Capitolo 15

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PUNTO DI VISTA LEYLA
Cammino piangendo, sono stata una stupida... come ho potuto pensare minimamente che potesse esserci qualcosa di più tra noi? Mi sono lasciata ingannare...sono una povera stupida. Arrivo a casa di Amy e rientro piano per non farmi sentire, una volta in camera vedo che si è addormentata con il libro aperto...meglio così, mi siedo sul bordo dell'altro lettino, e ricomincio a piangere. Mi sciolgo con rabbia i capelli e poi mi alzo, prendendo della carta e togliendo ciò che rimane del trucco...mi siedo per terra portandomi le ginocchia al petto e non riesco a smettere di piangere.
Un singhiozzo rumoroso uscito involontariamente sveglia Amy, che quando si accorge di cosa succede si precipita da me...<<Che è successo Ley???>> chiede spaventata, <<Cosa ti ha fatto?!>> chiede ancora, <<Ha abusato di te?!?!>> chiede...ma faccio cenno di no con la testa.
<<Ti ha offesa in qualche modo??>> continua, mentre io continuo a negare...<<Ti ha picchiata?!>> ritenta, <<Peggio...>> dico con un filo di voce, <<Cosa?! Leyla ti prego!>> dice spaventata...<<Mi ha fatto male qui.>> dico portando una mano sul cuore, mentre lei mi guarda con tristezza per poi stringermi a sé...mentre continuo a piangere e a ripetermi di essere stata un idiota.
Mi sveglio notando di essere nella stessa posizione della sera prima, con Amy poggiata a me che dorme... Poverina, per colpa mia avrà un pessimo mal di schiena...anche se neanch'io, personalmente, mi trovo nelle migliori condizioni. Mi alzo piano e mi avvicino allo specchio...ho gli occhi gonfi e rossi, un mal di testa terribile e dolori alla schiena. Sembra che mi abbiano tagliato a pezzi...continuo a guardare il mio riflesso, da quando io, Leyla, mi sono ridotta così per un uomo? Per chi poi? Per lui? Un uomo freddo, che non ci pensa neanche mezzo secondo se vuole  puntare una pallottola nella testa di qualcuno, era tutta una menzogna.
La sua gentilezza, il suo essere carino...uno come lui, non può provare dolcezza...e adesso ne ho la conferma.
Anche se avrei dovuto saperlo già da prima, ma ero troppo cieca.
Pulisco le ultime lacrime scese sul mio viso, per poi fare un sorriso più ampio che posso...e vado da Amy <<Dai dormigliona, sveglia!>> dico ridendo...mentre lei si sveglia confusa, <<Che ore sono? Dove mi trovo?>> chiede con un occhio aperto e l'altro chiuso...<<Sono le 7. Dai svegliati, andiamo a comprare qualcosa.>> dico tirandola, <<Ahi!>> dice dolorante...per poi alzarsi.
<<Tu stai bene?>> mi chiede, <<Meravigliosamente!>> dico sorridendo, per poi andare a prepararmi lasciandola lì confusa più che mai.
Siamo al mercato e ho comprato di tutto...<<Leyla ho fame!>> si lamenta, <<Uffa...e va bene. Andiamo alla caffetteria della signora Holly!>> dico esasperata, mentre lei lancia dei piccoli urletti di felicità.
Arriviamo alla caffetteria e vediamo dei soldati entrare, <<Forse dovremmo cambiare posto...>> dice Amy, <<No. Andiamo.>> dico afferrando la sua mano tirandola dentro.
Ci sono 4 tavoli occupati solo da loro, prendo un respiro e mi avvio al nostro solito tavolo...la signora Holly si avvicina sorridendo, <<Piccoli tesori, benvenute. Cosa vi porta qui?>> chiede sorridendo, <<Salve a lei, ci è venuta voglia improvvisamente delle sue creaps alla Nutella!>> dico sorridendo, <<Arrivano subito!!>> dice andando via con un sorriso.
Poso il mio sguardo su Amy e la vedo tesa, <<Si può sapere che hai?>> chiedo, <<Non mi piace...quei tizi non mi piacciono. Non mi sento a mio agio...>> dice. <<Amy...siamo nella nostra caffetteria preferita, non badare a quegli esseri. Valgono meno di zero, rilassati...sei con me.>> dico dolcemente, mentre lei annuisce...<<Ecco a voi, mi sono permessa di aggiungere al menù una torta panna e fragole con un bel bicchiere di aranciata fresca.>>, <<Sei la migliore Holly!!>> diciamo insieme io e Amy ridendo, mentre lei ci sorride augurandoci buon appetito, e ritorna al bancone...così iniziamo a mangiare.
Stiamo chiacchierando, all'improvviso si avvicina un ragazzo al nostro tavolo...<<Leyla? >>chiede sorpreso, lo fisso <<Si? Ci conosciamo?>> chiedo, <<Cumbel!>> dice ridendo, spalanco gli occhi incredula...<<Luke!!!>> urlo abbracciandolo sorridendo.
Io e Luke ci conosciamo da tantissimo tempo, è il figlio dei miei ex vicini di casa...<<Ciao Amy!>> saluta la mia amica, <<C-ciao...>> saluta lei imbarazzata, ha sempre avuto una cotta per lui... alzo gli occhi al cielo. <<Ma non eri partito?>> chiedo invitandolo a sedere, <<Si...ma sono tornato, adesso abito in un paese qui vicino.>> dice sereno, <<E voi? Cosa mi dite?>> chiede, <<Siete ancora delle secchione?>> continua ridendo, <<Hey...guarda che facevi parte del nostro gruppo!>> dico fingendomi offesa colpendolo, mentre Amy se la ride...<<Oh che dolore.>> scherza, così mi alzo abbracciandolo...<<Povero piccolo.>> dico, per poi scompigliarli i capelli. <<Cucciolina dovrei ucciderti adesso.>> dice, <<Si. Ma mi vuoi troppo bene!>> dico, <<Per tua fortuna si.>> dice ridendo, ricambiando l'abbraccio.
<<Amy, non dirmi che sei ancora timida?>> le chiede, <<Ma certo che no...in effetti io dovrei andare.>> dice alzandosi...<<No dai, resta con noi. Guarda che mi offendo...>> dice Luke sorridendo, così lei annuisce ricambiando il sorriso e riprendiamo a ridere e scherzare...finché Amy sbianca, <<Che succede?>> le chiedo confusa, <<È arrivato Schneider...>> dice, mi volto piano e lo vedo avvicinarsi al bancone con un altro uomo per poi ordinare dei caffè.
Comincio a sudare, spero non si accorga di me...<<Amy rilassati...>> dico più a me che a lei, <<Scusa ma è così freddo...e poi lo sai che ogni cosa che riguarda le armi mi spaventa.>> dice, mentre Luke le prende la mano...e io metto un boccone in bocca.
<<Se continui così diventerai un baule, già sei abbastanza rotondetta.>> mi prende in giro, <<Cretino!>> dico ridendo dandogli un pizzicotto sul braccio. All'improvviso sentiamo qualcuno schiarirsi la voce, guardo Amy mentre lei tiene gli occhi fissi dietro di me...mi volto ed è lì, sempre con un espressione fredda e distaccata...<<Signorina Andreani, dovrebbe venire con me.>> dice serio, <<Mi dispiace ma sono occupata!>> dico fredda rivoltandomi dall'altra parte, si china vicino al mio orecchio...<<Non costringermi ad usare le maniere forti Leyla.>> dice minaccioso, <<Ho detto che sono occupata!>> ripeto, Amy e Luke sembrano confusi ma li rassicuro con uno sguardo.
<<Signorina Andreani, è un ordine. Si alzi da quella sedia!>> dice serio, ma io lo ignoro...<<E va bene.>> dice, prima di alzarmi di peso dalla sedia mettendomi sulla sua spalla...<<Ma cosa fa?? Mi metta giù!>> urlo, <<Ma cosa fa?!>> urla Luke, ma Amy lo ferma. <<Tu impicciati degli affari tuoi damerino!>> dice Markus, mentre io lo colpisco alla schiena. <<Lasciami subito!!!>> urlo, mentre tutti ci guardano...<<Scordatelo.>> dice uscendo e camminando verso non so dove.
Posso vedere solo delle strade isolate, per poi sentirlo camminare in salita...<<Dove diavolo mi stai portando?!>> urlo tirandogli pugni alla schiena, ma lui fa per farmi scivolare e caccio un urlo dallo spavento... mentre lo sento ridere, <<Cosa ti ridi? Razza di cretino!>> urlo, ad un certo punto entra in una casetta e mi mette giù... per poi chiudere la porta. Mi guardo intorno e noto che è una specie di magazzino degli attrezzi, <<Apri.>> dico, <<No.>> dice serio...<<Dobbiamo parlare!>> continua togliendosi la giacca,  gettandola su un tavolino...per poi si scorciarsi le maniche della camicia, <<Abbiamo già detto tutto ieri sera. >> dico facendo per avvicinarmi alla porta, ma mi si piazza davanti. <<Markus togliti!>> dico seria, <<Si può sapere perché fai così?>> chiede, <<Così come? Si può sapere cosa ti aspettavi?! >> urlo, <<Che avrei fatto il tuo giocattolino?!>> urlo...<<Di certo non che ti saresti consolota così presto.>> dice acido, <<Cosa??>> chiedo confusa, <<Parlo del damerino.>> dice, <<Si chiama Luke. E poi a te cosa ti importa?!>> dico, <<A me? Pss...niente, per me puoi fare quello che vuoi.>> dice facendomi sospirare, cerco di arrivare alla porta ma mi blocca ancora alzandomi dalla vita e mettendomi seduta su un ripiano alto...<<Accidenti! Sei impazzito?!>> chiedo, mentre lui si allontana poggiandosi alla finestra...<<Fammi scendere da qui.>> dico irritata, <<Puoi farlo da sola.>> dice...<<Razza di deficente, non vedi che non ci arrivo?>> urlo innervosita, <<Fin quando non parleremo, resterai lì bambolina.>> dice.
<<Non chiamarmi in questo modo!>> dico, <<Non abbiamo niente da dirci.>> continuo incrociando le braccia, <<Perché te ne sei andata in quel modo ieri?>> dice, <<E me lo chiedi?>> chiedo, <<Ti aspettavi un applauso? O magari che avremmo guardato le stelle come due fidanzatini?>> chiedo ironica, <<Che saresti rimasta...>> dice passandosi un accendino fra le mani, <<No, no Markus. Non sono un oggetto, io...ho dei sentimenti.>> dico. <<Ascoltami...>> dice avvicinandosi a me, <<Tu mi piaci e tanto, non posso negarlo...ma il vero problema sono io.>> dice, <<Non vado bene per te.>> continua, <<Perché?>> chiedo con un filo di voce...<<Come fai a dirlo se non ci provi...?>> chiedo, <<Leyla...io sono un problema.>> dice poggiando una mano sulla mia, <<Ci sono cose di me che non sai...>> dice serio, <<Allora dimmele.>> dico, ma lui fa cenno di no con la testa, <<Dimmelo Markus!>> dico...ma lui cerca di allontanarsi, mentre lo afferro dalla camicia.
<<Leyla non rendere le cose difficili...>> dice senza guardarmi, <<Non posso.>> dice... <<Quindi non ti fidi di me?>> chiedo, <<Preferisci che si rovini tutto?>> chiedo ancora, <<Leyla non è mai nato niente, lo capisci?!>> urla, <<Non ho mai detto di provare qualcosa...io non sono fatto per provare dei sentimenti. Ma sono fatto per restare da solo, nella mia oscurità.>> dice, <<Tutti meritano un po' di luce...>> dico, <<Non io.>> dice serio...<<Volevo soltanto mettere le cose in chiaro. Possiamo passare del tempo insieme, fare tutto quello che vuoi...>> dice, <<Ma non ci sarà mai nessun tipo di legame.>> dice, ma io lo spingo con tutte le mie forze anche se non si smuove di tanto e scendo anche a costo di rompermi una gamba. Mi avvio a passo deciso verso la porta, <<Allora è un addio...>> dice serio, mi giro verso di lui per poi avvicinarmi mentre osserva i miei movimenti, lo guardo negli occhi per poi tirargli uno schiaffo facendolo restare di sasso...ma prima che lui possa dire qualcosa, lo tiro verso di me e lo bacio...<<Questo è un addio!>> dico lasciandolo lì, per poi avviarmi alla porta e andare via.

Überquerte SchicksaleWhere stories live. Discover now