Capitolo 14

1.2K 44 1
                                    

Mi sveglio vicino a Jaco che mi fissa e dopo aver aperto e chiuso gli occhi più di una volta mi siedo sul letto stiracchiandomi. <<buongiorno bellissima, come hai dormito?>> mi abbraccia e mi corico di nuovo appoggiando la testa sul suo petto. <<da Dio>>  la sua faccia mi riempie di gioia, tanto che lo riempio di baci facendolo ridere. Rimaniamo coricati per un po' con il cellulare in mano e Alessia mi avvisa che sta salendo in aereo e quindi tra un'ora circa sarà a Roma. Mi alzo e spiego a Jacopo che devo andare in aeroporto a prenderla e decide di accompagnarmi. Con lei ci saranno anche alcuni nostri amici, con la quale uscivamo sempre. Eravamo un gruppo molto affiatato però da quando sono partita non li ho ancora sentiti, anche perché a malapena riesco a sentire Ale. Sono nella mia stanza e mi sto cambiando, quando entrano le ragazze e iniziamo a farmi un sacco di domande. <<ma l'avete fatto?>> mi giro verso Martina e la guardo con fare ovvio. <<secondo te?>> non che non voglia farlo con lui, però non mi sembra il luogo adatto anche perché i ragazzi potrebbero entrare da un momento all'altro. <<non si sa mai>> alza le mani in segno di resa e scuoto la testa ridendo. <<adesso dove vai?>> ammicca Tali e nel mentre mi metto le scarpe. Le spiego che devo fare e ovviamente loro hanno sentito solo che deve venire anche Jacopo. Controllo l'ora e noto che sono in ritardo così prendo velocemente la roba ed esco raggiungendo Jaco giù. <<sono pronta>> arrivo con il fiato corto e ride. <<ma una volta che arrivi puntuale?!>> sorrido ed entriamo nel taxi. Dopo mezz'ora arriviamo in aeroporto e corro verso gli arrivi, dove dopo pochi minuti escono i miei amici. Gli corro incontro e mi abbracciano felici <<quanto ci sei mancata>> <<finalmente il gruppo riunito>> dicono tra un abbraccio e l'altro. Gli presento Jacopo e usciamo fuori a prendere il taxi. Iniziamo a parlare di quello che sta succedendo a Cagliari e cosa stanno facendo in mia assenza e noto che Jaco è per conto suo da una parte, così mi avvicino a lui e gli prendo la mano sorridendogli. <<ragazzi devo dirvi una cosa>> saliamo sul taxi e mi fissano impazienti di sapere cosa devo dirgli. <<Jacopo è il mio ragazzo, stiamo insieme da poco>> lo guardo e il suo sguardo è un mix tra stupito e felice, mi sorride e ricambio appoggiandomi a lui. <<lo sapevo, sono troppo felice per voi>> esulta Giovanni facendoci ridere. Arriviamo finalmente nel centro di Roma e iniziamo a camminare per le vie principali guardando le meraviglie di questa città. Sono molto felice di passare questa giornata con loro e Jacopo, e mi fa tanto piacere che quest'ultimo stia facendo amicizia con i ragazzi, tanto che a me non mi calcola più. Noi ragazze siamo davanti che parliamo dei soliti pettegolezzi, mentre i ragazzi sono dietro che parlano di canto, e di non so che. <<Sai che Giovanni si è fidanzato? Lui si chiama Leonardo, sono troppo carini insieme>> mi confessa Bea e mi giro subito nella sua direzione. <<ei tu guardami negli occhi>> lo blocco e mi guarda preoccupato. <<ti sei fidanzato e non mi hai detto niente!? Complimenti, sappi che non scapperai dal mio interrogatorio, voglio sapere tutto>> l'avviso e ride sospirando. <<beh anche tu non mi hai detto niente di Jacopo>> puntualizza e ha ragione, però almeno io gliel'ho presentato oggi. Continuiamo a camminare e poi decidiamo di bloccarci a mangiare in un ristorante tipico romano. Mangiamo tra un racconto e l'altro, e poi continuiamo a girare per Roma. <<ragazze che ne dite di fare un po' di shopping>> propone Ale e annuiamo girandoci verso i ragazzi e avvisandoli che ci vediamo più tardi. Mi avvicino a Jacopo e mi assicuro che vada tutto bene e se preferisce restare con me, ma a quanto pare mi ha mandata via. Iniziamo il nostro tour per i negozi e mando un messaggio a mamma avvisandola di non spaventarsi se non trova più soldi nella carta. <<Ragazze questa maglietta è stupenda>> ci fa vedere Bea e annuiamo avvicinandoci. Troviamo l'abbinamento con un pantalone e un gonna e decidiamo di prenderla tutte e tre uguale. Era da tanto che non prendevamo la stessa roba. Dopo aver pagato andiamo a cambiarci e appena usciamo con buste piene di roba e raggiungiamo i ragazzi, la loro faccia è bellissima. <<oddio non mi dite che è tornato il periodo in cui vi vestivate uguali>> si lamenta Michi e ridiamo annuendo. Jacopo mi guarda meravigliato e gli chiedo un parere. <<sei bellissima, mi correggo siete bellissime, però tu di più ovvio>> puntualizza e lo bacio sorridendo. Le ragazze lo ringraziano lamentandosi poi di non ricevere complimenti dai ragazzi che in tutta risposta le ignorano. Purtroppo è arrivata l'ora di andare via così li accompagniamo in aeroporto. <<mi raccomando fatti sentire e per ogni cosa lo sai, basta che mi chiami e io vengo subito>> abbraccio forte Ale e la ringrazio come sempre per quello che fa. Saluto anche gli altri e poi andiamo via, con un velo di tristezza, già mi mancano. <<mi sono divertito tanto. I tuoi amici sono molto simpatici>> sono contenta che si sia divertito anche lui, mi fa piacere che piano piano stia entrando a far parte della mia vita, vorrei tanto che anche lui facesse lo stesso con me però sono benissimo che ogni cosa ha il suo tempo. Torniamo in hotel dagli altri ragazzi e ovviamente racconto com'è andata la giornata alle ragazze che successivamente mi raccontano la loro. <<suoniamo un po' la chitarra?>> propone Marti a NYV e annuisce prendendola. <<ok io canto>> mi alzo in piedi e prendo una spazzola. Si uniscono anche Gaia e Giulia e insieme simuliamo un concerto per poi scoppiare a ridere. <<ragazze adesso vi imito Jacopo, preparatevi>> si siedono e già ridono dalla proposta. NYV inizia a suonare piccola anima ed ecco che inizio ad imitarlo e mentre canto dietro di me sento la sua cantare insieme a me e mi zittisco girandomi. <<e questa sarebbe la mia imitazione?! Puoi fare di meglio>> si avvicina a me ridendo e mi bacia. Approfondisce il bacio e dopo un po' sentiamo tossire, così ci blocchiamo e ci giriamo ridendo. <<ci siamo anche noi, scusate il disturbo, adesso potete continuare>> intervengono le ragazze e scuoto la testa. Usciamo dalla stanza e ci mettiamo nelle scale, dove ci sediamo. <<sai quando da piccolo ho iniziato a cantare vedere la faccia dei miei familiari felice per quello che stavo facendo mi rendeva orgoglioso di me stesso. Poi crescendo e continuando a cantare ho iniziato a mettermi alla prova, a capire quanto valevo. Così sono andato ad X-Factor, per cercare di far diventare il mio sogno realtà, però non ce l'ho fatta. È stata una grande delusione, ma non tanto perché non ero passato, ma perché sapevo dentro di me che stavo deludendo i miei genitori. Per fortuna avevo un lavoro, si quel famoso lavoro, che mi teneva impegnato durante la giornata, però non mi soddisfava a pieno, perché io volevo cantare e basta. Così quando si è presentata la possibilità di entrare ad amici, ho deciso di riprovarci. Ci ho riprovato perché a tutto bisogna sempre dare una seconda possibilità a prescindere di come possa andare o meno. Quando seppi che ero candidato al banco, sentivo che ero quasi arrivato, mi mancava un ultimo sforzo per prendere quella benedetta maglia, e quando finalmente la presi, ho pensato ai miei genitori che mi guardavano da casa, felici e orgogliosi del propio figlio come la prima volta che cantai davanti a loro. Adesso che sono qua dentro e mi sto mettendo in gioco tutti i giorni, ho paura, paura di non farcela, di non essere abbastanza. Ho paura di poter uscire da un momento all'altro e ritrovarmi a fare quel lavoro, sognando un giorno di potermi esibire davanti a una folla piena di persone.>> mentre parlava lo guardavo negli occhi, e si vedeva benissimo che mentre parlava della sua famiglia gli luccicavano gli occhi. Mi rispecchio molto in quello che ha detto, perché anche io ho paura di poter uscire, anche io come lui ho paura di non essere abbastanza, però sto cercando tutti i giorni di mascherare questa paura e affrontare tutto ciò che mi capita davanti. Istintivamente lo bacio, ne avevo bisogno, avevo bisogno di sentirlo vicino a me, di sentire le sue labbra sulle mie. Questo bacio basta per fargli capire quello che penso e provo in questo momento e lui l'ha capito benissimo. Ci stacchiamo e ci guardiamo per un po'. Uno sguardo intenso e pieno di complicità ed emozione. <<sei figlio unico?>> interrompo il silenzio e scuote la testa. <<ho una sorella>> lo guardo felice. Vorrei troppo conoscerla, sarà sicuramente uguale a lui. <<anche io desideravo una sorella da piccola ma i miei volevano solo un figlio. Com'è il vostro rapporto?>> inizio a fargli tante domande curiosa. <<bellissimo, io e lei andiamo d'accordissimo, anche se capita ogni tanto di litigare>> si vede che le vuole bene, da come ne parla. <<appena ci sarà l'occasione te la farò conoscere>> annuisco felice e veniamo interrotti dai ragazzi che ci avvisano di andare a cena. Scendiamo con loro e nel mentre parlo con le ragazze. Ceniamo e poi usciamo fuori perché alcuni devono fumare e ci mettiamo a cantare e ballare. Marti mette la canzone di Dirty Dancing ed ecco che parte il delirio, io amo questa canzone e anche la coreografia. Il film l'avrò visto almeno dieci volte, infatti si avvicina Valentin e iniziamo a ballare insieme e al momento della presa mi allontano un po' per prendere la rincorsa <<arrivo>> urlo correndo e saltando. Mi prende benissimo e quando scendo ci mettiamo a ridere come pazzi. <<anche io voglio prenderti>> si lamenta Jacopo e ridendo si mette in posizione. Prendo la rincorsa e quando mi trovo davanti a lui e sono pronta per saltare ma al posto che alzarmi in aria mi prende in braccio facendomi allacciare le gambe alla sua vita. Appoggio la testa nella sua spalla scoppiando a ridere seguita da lui. <<vabbè dai apprezza lo sforzo>> mi mette giù e scuoto la testa ridendo. Torniamo dentro visto che c'è molto freddo e facciamo una diretta per passare un po' il tempo. Mentre parliamo Jacopo si butta sopra di me e per poco non cado dal letto. Gli do un colpo sulla schiena cercando di farlo scendere <<adesso la soffocooo>> urla guardando lo schermo del cellulare e rido cercando di spostarlo. Mi da un bacio e poi si alza, si aggiunge alla diretta e poi arriva anche Skioffi che prende la chitarra e inizia a cantare. <<vi prego cantatemi il tuo inedito>> li prego e  Skioffi inizia a suonarla. Gli faccio un video e poi lo posto nel mio profilo <<adesso vi ascolterò in loop>> salvo il video nella galleria e Jacopo mi prende il cellulare e modifica la storia scrivendo che il cantante è troppo figo. Glielo prendo e ovviamente faccio un'altra storia scrivendo che è stato lui a scriverlo <<perché tu non lo pensi?>> faccio finta di pensarci su e poi scuoto la testa ridendo. Mi guarda con la bocca spalancata e poi fa una faccia arrabbiata <<ok allora niente baci, io e te abbiamo chiuso>> esce dalla stanza e rimango stupita. Le ragazze scherzano nella diretta e dicendo che ci siamo lasciati in live e corro verso la porta. Mi auguro non sia serio, appena esco lo trovo in piedi davanti alla porta con le braccia incrociate e sorridendo mi avvicino a lui abbracciandolo ma non ricambia. <<io sono offeso>> faccio la faccia triste e tento di baciarlo ma oppone resistenza. <<tu lo sai che io scherzo e che tu sei un figo pazzesco>> gli dico in modo dolce sorridendo e quando vedo che finalmente sorride mi butto letteralmente su di lui e lo bacio. <<non avrei resistito di più>> rido e continuiamo a baciarci. <<Carla ti piaccio?>> esce Valentin dalla mia stanza truccato e istintivamente ci mettiamo a ridere. <<ma chi ti ha conciato così?>> si avvicina a noi e continuiamo a ridere. <<le ragazze>> escono subito dopo fiere del loro lavoro e scoppiamo a ridere ancora di più. <<voi siete pazze>> commenta Jacopo e mi giro guardandolo. Se lo facessi anche a lui?! Voglio truccarlo ora. Capisce quello che voglio fare e scuote la testa e si allontana. <<dai poi ti strucco>> lo prego e continua a negare così metto il broncio ma non lo smuovo. <<è inutile non mi trucchi>> conclude il discorso e guardo le ragazze alzando le spalle. È arrivato il momento di andare a dormire e vado in stanza a sistemare tutta la roba che c'è in giro prima di dormire così da non doverlo fare domani mattina. Entra Jacopo in stanza e mi cinge i fianchi da dietro bloccandomi. <<i ragazzi mi lasciano la stanza libera, dormi da me?>> mi giro verso di lui e sorrido. Devo chiedere alle ragazze perché magari non vogliono. Appena entrano acconsentono subito senza alcun dubbio e andiamo nella sua stanza ringraziando i ragazzi. Ci corichiamo e mi accoccolo al suo corpo. Decidiamo di guardare un film come piacciono a me di quelli strappalacrime e a fine film dai miei occhi escono dei fiumi. <<piccola vieni qua>> mi stringe di più a se asciugandomi le lacrime e spengo il cellulare. <<la prossima volta guardiamo un horror>> puntualizza e sorrido. Ad un certo punto stanchissimi ci addormentiamo tra una coccola e l'altra.

UN INCONTRO INASPETTATO Where stories live. Discover now