combattendo contro le diverse sensazioni che stavano affiorando. Mi toccai la base del petto e lo premetti leggermente con la mano come per far sparire tutto il dolore che stavo provando. Impugnai con maggiore forza il telefono e se ne avessi avuto la forza lo avrei distrutto completamente.

"rispondimi come va la tua ferita?" dall'intensità e la freddezza del mio tono di voce capì che non stavo scherzando e quindi si fermò, lasciando cadere di nuovo il silenzio, quel silenzio straziante prima di una battaglia, quel silenzio interminabile che racchiude tutto il tuo futuro, quel silenzio noioso mentre aspetti una diagnosi o un responso,quel silenzio bugiardo che ti fa credere che sia tutto finito ma,che in realtà nasconde solo un nuovo inizio.

"a cosa ti riferisci esattamente?" il suo tono ora era serio, era concentrato al massimo per capire cosa mi stesse succedendo.

"allo sparo,Justin. Tu non hai neanche idea di che cosa ho passato negli ultimi giorni, stavi sempre disteso, eri praticamente morto. I dottori dicevano... dicevano" ma non riuscì a finire quella frase. Il piccolo muro che mi ero costruita era completamente crollato e ora un liquido caldo scorreva sulle mie guancie, sembrava infinito e infatti per quanto provassi a fermarle, quelle lacrime silenziose continuavano libere a rigarmi le guancie. Com'era possibile che ci fossero voluti solo pochi secondi a distruggere quella maschera di positività e sicurezza che avevo costruito? Com'era possibile che il pulsante delle emozioni si fosse acceso nonostante io lo volessi spento? Dopotutto me lo ero meritata, non avrei dovuto essere così diretta e non avrei nemmeno dovuto mostrarmi così sconvolta e vulnerabile ai suoi occhi. Già mi considerava una pazza isterica, ora probabilmente sulla mia etichetta c'era anche scritto: ragazza emotivamente instabile. Tuttavia penso che chiunque al mio posto sarebbe stato sconvolto ma speravo ugualmente che gli avvenimenti mi avrebbero travolto in modo graduale, poco per volta.

SPAZIO AUTRICE:
RAGAZZE RAGAZZE
ECCOMI QUA ESTREMAMENTE DISPIACIUTA DA FARMI SENTIRE SOLO E SOLTA DO ORA DOPO MOLTISSIMI MESI.
VOLEVO FARMI SAPERE CHE NON VI SIETE ANCORA LIBERATE DI ME. NON USERÒ SCUSE PER CERCARE DI SPIEGARVI PERCHÈ NON HO PUBBLICATO NEGLI ULTIMI MESI.
MI FARÒ PERDONARE VEDRETE E QUINDI OGGI POSTERÒ DUE CAPITOLI.
RINGRAZIO MOLTISSIMO TUTTI QUELLI CHE MI SONO RIMASTI FEDELI E CHE HANNO COMMENTATE E "STELLATO" I MIEI CAPITOLI E SONO PROPRIO QUELLE PERSONE CHE MI HANNO SPINTO A SCRIVERE ANCORA. VI RINGRAZIO DI CUORE <3

A danger love|| Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora