Chapter 33

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È ormai mezz'ora che siamo in quest'aula e non riesco più a trattenermi dal ridere quando sento il bidello russare, per l'ennesima volta, mentre dorme beatamente con le gambe poggiare sulla scrivania e la testa a penzoloni sullo schienale della sedia. Mi volto verso Cameron, che si tiene la bocca con una mano e mi fa cenno di avvicinarmi al suo banco, che si trova il lato opposto al mio, scuoto la testa facendo un cenno con la mano in direzione del bidello. Alza gli occhi al cielo e mentre si alza, per avvicinarsi a me, mima un 'credi davvero che possa sentirti?'.

"Prendiamo i cellulari e andiamo via" sussurra al mio orecchio e una serie di brividi si espandono lungo la mia pelle quando il suo respiro caldo si infrange contro il mio collo. 
"No, ma sei per caso impazzito?" Chiedo allarmata, ma lui annuisce con forza mentre si avvicina alla scrivania, afferra i nostri cellulari, per poi afferrare la mia mano e incitarmi ad alzarmi. Sbuffando contrariata e con una certa ansia ad attanagliarmi il petto, mi alzo, afferro il mio zaino e quando noto il bidello muoversi, anche se poco, stringo la mano di Cameron e lo spingo verso la porta. Iniziamo a correre per il corridoio e tra le risate arriviamo nel parcheggio della scuola.

"Oh mio dio!" dice, cercando di riprendere fiato, proprio come me.
 "Si è mosso appena e tu sei scappata via" scoppia a ridere passandosi una mano fra i capelli. 
"Non ridere" gli intimo, ma non riesco a trattenere un sorriso quando per le troppe risate si appoggia alla sua macchina piegandosi in due. 
"Mi sono spaventata" tento di giustificarmi.

Finalmente si alza e ridacchiando apre la macchina. Si mette al volante invitandomi con lo sguardo ad entrare nell'abitacolo. Salgo in macchina e non smetto di guardarlo mentre mette in moto e presta attenzione alla strada che percorriamo. Troppo intenta ad osservarlo, a studiare le sue espressioni, non mi rendo conto che la macchina è parcheggiata sul vialetto di casa sua da ormai qualche minuto.

"Abbiamo una chiacchierata in sospeso io e te" Dice, guardandomi con quelle pozze verdi illuminate da un raggio di sole che filtra dal vetro.

"Non che io sappia" slaccio la cintura di sicurezza e lo seguo lungo il vialetto.

"Si invece. E ho intenzione di scusarmi per il mio comportamento e farmi perdonare" mormora allusico, facendomi un occhiolino e aprendo con indifferenza la porta di casa. Non so cosa intenda con il farsi perdonare, ma spero che mi parli di lui perché ho realmente bisogno di conoscere tutto della persona che è al mio fianco. Ho bisogno di sapere tutto sul ragazzo che mi fa battere il cuore come non ci è mai riuscito nessun altro.

Dopo aver salutato sua madre e sua sorella, intente a guardare una serie televisiva sul divano in soggiorno, saliamo in camera sua. Appoggia il suo zaino accanto alla porta e io faccio lo stesso mentre lo osservo togliersi la giacca e sedersi comodamente sul letto.

"Non mordo" batte la mano sul materasso al suo fianco sorridendo sornione, alzo gli occhi al cielo e mi siedo accanto a lui. Sono curiosa di sapere ciò che ha da dirmi, sono curiosa di sapere chi è e chi era, sono curiosa di scoprire se sarà in grado di lasciarsi andare e raccontarmi tutto. So di essere egoista perché io non ne ho il coraggio, non l'ho ancora trovato anche se lei è tornata, ma non riesco a raccontargli la nostra amicizia e la sofferenza che ho provato in questi tre anni. So, anche, che lui a differenza mia è forte e determinato a farsi conoscere e a raccontarsi e credo che sia la cosa che adoro di più. 

"Ho paura... " prende un respiro profondo prima di continuare "di una sola cosa ho paura in vita mia e questa è il buio, a causa di tutte le volte che mi nascondevo sotto il letto della mia cameretta per non sentire mia madre piangere e gli oggetti frantumarsi. Ma adesso ho paura di parlarti di me perché mi sono accorto che mi piaci e ci tengo a te, quindi ho paura che tu possa cambiare idea sulla persona che sono adesso. Ho paura che tu possa guardarmi con occhi diversi. E si Alex io riesco a vedere in quelle iridi gelide quanto mi ammiri e quanto ti piaccio" alza lo sguardo e lascia che le nostre iridi si incontrino. E ha ragione, mi piace e lo ammiro anche per essersene accorto, per essere riuscito a leggermi dentro. Non ho mai provato nulla di simile quando le nostre iridi si scontrano e iniziano a combattere per riuscire a capirsi.

Take me away with you! | In revisioneDonde viven las historias. Descúbrelo ahora