Capitolo 30

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<<allora quello che sto per dirvi non è per niente bello e non è facile da dire. Durante l'intervento ci sono state delle complicazioni che sembrava si fossero risolte ma purtroppo questo non è successo. Ci troviamo costretti a dover amputare la gamba, non possiamo più fare niente>> inizio a non sentire e vedere più nessuno, piango e basta, fin quando svengo.
MAMMA'S POV'S
<<dottore è svenuta per favore faccia qualcosa>> scoppio a piangere a vedere la mia piccola in questa situazione. Entrano delle infermiere che ci fanno uscire e nonostante la mia resistenza ci fanno accomodare in sala d'attesa dove non ricevo sue notizie per le seguenti due ore. Decido di chiamare la produzione di amici e chiedo di parlare con Maria e spiegarle la situazione e le chiedo di avvisare Jacopo. Molto dispiaciuta mi mostra il suo affetto e vicinanza e poi mi assicura che lascerà libero Jacopo, se vorrà, di raggiungere Carla. Dopo aver parlato con lei aprono la porta della sua stanza ed ecco che escono i medici e si avvicinano a noi. <<allora sua figlia adesso dorme, le abbiamo dato un sedativo per farla tranquillizzare. Signora abbiamo deciso che la cosa migliore sia operarla adesso>> annuisco con le lacrime agli occhi e ci lasciano avviandosi verso gli infermieri. Inizio a camminare avanti e indietro mentre Alessia avvisa i miei parenti per farli venire qua. <<vuoi un caffè?>> mi propone Alessia e scuoto la testa ringraziandola. Mi fa cenno di sedermi ma ecco che dalla stanza escono gli infermieri che trasportano il lettino con sopra la mia bambina. Ci avviciniamo subito a lei e le do un bacio sulla fronte, e le parlo sperando mi senta. Le infermiere cercano di tranquillizzarmi e mi vado a sedere in sala d'attesa dove trovo le mie sorelle e le mie cognate. <<Manuela è appena partita da Olbia, ha detto che due ore e sarà qua>> annuisco e  abbraccio mia sorella. <<vedrai che andrà tutto bene>> scuoto la testa e mi appoggio allo schienale. Come può andare tutto bene, mia figlia è in una sala operatoria e le stanno amputando una gamba. La sua vita cambierà di nuovo, e non so come affronterà il cambiamento questa volta. <<ho sentito Jacopo e mi ha detto che è in aeroporto, tra pochi minuti partirà>> mi avvisa Ale e annuisco. È giusto che ci sia lui qui, perché è l'unico che può veramente darle una mano. Rimango seduta su questa sedia per un'ora che a me sembra un eternità e poi finalmente esce il medico con la faccia visibilmente privata e si avvicina a me. <<signora venga nel mio studio>> annuisco e lo seguo lasciando la mano di mia sorella che stavo stringendo. <<allora l'operazione è andata bene, però devo chiederle una cosa. Carla prima di entrare in sala operatoria aveva addosso una felpa e al suo interno c'era questo>> tira fuori un bigliettino e me lo porge. Appena lo apro riconosco la sua scrittura, c'è scritto "comunque vada, ti amo" è per Jacopo ne sono sicura. <<senta signora questo ragazzo di cui è innamorata deve starle vicino in questo periodo, perché non sarà facile per lei affrontare la vita senza una gamba>> annuisco e mi scende qualche lacrima. <<la prego di non nascondere le sue debolezze davanti a lei, non abbia paura di dire o fare niente, perché sua figlia ha un carattere molto forte e ho capito che non vuole compassione da nessuno>> ha ragione, Carla ha un carattere molto forte e accanto a lei non vuole persone fragili che possano farla cadere in uno stato di tristezza. Esco dal suo studio con quel bigliettino in mano e appena arrivo in sala d'attesa e lo vedo seduto con le mani nei capelli mi avvicino a lui che alza lo sguardo speranzoso su di me. Ha la faccia distrutta, sarà stanco e lo capisco. << questo è per te>> glielo porgo e mi guarda confuso, poi quando lo legge il suo viso si illumina e un sorriso fa spazio nelle sue labbra. <<l'aveva nella tasca della tua felpa prima di entrare in sala operatoria>> mi ringrazia per averglielo dato e spiego ciò che mi ha detto il medico a tutti. Intanto sono arrivati anche mia comare e mio cognato dopo due ore di viaggio, così mi avvicino a salutarli e tranquillizzarli. <<signori potete entrare. Vi pregherei di farlo in gruppi di massimo cinque persone>> annuiamo e blocco tutti lasciando entrare solo Jacopo. <<è sicura?>> gli ricordo di darmi del tu e annuisco. <<voglio che veda te appena si sveglia>> annuisce e mi ringrazia per poi entrare e chiudersi la porta alle spalle.
JACOPO'S POV'S
Entro nella stanza e la vedo lì coricata su quel lettino, indifesa e tranquilla. Quanto mi è mancato vedere il suo viso, mi siedo vicino a lei e rimango a fissarla per un po'. <<quanto mi sei mancata, ho pianto tanto per quello che è successo perché non volevo lasciarti andare, tu sei troppo importante per me, io mi sono innamorato di te>> la guardo e noto le palpebre muoversi per poi aprirsi lentamente. È frastornata e decido di non dire niente se non sorridere e basta, mi scende qualche lacrima che asciugo subito. Intanto la mia mano è ancora stretta nella sua <<cosa è successo?>> alza lentamente la coperta e quando non vede più la gamba rimane stupita. Inizia a piangere e dimenarsi così mi alzo dalla sedia e mi siedo nel letto bloccandola in un abbraccio. <<ssh non piangere, andrà tutto bene>> cerco di consolarla e mi allontana un po' <<come puoi dire una cosa del genere, io sono senza una gamba, niente sarà più apposto>>la guardo non sapendo cosa dire e poi mi avvicino lentamente a lei. <<sai perché andrà tutto bene?! Perché io ti voglio a prescindere che tu la gamba ce l'hai o no. Sarà difficile affrontare tutto, ma lo potremo fare insieme>> si appoggia alla mia spalla e la stringo in un abbraccio.
CARLA'S POV'S
Ricambio l'abbraccio e mi lascio andare completamente. Mi è mancato tanto e adesso averlo qua vicino a me mi ha fatto capire che non voglio più lasciarlo andare. È arrivato il momento di esprimere i miei sentimenti <<Ti amo>> quasi sussurro vergognandomi. Si allontana un po' da me e mi guarda per poi sorridermi, a quanto pare l'ha sentito perché subito dopo mi bacia. Le sue labbra sulle mie, calde e confortevoli, mi erano mancate, veramente tanto. <<devo avvisare gli altri e il medico>> annuisco e lo prego di tornare prima di uscire. Ecco che poco dopo entra il medico che inizia a visitarmi e mi controlla la gamba, che vederla così mi fa impressione. Non ce l'ho più, non ci posso credere, mi scende qualche lacrima che lascio scorrere liberamente sul mio viso <<so che è difficile ma ne farai l'abitudine, vedrai che questa gamba diventerà il tuo punto di forza>> mi consola il medico e lo ringrazio per lo lasciarmi da sola uscendo dalla stanza. Continuo a guardarla e vorrei toccarla ma ho paura, come se potessi perdere anche quella parte che mi è rimasta se solo la sfioro. Ad un certo punto si apre la porta e la copro subito quando vedo che entrano tutti i miei parenti, compresa mia madrina che abita a Olbia. Mi abbracciano tutti e poi arriva mamma che appena si avvicina a me scoppia a piangere e non riuscendo a trattenermi mi lascio andare ad un pianto anche io. <<mamma mi dispiace>> riesco a dire tra un singhiozzo e l'altro. <<mi dispiace per i dispiaceri che ti sto dando, non ti meriti tutto questo>> mi guarda e scuote la testa per poi abbracciarmi. <<non devi neanche pensarla una cosa del genere, non tu devi dispiacere di niente piccola mia. Purtroppo queste sono cose che succedono e non ci possiamo fare niente se non affrontarle e superarle, e insieme potremo farcela>> la stringo forte e poi finisco di salutare tutti compresa Ale che ha delle occhiaie pazzesche e si vede che ha pianto. <<devo dirvi una cosa>> intervengo nei discorsi che stanno facendo i miei zii, riuscendo ad attirare l'attenzione di tutti. <<Lui è Jacopo, il mio ragazzo>> lo presento a tutti e lui per poco non si affoga con la sua saliva. Tutti si presentano e poi si siede vicino a me nel letto. <<io ti ammazzo>> mi sussurra e io rido mandandogli un bacio.
Una volta finito l'orario di visita, vanno via tutti e prima che esca mia madrina la blocco. <<madri partite subito?>> io e lei nonostante non ci vediamo da molto tempo abbiamo un rapporto bellissimo, sembriamo due sorelle e questa cosa mi piace molto perché ho possibilità di confidarmi con lei su tutto senza alcun problema. <<no tranquilla, ci blocchiamo qua per una settimana>> le sorrido felice di questa notizia, visto che quando vengono qua non si bloccano mai un giorno, ma per poche ore. Li saluto ed escono dalla stanza, e rimaniamo solo io, Jacopo, Ale e mamma. <<posso mangiare oggi?>> alza le spalle in segno che non lo sa e sbuffo. <<io ho fame>> mi lamento e Jacopo si mette a ridere visto che questa scena l'ha vista più volte. <<adesso chiedo al medico>> la ringrazio e aspetto che torni. Ale e Jaco iniziano a parlare e a conoscersi meglio mentre io continuo a pensare a come sarà la mia vita adesso. <<puoi mangiare>> torna in stanza mamma e le sorrido quando vedo che tra le mani ha un vassoio pieno di roba. Me lo avvicina al letto ma decido di scendere e avvicinarmi al tavolo, lasciandoli un po' sorpresi. Con molta delicatezza scendo dal letto e mi metto sulla sedia a rotelle e mi avvicino al tavolo dove ha poggiato il vassoio. <<quando è entrato il medico e mi ha controllato lo stato della gamba, ho visto la ferita e mi sono venuti i brividi>> inizio a pensare a voce alta creando un silenzio tombale. <<vedermi la gamba così mi fa impressione, ma dovrò abituarmi, e anche se non è semplice dovrò farcela. Non vi nego che ho paura, tanta paura, di non poter più fare quello che più mi piace fare, ovvero ballare, la paura di non essere accettata, oppure di incontrare persone che provano pena per me. In questo momento sono confusa, impaurita e fragile, per questo ho bisogno di qualcuno che non si preoccupi di dirmi quello che pensa senza problemi, che non faccia caso alla gamba e che anzi riesca ad aiutarmi ad accettarmi.>> mi guardo intorno e sono tutti in silenzio senza parole, non si aspettavano questo mio sfogo, visto che tendo sempre a tenermi tutto dentro. <<noi siamo qua per questo, per toglierti le paure, per aiutarti ad affrontare la vita e soprattutto a farlo da sola. Anche a me fa impressione vederti così e devo abituarmi a questa cosa, ma stai più che sicura che non ci vorrà molto tempo>> sorrido alle parole di mamma e gli altri due acconsentono a ciò che ha detto. Devo dire che ha proprio preso il bersaglio, non si è messa problemi a dirmi ciò che pensava e ad aiutarmi e non posso che esserle grata. Finisco di mangiare e torno a coricarmi anche se non sono stanca. <<signora è normale che sia così sveglia perché dopo l'anestesia e tutti i farmaci che le abbiamo somministrato non avrà sonno. Deve solo aspettare un po' di ore>> saluto il medico e poi guardo mamma alzando le spalle ridendo. Improvvisamente sento un dolore alla gamba e sposto la coperta per vederla. Sicuramente l'anti dolorifico ha finito il suo effetto. <<mamma chiama un infermiera per favore>> appena glielo dico si precipita fuori dalla stanza e Ale e Jacopo si avvicinano a me. <<ti fa molto male>> annuisco trattenendo il dolore e appoggiando la schiena sul cuscino. Rientra mamma con l'infermiera e mi somministrano un antidolorifico, mi stendo bene nel letto e intanto mamma, Ale e Jacopo preparano le brande per restare a dormire. Domani mattina Jacopo ritornerà a Roma perché deve riprendere le lezioni, non so quando avrò modo di vederlo di nuovo, ma credo che appena la ferita sarà guarita torneremo a Roma, almeno potrò vederlo più spesso. <<io sono un po' stanca>> esordisco e si girano verso di me annuendo, dandomi la buonanotte. Mi sistemo bene anche se è parecchio difficile perché non avendo più la gamba non posso stare nella mia posizione abituale, e noto che Jacopo si è accorto di questo problema perché avvicina il suo letto al mio e si corica avvicinandomi a se. Mi accoccolo sul suo petto e cerco di non far toccare la gamba al suo corpo <<non mi da fastidio>> mi fa notare e gli sorrido dandogli un bacio. Mi appoggio bene a lui e chiudo gli occhi beandomi di quel profumo che tanto amo, e dopo con le sue carezze mi addormento.

UN INCONTRO INASPETTATO Where stories live. Discover now