Capitolo 4

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PUNTO DI VISTA LEYLA
Sto ripulendo tutto, di nuovo.
Non potete capire la rabbia che sto provando mentre lui se ne sta lì a guardare ogni minimo movimento che faccio, è irritante...<<Deve ripulire in quel punto!>> dice indicando un punto sullo specchio appena pulito, <<Ma l'ho appena fatto...>> dico <<Lo rifaccia.>> dice, mi avvicino con sguardo minaccioso spuzzando il detersivo sullo specchio e senza togliere gli occhi dai suoi pulisco con tutta la forza che ho...<<Ecco!!!!!>> dico seccata, per poi iniziare a pulire il comó.
<<Dopo farà un'altra passata per terra...>> dice annoiato mentre mi volto pian piano verso di lui, adesso basta <<Sta scherzando?>> chiedo, <<È la terza volta che mi fa ripulire tutto, adesso basta!>> urlo gettando tutto sul pavimento sotto il suo sguardo attento e serio....<<Questo non va bene, quest'altro nemmeno, la lavanda non mi piace, la vaniglia neanche!>> dico urlando.
<<Al diavolo, sa cosa le dico? Mi sono stufata!>> continuo, <<Le pulizie se le faccia da solo!>> dico avvicinandomi alla porta e facendo per aprirla ma è chiusa...oh no...<<Non così in fretta.>> dice con una voce che mi fa gelare il sangue, sono morta ne sono sicura. Mi giro trovandolo a pochi centimetri da me, <<Le do un consiglio, non si metta contro di me.>> dice con occhi infuocati...<<È sempre meglio avermi come amico che come nemico signorina.>> dice, per poi chinarsi verso di me...inizio ad agitarmi ma lui apre la porta tirandola mentre io prima la spingevo.
<<Buonanotte signorina Andreani...>> dice calmo, troppo calmo...e senza aspettare un secondo di più vado via.

La mattina mi sveglio diversamente dal solito, forse sarà l'abitudine...comunque faccio una doccia e dopo essermi vestita vado a cercare un lavoro.
Non ci tornerò mai più lì, le pulizie può farsele da solo.
Provo ad entrare nella panetteria <<Salve, signora.. >> saluto, <<Ciao cara. Cosa ti devo?>> chiede...<<In realtà volevo sapere se per caso le serviva un mano in questo periodo...>> dico, <<Ecco...ehm, no grazie mille cara.>> dice agitata, così saluto e vado via. Provo in altri 5 negozi ma rifiutano tutti, cosa stranissima....entro in biblioteca e trovo il signor Bobo, <<Signor Bobo, volevo chiederle se le serviva una mano qui in biblioteca...>> chiedo, <<Oh cara mi piacerebbe, ma non posso.>> dice mortificato... <<Perché? >> chiedo confusa, <<Il comandante Schneider ha detto che avrebbe ucciso chiunque ti avesse offerto un lavoro..>> dice, ora è tutto chiaro. Lo avevo detto che era fin troppo calmo ieri, si è vendicato in questo modo...non ci posso credere! <<Stia tranquillo signore...>> dico sorridendo appena e salutandolo, con la rabbia che mi sta per uccidere mi avvicino ad un uomo <<Sa dirmi dove posso trovare Schneider?>> chiedo, <<Hanno occupato alcuni posti al comune...>> dice, così mi incammino lì...una volta arrivata incontro il soldato gentile <<Mi scusi?>> dico, <<Dove posso trovare il comandante Schneider?>> chiedo...<<È nel suo ufficio al piano di sopra se v.....>> dice, ma non lo lascio terminare perché mi fiondo sulle scale mentre lui mi insegue e mi urla di fermarmi, ma non lo faccio.
Apro un paio di porte ma non è da nessuna parte, <<Signorina!!!!>> sento da lontano ma continuo a cercare...finché apro una porta e lo vedo lì, dietro la scrivania come se niente fosse.
<<Soddisfatto? >> dico avvicinandomi alla scrivania, mi guarda per poi fare cenno al soldato di andare via....<<Di cosa parla? >> chiede, <<La smetta di fare il finto tonto con me!>> urlo mentre lui si tiene il mento con le dita e mi fissa...<<Cosa ci ricava non facendomi trovare un cavolo di lavoro?!>> urlo, mentre lui alza le spalle.
<<Non ho mai detto che ci avrei ricavato qualcosa...>> dice fissandomi, <<La smetta di guardarmi così!>> dico...<<Così come?>> chiede, <<Da psicopatico..>> dico piano, <<Psicopatico?>> dice per poi ridere e posizionarsi davanti alla scrivania con le braccia incrociate. 
<<Ho fatto di tutto per rispettare le regole, ma a lei non sembra andare bene nulla...perché diamine fa di tutto per rendere la mia vita un inferno?!>> chiedo arrabbiata, <<Perché io sono l'inferno tesoro...tutti sanno che conoscere me, è come fare un patto con il diavolo.>> dice serio, <<E lei signorina, ha firmato questo patto nell'esatto momento in cui i suoi occhi hanno fissato i miei!>> dice fissandomi, mi avvicino a lui con un piccolo sorriso...<<Ma non dimentichi cio che si è sempre detto, "La donna la fece al diavolo".>> dico fissandolo a mia volta per poi voltarmi e andare via.

Überquerte SchicksaleWhere stories live. Discover now