13. Monsters

8K 318 10
                                    

MONSTERS

Quasi mi aspettavo di svegliarmi in una stanza d'ospedale. Voglio dire, ero messa più o meno male. 
Oppure mi aspettavo di trovarmi in quel vicolo sporco. Con Zayn.

Quando aprii gli occhi, scoprii che non mi trovavo in quei due posti. Infatti, giacevo in un letto grande. 

"Sei sveglia?" Disse qualcuno al mio fianco. Girai la testa vedendo Elenor con un kit di pronto soccorso. Non ero in un ospedale, ma era molto meglio di essere lasciata in un vicolo.

"Uh, che cosa mi è successo?" Gemetti. Tutto il mio corpo era dolorante, nascosto sotto le coperte del letto.

"Bhe, da quello che ho sentito dire-" El cominciò, ma la interruppi.

"Era una domanda retorica. So che è successo." Alzai gli occhi sorridendo. Eleonor si avvicinò a me premendo un asciugamano sul mio viso.

"T'informo su quello che è successo dopo." M'informò. Annuii, facendo segno di continuare.

"I ragazzi hanno chiamato Louis e gli hanno detto di portarmi qui. Quando sono arrivata, eri sdraiata sul letto ed eri messa abbastanza male. Ho subito pensato che Zayn aveva cercato di ucciderti, ma so che ti ama troppo per farlo."

"Oh, per favore." Sbuffai.

"Lui ti ama davvero, Hannah." Insistette. Alzai gli occhi al cielo facendola zittire.

"Nel piccolo mondo di Louis aiuto nelle esigenze mediche. Mi hanno dato degli stracci umidi e un kit di pronto soccorso per lavorare."

"Sei un’infermiera? Pensavo fossi una modella, o qualcosa del genere." Mormorai. Eleonor rise.

"Sì, come no."

"No, seriamente Eleonor." Sostenni.

"Io non sono un’infermiera. Ho frequentato la scuola per diventare infermiera, ma poi ho incontrato Louis. Così ho dovuto lasciare la scuola, lasciare il mio lavoro part-time e andare a vivere con lui. Qui funzionano così le cose." Sussurrò quasi con nostalgia.

"Saresti diventata una grande infermiera."

"Grazie." Sorrise compiaciuta.

"In ogni modo." Continuò. "Ti ho disinfettato le ferite e ti ho vestita. Ed eccoci qui." Concluse.

"Quando mi hanno trovata, ero nuda?" Chiesi spaventata. Non volevo sapere la risposta, ma dovevo chiedere. Eleonor fece una smorfia, poi si morse il labbro.

"Bhe, quando sono arrivata, sì, eri nuda, ma Zayn ti aveva coperto con il cappotto." Trasalii pensando alle mani di Zayn sul mio corpo. A proposito, dov'era?

"Dove siamo?" Domandai guardandomi intorno. Tutto era stranamente familiare.

"Nella camera degli ospiti di Zayn." Dichiarò. Alzai la testa e sospirai. Avevo cercato di sfuggire da questo posto, e ora mi ritrovavo al punto di partenza.

"Ho quasi finito. Poi ti fascio quel punto." M'informò. Annuii e chiusi gli occhi.

"Hai mai provato a scappare?" Le chiesi.

"Ad essere sincera, no. Louis mi ha sempre tenuto sotto controllo. Io lo amo per davvero. Ho intenzione di passare il resto della mia vita con lui." Rispose onestamente. Potevo sentire un tono di adorazione e amore nei confronti di Louis nella sua voce.

"Ma lui, si sa, ti punisce e roba del genere. Come l'ultima volta che mi hai aiutato." Parlai a bassa voce. 

"Bhe, a essere onesti, non mi ha mai fatto tanto male, ma non tutte le persone possono capire. Lou non mi punisce come fa Zayn. Lui mi punisce in ehm, altri modi." Parlò lentamente.

"Oh?" M'incuriosii. Avevo paura di spingere troppo oltre ma ormai era l'unica che poteva capire la mia situazione.

"Sì, bhe, lui, ummm, mi stupra." Disse con calma. Aprii gli occhi per guardarla. 

"Cosa?" Rimasi senza fiato. Nessun uomo ha il diritto di fare questo a una donna.

"Bhe, non è così Hannah, lo giuro. Louis ed io abbiamo un rapporto sessuale quando sono nei guai, ma più che dolore è piacere per me." Cercò di difendere il suo uomo.

"Sono confusa." Sospirai girando la testa. Iniziò a parlare ma la fermai. "Va tutto bene, non c'è bisogno di dirmelo."

"Lo fa analmente. Fa un male cane, ma mi tiene in riga." Sbottò. Subito dopo guardò il pavimento.

"Oh, El..." Non sapevo come consolarla.

"No, va bene. Sto bene." 

"Onestamente non fa più tanto male. E'solo imbarazzante. Io sto bene, tu sei la vittima comunque."

"Sì, ma io guarisco in fretta. Un paio di lividi non possono di certo farmi male. Nemmeno Zayn Malik può." Sibilai. Lei rise leggermente.

"Devi stare attenta a quello che fai con Zayn." Mi avvertì. Alzai gli occhi.

"Che cosa importa a lui? Non puoi ribellarti?"

"E'la regola. Sono la ragazza di Louis. Non posso parlare con nessun ragazzo, e i ragazzi non devono parlare con me. Nemmeno uno di loro. Purtroppo è così. Questo è anche il motivo per cui nessun altro si vuole fare coinvolgere in un rapporto con uno degli One Direction. Louis o Niall non possono mettersi in mezzo tra te e Zayn." Spiegò. Annuii, pensando al senso contorto delle parole.

"Puoi aspettare con me? Avrò bisogno di tutta la mia forza per parlare con lui." Sospirai tranquillamente. Annuì sorridendo, riprendendo a fasciare.

"Fatto." Sospirò e fece un passo indietro. Avevamo trascorso il resto del tempo in silenzio godendo della reciproca compagnia. Ora, dovevo avere a che fare con lui. Evitai di piangere per non mostrarmi debole davanti a Eleonor.

"Quel'è la prognosi, dottoressa?" La presi in giro. Lei mi guardò sorridendo.

"Non ci sono gravi fratture, grazie al cielo. Un sacco di lividi, abrasioni, alcune contusioni lievi e distorsioni. Avrai dolore per un po’, ma hai ricevuto delle percosse, niente di serio però. Sei stata fortunata." Disse. Sospirai, almeno i miei calci deboli erano serviti a qualcosa.

"Devo riprendermi la bestia." Disse una voce. Chiusi gli occhi e sentii Eleonor alzarsi e lasciare la stanza silenziosamente.

"Tesoro?" La sua voce roca e profonda mi richiamò. Lentamente aprii gli occhi guardando il ragazzo davanti alla porta. Stupido bastardo. Mi morsi la lingua per tenere a bada i miei pensieri.

"Come ti senti?" Chiese gentilmente, chiudendo la porta dietro di lui con il piede. Si avvicinò al letto, inginocchiandosi accanto a me. Fissavo il soffitto, facendo finta che non ci fosse. Sapevo che questa tattica non avrebbe funzionato, ma forse se ne sarebbe andato.

"Tesoro, guardami." Chiese. Mi voltai lentamente, guardandolo con gli occhi socchiusi.

"Che vuoi?" Sputai. Alzò le sopracciglia verso di me.

"Non essere arrabbiata con me, tesoro. Sei stata tu." Ridacchiò.

"Ma che cavolo di pensieri fai? Non ho chiesto io di essere attaccata in un vicolo. L'unico motivo per il quale mi hanno quasi violentato è perché stavo cercando di scappare da te!" Sibilai. Fottuto idiota. Come poteva pensare di incolpare me?

"Sei andata tu in quel vicolo, tesoro. Sei stata tu che hai coperto il collo con il trucco." Sottolineò.

"L'ho fatto per colpa tua. Perché l'ultima volta che ti ho visto, mi hai minacciato. Non volevo che mi picchiassi di nuovo." Mi lamentai. Non era colpa mia.

"Peccato, tesoro... Per non farti picchiare da me, sei scappata e ti sei fatta picchiare da qualcun altro. Era inevitabile, credo." Rise. 

"Bhe, ora falla finita." Sussurrai a malincuore. Se dovevo soffrire, volevo che passasse velocemente. Zayn aggrottò le sopracciglia facendo scorrere le dita lungo il mio braccio fasciato.

"Che diavolo stai dicendo, donna?" Mormorò, chiaramente confuso. Mi voltai verso di lui, più confusa.

"Non hai intenzione di punirmi?" Sussurrai.

"Perché dovrei farlo, tesoro?" Chiese a bassa voce. No, Zayn Malik non stava scherzando.

"P-perchè ti ho disubbidito. Ho avuto un atteggiamento di merda. Ti ho detto di no. Sono scappata. Ho coperto il marchio sul collo con il trucco. Ti ho evitato. Ero nuda davanti a tre uomini." Sussultò nell'ultima parte. Potrei onestamente elencare tutte le cose che avevo fatto di sbagliato, ma forse sarebbe stato meglio non farlo.

"Il motivo per cui ti punisco è perché voglio che impari, e che non ripeti gli stessi sbagli. Penso che questo ti sia servito da lezione. Non devi più correre via da me, o nasconderti, o coprire qualsiasi cosa con il trucco." Mi accarezzò la guancia dolcemente.

"E poi, tu non eri nuda davanti a quegli uomini per scelta. Se lo fosse, sarebbe andata in maniera diversa." Forse si sentiva male per me... Zayn Malik ha un cuore?

"Che cosa è successo dopo?" Chiesi. Che cosa aveva fatto a quegli uomini? Voglio dire, molto probabilmente erano in condizioni più gravi di Andrew. Rabbrividii. Non volevo pensarci.

"Fatti gli affari tuoi." Scattò. Alzai lo sguardo verso di lui, era arrabbiato. 

"Mi riguarda invece. Mi stavano attaccando. Mi avrebbero violentato se non fossi venuto." Scattai indietro.

"Attenta al tono." Avvertì.

"Che cosa? Li hai lasciati in un cassonetto come hai fatto con Andrew? Sei un mostro..." Mormorai respirando a fatica. Avevo fatto quel commento in modo che lui non sentisse, ma ovviamente, lo aveva sentito.

"Scusami? Ti stavano picchiando a sangue, e ti avrebbero violentato se non fossi arrivato, ed io sono il mostro?" Si alzò mettendosi in piedi. Trasalii al suo volume.

"Mi hai anche tu picchiata a sangue!" Gli ricordai.

"Quella era solo una punizione! Hai avuto quello che ti meritavi, un paio di giorni con dei dolori. Ma questi ragazzi non si fermavano! Non eri consapevole!" Gridò indietro.

"Mi avresti ucciso se Liam non ti avesse fermato!" Urlai. Solo perché ero sdraiata in un letto, con dolori ovunque, non significava di certo che ero debole. 
Zayn aprì il palmo della mano pronto a darmi uno schiaffo. Lei sue narici si allargarono e i suoi occhi diventarono rossi di rabbia. Poi, improvvisamente, abbassò la mano chiudendo gli occhi. Lo sentì contare fino a dieci silenziosamente. S'inginocchiò al mio fianco.

"Erano dei mostri. Hanno avuto quello che si meritavano." Parlò a bassa voce, anche se stringeva fortemente i suoi denti, cercando di reprimere la rabbia dentro di se.

"E cosa?" Chiesi con calma.

"A differenza del tuo ex-amico Andrew, loro hanno fatto troppo. I ragazzi si sono presi cura di loro." Sussurrò, parlando lentamente.

La mia bocca si spalancò, come gli occhi. Sapevo che Zayn era cattivo, ma un assassino? Voglio dire, questi ragazzi mi hanno fatto male ma non li voglio morti. Porca puttana, in cosa mi sono cacciata.

"Sei un mostro." Sussurrai di nuovo, senza pensare. Con mia sorpresa Zayn non si arrabbiò. Si alzò e si diresse verso la porta. La aprì e si girò verso di me. Proprio quando pensavo che fosse sul punto di andarsene, accese le luci e mi guardò sorridendo.

"Ognuno ha i mostri dentro di se. E oggi sono usciti i miei." E con questo se ne andò, chiudendo la porta.

Quasi mi aspettavo di svegliarmi in una stanza d'ospedale. Voglio dire, ero messa più o meno male. 
Oppure mi aspettavo di trovarmi in quel vicolo sporco. Con Zayn.

Quando aprii gli occhi, scoprii che non mi trovavo in quei due posti. Infatti, giacevo in un letto grande. 

"Sei sveglia?" Disse qualcuno al mio fianco. Girai la testa vedendo Elenor con un kit di pronto soccorso. Non ero in un ospedale, ma era molto meglio di essere lasciata in un vicolo.

"Uh, che cosa mi è successo?" Gemetti. Tutto il mio corpo era dolorante, nascosto sotto le coperte del letto.

"Bhe, da quello che ho sentito dire-" El cominciò, ma la interruppi.

"Era una domanda retorica. So che è successo." Alzai gli occhi sorridendo. Eleonor si avvicinò a me premendo un asciugamano sul mio viso.

"T'informo su quello che è successo dopo." M'informò. Annuii, facendo segno di continuare.

"I ragazzi hanno chiamato Louis e gli hanno detto di portarmi qui. Quando sono arrivata, eri sdraiata sul letto ed eri messa abbastanza male. Ho subito pensato che Zayn aveva cercato di ucciderti, ma so che ti ama troppo per farlo."

"Oh, per favore." Sbuffai.

"Lui ti ama davvero, Hannah." Insistette. Alzai gli occhi al cielo facendola zittire.

"Nel piccolo mondo di Louis aiuto nelle esigenze mediche. Mi hanno dato degli stracci umidi e un kit di pronto soccorso per lavorare."

"Sei un’infermiera? Pensavo fossi una modella, o qualcosa del genere." Mormorai. Eleonor rise.

"Sì, come no."

"No, seriamente Eleonor." Sostenni.

"Io non sono un’infermiera. Ho frequentato la scuola per diventare infermiera, ma poi ho incontrato Louis. Così ho dovuto lasciare la scuola, lasciare il mio lavoro part-time e andare a vivere con lui. Qui funzionano così le cose." Sussurrò quasi con nostalgia.

"Saresti diventata una grande infermiera."

"Grazie." Sorrise compiaciuta.

"In ogni modo." Continuò. "Ti ho disinfettato le ferite e ti ho vestita. Ed eccoci qui." Concluse.

"Quando mi hanno trovata, ero nuda?" Chiesi spaventata. Non volevo sapere la risposta, ma dovevo chiedere. Eleonor fece una smorfia, poi si morse il labbro.

"Bhe, quando sono arrivata, sì, eri nuda, ma Zayn ti aveva coperto con il cappotto." Trasalii pensando alle mani di Zayn sul mio corpo. A proposito, dov'era?

"Dove siamo?" Domandai guardandomi intorno. Tutto era stranamente familiare.

"Nella camera degli ospiti di Zayn." Dichiarò. Alzai la testa e sospirai. Avevo cercato di sfuggire da questo posto, e ora mi ritrovavo al punto di partenza.

"Ho quasi finito. Poi ti fascio quel punto." M'informò. Annuii e chiusi gli occhi.

"Hai mai provato a scappare?" Le chiesi.

"Ad essere sincera, no. Louis mi ha sempre tenuto sotto controllo. Io lo amo per davvero. Ho intenzione di passare il resto della mia vita con lui." Rispose onestamente. Potevo sentire un tono di adorazione e amore nei confronti di Louis nella sua voce.

"Ma lui, si sa, ti punisce e roba del genere. Come l'ultima volta che mi hai aiutato." Parlai a bassa voce. 

"Bhe, a essere onesti, non mi ha mai fatto tanto male, ma non tutte le persone possono capire. Lou non mi punisce come fa Zayn. Lui mi punisce in ehm, altri modi." Parlò lentamente.

"Oh?" M'incuriosii. Avevo paura di spingere troppo oltre ma ormai era l'unica che poteva capire la mia situazione.

"Sì, bhe, lui, ummm, mi stupra." Disse con calma. Aprii gli occhi per guardarla. 

"Cosa?" Rimasi senza fiato. Nessun uomo ha il diritto di fare questo a una donna.

"Bhe, non è così Hannah, lo giuro. Louis ed io abbiamo un rapporto sessuale quando sono nei guai, ma più che dolore è piacere per me." Cercò di difendere il suo uomo.

"Sono confusa." Sospirai girando la testa. Iniziò a parlare ma la fermai. "Va tutto bene, non c'è bisogno di dirmelo."

"Lo fa analmente. Fa un male cane, ma mi tiene in riga." Sbottò. Subito dopo guardò il pavimento.

"Oh, El..." Non sapevo come consolarla.

"No, va bene. Sto bene." 

"Onestamente non fa più tanto male. E'solo imbarazzante. Io sto bene, tu sei la vittima comunque."

"Sì, ma io guarisco in fretta. Un paio di lividi non possono di certo farmi male. Nemmeno Zayn Malik può." Sibilai. Lei rise leggermente.

"Devi stare attenta a quello che fai con Zayn." Mi avvertì. Alzai gli occhi.

"Che cosa importa a lui? Non puoi ribellarti?"

"E'la regola. Sono la ragazza di Louis. Non posso parlare con nessun ragazzo, e i ragazzi non devono parlare con me. Nemmeno uno di loro. Purtroppo è così. Questo è anche il motivo per cui nessun altro si vuole fare coinvolgere in un rapporto con uno degli One Direction. Louis o Niall non possono mettersi in mezzo tra te e Zayn." Spiegò. Annuii, pensando al senso contorto delle parole.

"Puoi aspettare con me? Avrò bisogno di tutta la mia forza per parlare con lui." Sospirai tranquillamente. Annuì sorridendo, riprendendo a fasciare.

"Fatto." Sospirò e fece un passo indietro. Avevamo trascorso il resto del tempo in silenzio godendo della reciproca compagnia. Ora, dovevo avere a che fare con lui. Evitai di piangere per non mostrarmi debole davanti a Eleonor.

"Quel'è la prognosi, dottoressa?" La presi in giro. Lei mi guardò sorridendo.

"Non ci sono gravi fratture, grazie al cielo. Un sacco di lividi, abrasioni, alcune contusioni lievi e distorsioni. Avrai dolore per un po’, ma hai ricevuto delle percosse, niente di serio però. Sei stata fortunata." Disse. Sospirai, almeno i miei calci deboli erano serviti a qualcosa.

"Devo riprendermi la bestia." Disse una voce. Chiusi gli occhi e sentii Eleonor alzarsi e lasciare la stanza silenziosamente.

"Tesoro?" La sua voce roca e profonda mi richiamò. Lentamente aprii gli occhi guardando il ragazzo davanti alla porta. Stupido bastardo. Mi morsi la lingua per tenere a bada i miei pensieri.

"Come ti senti?" Chiese gentilmente, chiudendo la porta dietro di lui con il piede. Si avvicinò al letto, inginocchiandosi accanto a me. Fissavo il soffitto, facendo finta che non ci fosse. Sapevo che questa tattica non avrebbe funzionato, ma forse se ne sarebbe andato.

"Tesoro, guardami." Chiese. Mi voltai lentamente, guardandolo con gli occhi socchiusi.

"Che vuoi?" Sputai. Alzò le sopracciglia verso di me.

"Non essere arrabbiata con me, tesoro. Sei stata tu." Ridacchiò.

"Ma che cavolo di pensieri fai? Non ho chiesto io di essere attaccata in un vicolo. L'unico motivo per il quale mi hanno quasi violentato è perché stavo cercando di scappare da te!" Sibilai. Fottuto idiota. Come poteva pensare di incolpare me?

"Sei andata tu in quel vicolo, tesoro. Sei stata tu che hai coperto il collo con il trucco." Sottolineò.

"L'ho fatto per colpa tua. Perché l'ultima volta che ti ho visto, mi hai minacciato. Non volevo che mi picchiassi di nuovo." Mi lamentai. Non era colpa mia.

"Peccato, tesoro... Per non farti picchiare da me, sei scappata e ti sei fatta picchiare da qualcun altro. Era inevitabile, credo." Rise. 

"Bhe, ora falla finita." Sussurrai a malincuore. Se dovevo soffrire, volevo che passasse velocemente. Zayn aggrottò le sopracciglia facendo scorrere le dita lungo il mio braccio fasciato.

"Che diavolo stai dicendo, donna?" Mormorò, chiaramente confuso. Mi voltai verso di lui, più confusa.

"Non hai intenzione di punirmi?" Sussurrai.

"Perché dovrei farlo, tesoro?" Chiese a bassa voce. No, Zayn Malik non stava scherzando.

"P-perchè ti ho disubbidito. Ho avuto un atteggiamento di merda. Ti ho detto di no. Sono scappata. Ho coperto il marchio sul collo con il trucco. Ti ho evitato. Ero nuda davanti a tre uomini." Sussultò nell'ultima parte. Potrei onestamente elencare tutte le cose che avevo fatto di sbagliato, ma forse sarebbe stato meglio non farlo.

"Il motivo per cui ti punisco è perché voglio che impari, e che non ripeti gli stessi sbagli. Penso che questo ti sia servito da lezione. Non devi più correre via da me, o nasconderti, o coprire qualsiasi cosa con il trucco." Mi accarezzò la guancia dolcemente.

"E poi, tu non eri nuda davanti a quegli uomini per scelta. Se lo fosse, sarebbe andata in maniera diversa." Forse si sentiva male per me... Zayn Malik ha un cuore?

"Che cosa è successo dopo?" Chiesi. Che cosa aveva fatto a quegli uomini? Voglio dire, molto probabilmente erano in condizioni più gravi di Andrew. Rabbrividii. Non volevo pensarci.

"Fatti gli affari tuoi." Scattò. Alzai lo sguardo verso di lui, era arrabbiato. 

"Mi riguarda invece. Mi stavano attaccando. Mi avrebbero violentato se non fossi venuto." Scattai indietro.

"Attenta al tono." Avvertì.

"Che cosa? Li hai lasciati in un cassonetto come hai fatto con Andrew? Sei un mostro..." Mormorai respirando a fatica. Avevo fatto quel commento in modo che lui non sentisse, ma ovviamente, lo aveva sentito.

"Scusami? Ti stavano picchiando a sangue, e ti avrebbero violentato se non fossi arrivato, ed io sono il mostro?" Si alzò mettendosi in piedi. Trasalii al suo volume.

"Mi hai anche tu picchiata a sangue!" Gli ricordai.

"Quella era solo una punizione! Hai avuto quello che ti meritavi, un paio di giorni con dei dolori. Ma questi ragazzi non si fermavano! Non eri consapevole!" Gridò indietro.

"Mi avresti ucciso se Liam non ti avesse fermato!" Urlai. Solo perché ero sdraiata in un letto, con dolori ovunque, non significava di certo che ero debole. 
Zayn aprì il palmo della mano pronto a darmi uno schiaffo. Lei sue narici si allargarono e i suoi occhi diventarono rossi di rabbia. Poi, improvvisamente, abbassò la mano chiudendo gli occhi. Lo sentì contare fino a dieci silenziosamente. S'inginocchiò al mio fianco.

"Erano dei mostri. Hanno avuto quello che si meritavano." Parlò a bassa voce, anche se stringeva fortemente i suoi denti, cercando di reprimere la rabbia dentro di se.

"E cosa?" Chiesi con calma.

"A differenza del tuo ex-amico Andrew, loro hanno fatto troppo. I ragazzi si sono presi cura di loro." Sussurrò, parlando lentamente.

La mia bocca si spalancò, come gli occhi. Sapevo che Zayn era cattivo, ma un assassino? Voglio dire, questi ragazzi mi hanno fatto male ma non li voglio morti. Porca puttana, in cosa mi sono cacciata.

"Sei un mostro." Sussurrai di nuovo, senza pensare. Con mia sorpresa Zayn non si arrabbiò. Si alzò e si diresse verso la porta. La aprì e si girò verso di me. Proprio quando pensavo che fosse sul punto di andarsene, accese le luci e mi guardò sorridendo.

"Ognuno ha i mostri dentro di se. E oggi sono usciti i miei." E con questo se ne andò, chiudendo la porta.

Monster Inside Him  [ita] (COMPLETA)Where stories live. Discover now