Epilogo

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10 anni dopo

"Mamma, papà" una vocina dolce irrompe nella camera da letto. Apro gli occhi per incontrare quelli verdi e pimpanti di Mia. Questa bambina è fin troppo mattiniera e questa cosa inizia a essere stressante. "Vai a dormire, scricciolo" brontola Cameron assonato, lei in tutta risposta si getta su di noi e sorride sorniona.

"Ma faremo tardi papà. E' già mattina" si lamenta imbronciata, stampando un lungo bacio sulla guancia del padre. Sa essere una vera ruffiana quando vuole e di certo il padre gliela da vinta tutte le volte, lasciandosi incantare da quegli occhi da cerbiatto, così simili ai suoi. 

"Forza papà, è ora di alzarsi" lo richiamo dolcemente, stampandogli un bacio sulle labbra, che lui non perde tempo a ricambiare con passione provocando versi di disgusto alla piccolina, ancora seduta sul nostro letto. 
"Basta mamma, papà non è solo tuo" mormora, scoppio a ridere e le faccio il solletico prendendola in giro. Il suono dolce della risata della mia bambina si propaga nella stanza fino a quando non scappa dalle mie grinfie per correre in cucina. Mi alzo anch'io per preparare la colazione e il pranzo di questo pomeriggio. 

Mia ha cinque anni ed è una vera peste, uguale a suo padre se non fosse che per i capelli corti e castani, come i miei, con una frangia adorabile. Adoro il rapporto che ha con suo padre e certe volte penso che lui sia troppo comprensivo nei suoi confronti, lascia sempre il ruolo del genitore severo a me, anche se ogni volta che per ottenere qualcosa mi coccola e mormora parole dolci  per me è difficile resistergli. Quella bambina è stata una boccata d'aria fresca nella mia vita, un uragano che mi ha travolta in pieno mentre io ero intenta a scrivere il mio primo libro e Cameron a sottostare ai continui ordini di mio padre, che, però, hanno dato ottimi risultati, dal momento che adesso è l'unico amministratore delegato di cui si fidi ciecamente. Poi non ci eravamo ancora sposati, quindi è stato difficile organizzare un matrimonio con il pancione, ma per fortuna Kendall e Cassidy erano al mio fianco, soprattutto quest'ultima che in quanto organizzatrice di eventi si è impegnata al massimo per rendere il mio un matrimonio da favola. 

Oggi è il giorno dell'ringraziamento e abbiamo deciso di organizzare un pranzo a casa nostra con tutta la famiglia. 
"Paparino" Mia entra in cucina mostrando due dei nuovi vestitini, che le ho comprato ieri, al papà. E' davvero vanitosa, la sera prima di andare a letto mi obbliga a pettinarle i capelli e farle le treccine per averli ricci e ordinati il giorno seguente. Credo che sia tutta suo padre, io, a differenza loro, non bado molto all'aspetto esteriore e sono ancora abbastanza timida e riservata. 

"Quale dovrei indossare?" alza entrambi i vestiti osservandoli indecisa, mentre il padre indica tutti i pro e i contro su entrambi e  io alzo gli occhi al cielo per la sua eccessiva gelosia. Le ha persino imposto di non vedere più il nostro vicino di casa perché; " quel bambino è appiccicoso", parole sue. In realtà quel bambino è adorabile e si divertono tantissimo quando giocano insieme, inoltre io e sua madre siamo diventate buone amiche.

Dopo aver scelto quale vestito indossare ed esserci preparati, ci rechiamo al cimitero. 
Sono stata qui molte volte in questi anni, ho preso coraggio e quando mi sono seduta per la prima volta per parlare con loro mi sono sentita davvero bene, grazie al mio uomo che è rimasto al mio fianco per stringendomi la mano. Anche a Mia, pur essendo piccola, fa piacere venire qui e salutare la nonna e la zia Maya. 

Ci avviciniamo alla tomba di mia madre e accarezzo la foto incastrata nella lapide. Mia traccia con un ditino il viso sorridente della nonna e le manda un bacio affettuoso, Cameron mi stringe di più a sé quando nota le lacrime farsi spazio nei miei occhi azzurri. 
"Ciao nonna, come stai?" chiede dolcemente la piccola peste. "Oggi festeggiamo tutti insieme, vorrei che tu fossi qui." Vorrei anch'io che lei fosse qui e volevo che ci fosse stata anche in tutti i momenti che ho attraversato in questi anni. Vorrei che ci fosse stata il giorno del mio matrimonio quando papà mi ha accompagnata all'altare, il giorno della nascita di Mia quando la preoccupazione si è fatta spazio dentro di me, il giorno del suo primo compleanno, il giorno in cui ho pubblicato il mio primo libro. Vorrei che lei fosse al mio fianco, ma so che anche se io non la vedo è sempre accanto a me, è il mio angelo custode. 

Take me away with you! | In revisioneWhere stories live. Discover now