Capitolo 29

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PUNTO DI VISTA MARKUS
È ormai sera quando esco da qui ripulendomi le mani...<<Il nostro amico ha...>> dico, <<Bisogno di aiuto.>> continuo...mentre due soldati entrano subito dopo, getto il panno da qualche parte per poi ritornare di sopra. <<Che mi dici?>> mi chiede il generale, vedendomi arrivare...<<Ha perso qualche pezzo.>> dico ironico, <<Ha parlato?>> chiede...<<Solo le solite stronzate.>> dico serio, <<Dice che sono solo due.>> dico...<<Due guidati da chissà quale idiota!>> dico accendendo una sigaretta, <<Per il momento, sembrano innocui.>> dice...<<È questo il punto, non voglio dover perdere altri uomini.>> dico serio...<<La settimana scorsa ne ho persi altri tre.>> dico, <<Nel giro di due settimane.>> continuo, <<Questi individui...vogliono vederci crollare, vogliono farci andare via!>> dico sbattendo le mani sulla scrivania, <<Bene! Sai già come capire chi fa parte di questo gruppo?>> chiede imitando le virgolette alla parola gruppo, <<No, ma sterminero l'intero paese se sarà necessario.>> dico osservando la mia pistola sulla scrivania.

Ore più tardi sto uscendo dall'ufficio per andare a casa, <<Arrivederci signore.>> mi saluta un soldato, e poi un altro e un altro ancora...<<Ah! Hai trovato quello che ti ho chiesto?>> chiedo, ricordando improvvisamente...<<Si, signore ce ne sono 4 fuori dal paese.>> spiega, <<Bene, domani mattina voglio gli indirizzi sulla mia scrivania.>> dico...<<Si signore!>> dice serio, gli faccio un cenno di saluto e vado via.

Arrivo fuori la via di Leyla, e aspetto che arrivi...nel frattempo accendo una sigaretta, mi guardo intorno notando diverse pattuglie di soldati...sorrido soddisfatto vedendo l'ottimo lavoro, e finalmente la vedo correre verso di me...per poi abbracciarmi.
<<Mio padre vuole che torni al massimo tra 2 ore...>> dice, <<Adesso ci si saluta così?>> dico serio, la vedo arrossire per poi avvicinarsi e lasciarmi un bacio timidamente...le apro la portiera della macchina, per poi salire dall'altra parte e partire.

PUNTO DI VISTA LEYLA
Sono qui, stretta fra le braccia di Markus mentre mi racconta delle cose...ma non nascondo il mio essere totalmente da un'altra parte con la mente <<Stai bene?>> mi chiede ad un certo punto, <<Si. Certo...>> dico, <<Beh allora mi piacerebbe avere anche il tuo cervello qui...>> dice con finta ironia, <<È che...stavo pensando, che se le cose tra noi continueranno ad andare così bene...>> dico mentre lui mi osserva, <<Potremmo dirlo alla mia famiglia.>> dico sicura, <<Non pensarci neanche!>> dice serio alterandosi, per poi alzarsi e rivestirsi...lasciandomi confusa.
<<Cosa ho detto?>> chiedo, riferendomi alla sua reazione...<<Un assurdita.>> dice infilando la sua camicia, che lascia aperta per poi accendere una sigaretta...<<Se questa cosa viene fuori...>> dice indicando prima me e poi lui, <<Finiremo entrambi nei casini!>> dice...<<Ed io non voglio problemi, sono stato chiaro?!>> dice serio...<<Si, certo.>> dico sorridendo falsamente e rivestendomi.
<<Magari potevi pensarci prima.>> dico, <<Oppure potevi cercare di tenerti i vestiti!>> dico acida, <<Non ti ho di certo obbligata ad entrare nel mio letto.>> dice, <<Potevi tenerti anche i tuoi...di vestiti.>> continua serio, mentre io lo guardo scioccata...<<Lo sai, hai ragione!>> dico afferrando le mie cose, <<Ma tranquillo, perché da oggi me li terrò ben stretti!>> dico seria, per poi uscire sbattendo la porta.

La mattina dopo mi reco a lavoro prima del solito, entro in biblioteca in fretta...per poi andare dietro al bancone e togliere la borsa, la metto sul bancone ma ecco che cade...chiudo gli occhi facendo un respiro profondo, per poi tirare un calcio al bancone. <<Poverino, cosa ti ha fatto di prima mattina?>> chiede il signor Bobo, mentre toglie il suo cappello...<<Buongiorno sig Bobo!>> dico sorpresa, <<Non aveva da fare stamani?>> chiedo, <<Ho pensato di venire a dare un occhiata...>> dice raggiungendomi, <<Ma perché hai già aperto?>> chiede guardando l'orologio, <<Volevo un po' di tempo per rimettere a posto.>> dico sistemando dei libri...<<Capisco, ti ringrazio cara.>> dice, per poi avviarsi alla porta  mettendo il capello e la sciarpa...<<Se posso darti un consiglio...>> dice, mentre io alzo gli occhi su di lui per fissarlo...<<Meglio che indossi il giaccone quando esci, si sta preparando un tempaccio.>> dice, <<Lo farò...>> dico con gentilezza facendo un sorriso, che lui ricambia...per poi andare via, lasciandomi sola con i miei pensieri.
I clienti iniziano ad arrivare man mano, il tempo è cambiato tantissimo...sembra sia passata la mezzanotte ma in realtà sono solo le 10 del mattino, osservo la vista fuori dalla vetrina...ripensando a quanto stupida sono stata.
Avrei dovuto ascoltare Amy, adesso almeno non sarei qui con questo stupido peso sullo stomaco...ho fatto uno sbaglio e adesso non so come guardar in faccia la mia famiglia...<<È arrivata quella collezione che ti avevo chiesto?>> chiede una cliente, con tanto di perle e pelliccia  risvegliandomi dai pensieri...<<Aspetti che controllo.>> dico andando dietro al bancone, recuperando la lista dei nuovi arrivi...per poi recuperare i libri <<Ecco.>> dico poggiandoli, <<Questi non sono quelli ordinati da me.>> dice, <<Signora...è l'unica collezione ordinata di questa settimana.>> dico, <<Ma non ho ordinato questi!>> insiste, sospiro per mantenere la calma...ma il suono della porta mi distrae, vedendo entrare il ragazzo dei fiori...<<Leyla?>> chiede, <<Puoi occupartene tu?>> chiedo ad una cliente...la quale gentilmente mi aiuta, così esco dal bancone per poi avvicinarmi al ragazzo... <<Per me?>> chiedo afferrandoli, lui annuisce per poi andare via.
Di poche parole a quanto pare, prendo il biglietto nascosto nei fiori per poi leggerlo...una semplicissima M, non mi risulta tanto difficile capire di chi si tratti...sento subito la rabbia crescere dentro di me, cosa diavolo vuole ancora?! Deve sparire dalla mia vita, recupero il mio giaccone che metto senza chiudere...<<Chi te li manda?>> chiede curiosa la donna che mi sostituisce, <<Hanno sbagliato.>> dico seria, per poi uscire con quei fiori.
Uscendo, vedo dall'altra parte della strada la sua macchina...il suo autista e fuori di spalle, mentre lui mi osserva con un sorriso compiaciuto, adesso ti faccio vedere io quanto sarai compiaciuto...con passo deciso mi avvicino al bidone dell'immondizia che si trova poco più avanti della sua macchina, difronte al negozio...apro e getto i fiori al suo interno per poi richiuderlo.
Mi giro per tornare indietro e non posso nascondere un espressione assolutamente soddisfatta nel vedere la sua faccia, così faccio un finto inchino per poi ritornare nel negozio.

Überquerte SchicksaleWhere stories live. Discover now