Capitolo 33

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PUNTO DI VISTA LEYLA
Sono seduta davanti allo specchio che mi sistemo, mentre Amy sta finendo di preparare la sua valigia...<<Non posso crederci che lo sto facendo!>> dice nervosamente, <<Suvvia...andiamo, ci divertiremo.>> dico sistemandomi i capelli ed il cappello...<<Io spero davvero che ne valga la pena.>> dice seria gettandosi sulla valigia, per cercare di chiuderla.
Mi fisso allo specchio, riflettendo sulle sue parole...davvero ne vale la pena? Vale la pena tutte le bugie, i segreti...tutto? Affrontare un viaggio, ne vale realmente la pena? Non lo so...ma so solo che voglio farlo, <<Io sono pronta.>> dice mettendosi il cappotto, mi alzo infilando il mio per poi chiuderlo...l'autista porta le nostre valigie in macchina mentre noi in soggiorno aspettiamo suo padre <<Pronte?>> chiede venedoci incontro, <<Pronte papà!>> risponde lei per entrambe, dopodiché raggiungiamo la macchina per poi salire e partire verso la nostra destinazione.

ARRIVO♡
Siamo quasi arrivati e il cuore sembra voglia saltarmi via dal petto per quanto batte, osservo il paesaggio intorno...chissà la sua sorpresa nel vedermi qui, sorrido da sola immaginando tutto quanto...<<Ragazze mi raccomando, mentre non ci sono dovete stare a casa.>> dice suo padre serio, mentre io mi volto verso Amy che alza le spalle...<<Oh andiamo papà. Non puoi rinchiuderci tutto il tempo.>> dice incrociando le braccia seria, <<Non siamo mica delle bambine!>> dice, <<E va bene. Ma ti Avverto Amy...voglio che siate a casa prima di sera!>> dice serio mentre lei alza gli occhi al cielo. <<Sono stato chiaro?>> chiede, <<Siii...>> dice quest'ultima...mentre dentro di me sorrido rilassandomi.

Appena arrivate scendiamo dalla macchina, qui fa molto più freddo di quello che pensavo...osservo la casa difronte a noi stringendomi nel mio cappotto che per fortuna ho indossato, ci avviciniamo alla porta che viene aperta dalla cameriera...<<Ben tornato signore.>> dice salutando <<È tutto pronto Betty?>> chiede <<Abbiamo sistemato tutto signore, come da lei richiesto.>>, <<Ecco mia figlia Amy!>> dice presentandola...<<Lei invece è una sua amica, ma è praticamente un'altra figlia mia...Leyla.>> dice presentando anche me. <<Lei è la signorina Betty, una delle cameriere...lavora con noi da poco tempo.>> spiega, mentre quest'ultima si inchina leggermente in avanti...per poi tornare dritta e osservarci seria. <<Se le signorine vogliono, le loro stanze sono pronte.>> dice mantenendo la sua serietà...<<Si certo, ragazze io vado. Ci vediamo più tardi!>> dice sorridendoci per poi avviarsi alla porta...<<E non fate guai!>> aggiunge facendoci ridacchiare, per poi andare via...mentre successivamente raggiungiamo le nostre stanze.
Dopo aver disfatto le valigie, mi sistemo allo specchio emozionata... tremo quasi dall'emozione di rivederlo, <<Leyla sei sicura?>> mi chiede per la novantesima volta...<<Sii Amy, sono sicura.>> dico aggiustando la gonna e mettendo il cappotto, <<Tieni.>> dice dandomi un bigliettino, che osservo spalancando gli occhi... <<Non chiedere>> dice triste, mentre io l'abbraccio forte...<<Sta attenta.>> dice preoccupata, annuisco ansiosa per poi scendere di sotto seguita da lei...che prende le mie mani sorridendomi comprensiva, mentre io ricambio per poi uscire.
Cammino controllando il numero di ogni singola casa che vedo, ma per il momento ancora niente...magari l'indirizzo è sbagliato? Sospiro scocciata, forse la sua casa è una di quelle fuori zona? Decido di chiedere a qualcuno, insomma qualcuno dovrà pur sapere dove si trova...mi avvicino ad un anziano fuori da una caffetteria, timidamente...<<Ehm, mi scusi.>> dico sorridendo, mentre lui alza gli oggi dal giornale <<Saprebbe dirmi dove si trova questo indirizzo?>> chiedo gentilmente, mentre lui prende il biglietto dalla mia mano osservandolo con i suoi occhiali...<<Si, lo so.>> dice osservandomi serio, <<Ma è abbastanza fuori zona.>> dice...<<Sicura che vogliate andarci?>> chiede, <<Si...è molto importante.>> dico. <<Come vuole.>> dice... per poi alzarsi e piegare il giornale, intento a spiegarmi esattamente la strada che devo percorrere...e come pensavo, è proprio una di quelle case sperdute dal mondo...così, dopo averlo ringraziato gentilmente vado via.
Fortunatamente non ci impiego tantissimo ad arrivare, avendo un passo molto svelto quando serve...ci sono poche abitazioni a distanza tra loro, controllo i loro numeri civici e quando sto per arrendermi la vedo...l'ho trovata!
Un sorriso si forma sul mio viso, ed inizio tremare dall'emozione...osservo questa enorme casa, per poi avvicinarmi alla porta d'ingresso...prendo un respiro profondo e busso.
La porta mi viene aperta dopo un paio di minuti da un bambino, che mi osserva curioso...<<Salve!>> dice timido, <<Salve.>> rispondo, non ha mai accennato di avere un fratello...<<Per caso c'è...>> ma non termino la frase, che arriva proprio lui...<<Emir, quante volte ti ho detto di non aprire la porta?>> chiede severo prendendolo in braccio, <<Scusa papà...>> dice il bambino nascondendo il visino tra la sua spalla ed il collo, un momento...PAPÀ?!?!? All'improvviso mi sento come se avessi avuto un getto d'acqua fredda addosso, resto letteralmente senza parole...mentre fisso le due persone di fronte a me, Markus sposta lo sguardo da suo figlio, rendendosi conto di me...diventa serio <<Leyla?>> chiede mentre io non trovo le parole, anzi sembra proprio che qualsiasi parola tenti di dire mi resti bloccata in gola...<<Cosa ci fai qui?>> chiede serio, mi guardo intorno...all'improvviso vorrei solo andare via.
<<Non lo so..>> sussurro con voce rotta, ma lui lo nota...a giudicare dal suo sguardo, sto per voltarmi e andare via quando ricevo l'ennesima pugnalata al cuore...<<Tesoro chi è?>> chiede una donna avvicinandosi e poggiando una mano sul suo braccio, sorridendomi...<<Io...>> dico, <<Mi dispiace per il disturbo..>> dico in fretta ma vengo fermata per l'ennesima volta, <<Oh no, non andare via.>> dice con gentilezza, <<È venuta per portarmi delle cose importanti di lavoro.>> dice lui, <<Allora cosa fai ancora lì?>> chiede invitandomi ad entrare...<<Oh nono. Credo sia meglio che vada.>> dico, <<Insisto.>> dice lei, sospiro sconfitta per poi entrare dentro. Chiude la porta alle mie spalle per poi condurmi in un grosso salotto, nel quale c'è un bellissimo camino acceso, vedo Markus intento a far scendere il bambino...che corre subito dopo verso una bambina più o meno della sua stessa età, mentre Markus si siede su un divano.
<<Prego, accomodati.>> dice dolcemente la donna, mi siedo su un divano proprio difronte a lui...che continua a fissarmi, <<Io sono Maria!>> dice...<<Leyla.>> dico accennando un piccolissimo sorriso di cortesia, <<Gradisci un po' di thè?>> chiede <<Oh no. La ringrazio comunque...>> dico, <<Lo prende.>> dice Markus serio, mentre la donna lo osserva...<<Non farci caso, mio marito è fatto così.>> dice ridendo, chiudo gli occhi fermando le lacrime che vogliono uscire...ho sperato fino alla fine che potesse essere qualcun altro <<Dico alla cameriera di portartelo.>> dice lei andando via.
Non lo guardo neanche per errore, eppure sento i suoi occhi su di me...mentre io fisso il fuoco scoppiettante, Maria ritorna dopo pochi minuti sedendosi al suo fianco...<<Allora Leyla, vivi qui?>> chiede, <<No, io sono qui per caso.>> dico <<Giusto per il lavoro quindi...>> dice, pensando alle parole dell'uomo poco prima...<<Quindi tu lavori con mio marito?>> chiede curiosa, <<Più o meno...>> dico mente lei inizia a sorridere, <<Voglio sapere tutto allora!>> dice guardandolo, mentre lui fa un sorriso falso...<<Dimmi un po'...>> dice ma non la lascia finire, <<Maria!>> dice serio mentre il sorriso di lei si spegne lentamente...Markus si alza avvicinandosi al camino...<<Vi lascio al lavoro allora.>> dice lei, <<È stato un piacere Leyla...>> dice, sorridendomi dolcemente e gentilmente...<<Anche per me!>> dico accennando anch'io un piccolo sorriso, dopodiché va via seguita dai due bambini...chiudendosi la porta alle spalle.
All'improvviso sento che questo posto sta diventando maledettamente soffocate, mi osservo le mani poggiate sulle mie gambe...finché lo vedo chinarsi davanti a me e poggiare le sue mani sulle mie.
Le guardo sentendo un nodo alla gola, mentre lui mi alza il volto osservandomi...per poi avvicinarsi per baciarmi, ma prima che possa farlo mi allontano in fretta...<<Che accidenti credi di fare?!>> dico arrabbiata, asciugandomi una lacrime con il dorso della mano...mentre lui sospira alzandosi, per poi avvicinarsi ad un tavolino e versarsi del liquido marrone che beve subito...per poi avvicinarsi a me di nuovo <<Vuoi farmi credere che sei venuta davvero per il lavoro?>> chiede ironico, <<Sappiamo entrambi molto bene perché sei qui.>> dice serio, mentre io mi allontano dandogli le spalle...e portandomi una mano alla bocca per evitare che si senta il mio pianto...<<Perché?>> chiedo lentamente senza voltarmi, <<Cosa?>> chiede...<<Avevi detto di non avere nessuna relazione.>> dico alzando leggermente la voce, <<Ehmm no, in realtà ho detto solo che con Rebecca non c'era niente.>> dice senza scomodarsi minimamente...<<Non mi hai mai detto di essere...>> ma le parole mi restano bloccate in gola, <<Sposato? Non l'ho mai detto...ma non l'ho neanche mai nascosto.>> dice alzando la mano mostrandomi l'anello, che guardo stranita.
Ha avuto quel maledetto anello per tutto il tempo, ed io come una stupida non me ne sono mai resa conto, tutto avrei pensato tranne che fosse una fede matrimoniale.
Non ha nessun dettaglio particolare che faccia intendere che sia una fede, chiudo gli occhi dandogli le spalle ancora una volta...sento i suoi passi dietro di me, per poi sentire le sue braccia stringermi...cerco di allontanarmi ma senza successo, ritrovandomi con il viso a pochi centimetri da lui.
Stringo la sua camicia tra le mani, piangendo...<<Leyla?>> dice continuando a stringermi, <<Non toccarmi.>> dico cercando di respingerlo via, ma non si smuove...anzi mi si avvicina ancora di più...togliendo le distanze tra di noi baciandomi.
Mi giro dall'altra parte ponendone fine, all'improvviso bussano alla porta...si allontana da me avvicinandosi al camino mentre io mi rigiro di spalle asciugandomi il viso...<<Il vostro thè signore.>> dice la voce di quella che credo sia la cameriera, per poi uscire di nuovo...prende una tazzina per poi berne un sorso ed avvicinarsi nuovamente, <<Bevi.>> dice mentre io lo guardo arrabbiata...per poi afferrare la tazzina e sbatterla sul pavimento, rompendola in mille pezzi.
Mi fissa senza nemmeno scomporsi...<<Meglio?>> chiede, accendendosi una sigaretta...mentre mi guarda <<Starò meglio solo quando sarai sparito dalla mia vita!>> dico prendendo la mia borsa e avviandomi alla porta, ma mi afferra per un braccio fissandomi serio...<<Ti ho forse detto di andare?>> chiede serio, <<Vuoi farla finita?>> chiede avvicinandosi ancora di più...mentre io indietreggio osservandolo dritto negli occhi <<Mi dispiace ragazzina, ma non è cosi che funziona.>> dice osservandomi, letteralmente di ghiaccio...<<Decido io se farla finita o meno!>> esclama alzando la voce, finisco poi per sbattere contro il mobiletto dietro di me ritrovandomi intrappolata.
Mi fissa in modo minaccioso, per poi portare una mano al mio collo...<<Sono stato chiaro?>> dice, continuo a guardo negli occhi ma vedo solo nero, non c'è più traccia del Markus di pochi secondi fa.
<<Vai all'inferno!!!>> dico pestandogli un piede, approfittando per scappare via...apro la porta scontrandomi con sua moglie che mi osserva preoccupata...<<Va tutto bene????>> chiede, mi giro nella stanza e vedo Markus fissarmi in modo arrabbiato...<<Io devo andare!>> dico in fretta, per poi allontanarmi e uscire...senza aspettare risposta.
Devo andarmene da qui più in fretta che posso, non sopporto più di stare in questo posto...e per fortuna passa un taxi che ha appena lasciato una donna a pochi isolati più avanti di casa sua, così lo fermo subito salendo a bordo e andando via.

Überquerte SchicksaleWhere stories live. Discover now