9. Home

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Avevo paura che Zayn fosse arrabbiato con me. Però da quello che avevo capito, non era arrabbiato. Almeno era quello che speravo.

Mi aspettò prima di uscire da casa di Louis e chiudere la porta. Una volta soli, mi guardò.

"Devi essere affamata." Disse. Davvero? Dopo tutto quello che mi aveva fatto aveva da dire solo quello?

"Non proprio." Risposi tranquillamente. Lui alzò gli occhi.

"Certo che lo sei." Sbuffò. "Vieni, ce ne andiamo." Si avvicinò all'ascensore. Non guardava nemmeno dietro per vedere se stavo arrivando.

Mentre le sue lunghe gambe muscolose lo portarono velocemente nel corridoio, io camminavo troppo lentamente per il dolore che ancora provavo, così quando Zayn premette il bottone dell'ascensore io non ero ancora arrivata. Avevo una mano appoggiata al muro per camminare il più rapidamente possibile, ma ogni passo che facevo, ricevevo scariche enormi di dolore sull'addome.

"Perché cammini così lentamente?" Scattò verso di me. Mormorai qualche scusa allungando il passo per quanto potevo. Sentii Zayn sbuffare prima di avvicinarsi. Si avvicinò prendendomi per i fianchi.

Zayn mi teneva stile sposa sul petto. Le sue mani afferrarono saldamente le mie cosce e la mia schiena, le sue dita intorno al mio addome. Feci una smorfia quando toccò i lividi sullo stomaco.

Un sibilo addolorato sfuggì dalle mie labbra quando la sua presa si strinse. Subito mi guardò preoccupato.

"Qual è il problema, tesoro?" Chiese a bassa voce mentre entrava nell'ascensore.

"N-niente. Sto bene." Risposi. Lui gentilmente mi mise giù, facendomi appoggiare al muro dell'ascensore. Attentamente premette il suo corpo contro il mio, guardandomi.

"Te lo chiederò di nuovo, ma questa volta voglio che tu sia sincera, ok? Qual è il problema?" Mi domandò severamente.

"Mi fa male." Sussurrai, guardando i miei piedi. Le sue lunghe dita fredde sfiorarono il mio mento.

"Cosa ti fa male, tesoro? Dimmi, ti aiuterò." Lo guardai incredula. Questo stronzo stava per caso giocando con me? Sapeva esattamente dove mi faceva male.

"Ummm, il mio stomaco." Risposi tranquillamente. Zayn alzò le sopracciglia verso di me, prima di ridere leggermente. La sua ombra scomparve appena si abbassò, alzando il tessuto che copriva lo stomaco. Mi congelai quando lui iniziò a lasciare baci umidi sulla pancia. Si voltò verso di me.

"Meglio?" Non risposi. Rimasi bloccata osservando il ragazzo inginocchiato davanti a me.

"Che cosa, tesoro?" 

"Mmmh." Volevo che la smettesse. Sorrise leggermente.

"No, non è okay, tesoro. Puoi dirmi dove ti fa male." Scossi la testa lentamente mettendo i polsi davanti alla pancia. Afferrò uno di loro mentre si alzava. Baciò ogni singolo livido lasciato dalla sua presa ferrea. Fece lo stesso con l'altra mano. I suoi occhi guardarono i lividi sulle mie spalle, e ben presto le sue labbra baciarono pure quelle.

Rimasi rigida a ogni segno bagnato lasciato sulla mia pelle fredda. Le sue labbra continuarono il loro percorso fino al segno sul collo. 

Con la lingua baciò il suo marchio prima di lasciare un ultimo bacio bagnato.

"Posso farti andare via il dolore." Mi sussurrò all'orecchio. Rabbrividì.

"Z-Zayn.-" Lo implorai.

"Esatto tesoro. Devi dire il mio nome." Ringhiò contro la pelle della mia mascella. Lo spinsi via allontandomi dall'ascensore più velocemente che potevo. 

"Lasciami in pace." Sibilai uscendo dall'ascensore. Lui m'ignorò.

"Dove stai andando, Hannah?" Mi chiese seriamente, mettendosi di fronte a me.

"A casa." Sputai. Strinse gli occhi al mio atteggiamento. 

"Ok, ti porto a casa." Disse Zayn dolcemente. Aspetta, che cosa? Mi avrebbe portato a casa? Si avvicinò a me appoggiando un braccio intorno alla mia vita. Mi portò vicino alla sua macchina e mi aiutò a salire dentro.

Il viaggio in macchina passò in assoluto silenzio, l'unico suono era il mio respiro pesante. Zayn era concentrato sulla strada. Il percorso era quello diretto verso il mio appartamento, quindi non dovevo preoccuparmi.

Quando passammo davanti al mio appartamento, sentii un'ondata di preoccupazione invadermi. Guardai Zayn, attento alla strada.

"Zayn, sei passato davanti al mio appartamento." Dissi a bassa voce. 

"Zayn." Parlai più forte.

"Mmm? Qual è il problema, tesoro?"

"Sei passato avanti al mio appartamento." Zayn si voltò verso di me, alzando le sopracciglia.

"Sì, e poi?" Domandò divertito.

"Avevi detto che mi stavi portando a casa." Balbettai. Aveva mentito.

"Mmmh." Canticchiò.

"Hai mentito?" Sussurrai incredula. 

"Non ho mentito." Sbuffò.

"M-ma-"

"Ti sto portando a casa mia." Ridacchiò. Il mio labbro inferiore tremava e sentivo gli occhi pizzicare.

Stava parlando, ma non lo stavo ascoltando.

"Hannah!" La voce arrabbiata di Zayn mi svegliò dai miei pensieri. 

"S-scusa." sussurrai.

"Tesoro, mi stai ignorando?" Chiese facendomi uscire fuori dalla macchina. Non risposi.

"Tesoro. Hai pianto?" Le sue dita accarezzavano la guancia. Non risposi.

"Hannah, hai intenzione di dire qualcosa?" Chiese con rabbia. Non risposi.

Iniziai a correre. Corsi per circa una decina di metri prima che Zayn mi tirò sul petto.

"Possiamo farlo con le buone o con le cattive, tesoro. Ottengo sempre ciò che voglio." Sibilò al mio orecchio. Rabbrividii alle sue parole e cercai di sfuggire alla sua presa.

"Allora sia con le cattive." Ridacchiò mentre mi appoggiava sulla sua spalla tonica, diretto verso l'alto edificio. Mentre entravamo nell'edificio, continuavo a colpirlo con calci e pugni. Le persone intorno a noi ci fissarono per un momento prima di distogliere lo sguardo, come se non avevano visto una ragazza trascinata con forza dentro un edificio.

Zayn mi portò fino all'ultimo piano grazie all'ascensore che si aprì in casa. Lui mi teneva ancora sulle spalle, ignorando i miei vani tentavi di ribellione. Mi buttò a peso morto sul divano.

Si chinò verso di me, cercai di schiaffeggiarlo con calci e pugni, ma lui si allontanò. Afferrò i miei polsi e li portò sopra la mia testa, prima di sporgersi verso il basso in modo che il suo respiro si mischiasse con il mio.

"Attenta tesoro. Non farmi arrabbiare." Avvertì minacciosamente.

"Per favore, Zayn. Lasciami andare." Sussurrai. Lui sorrise. 

"Non ti lascerò mai andare. Tu sei mia."

Monster Inside Him  [ita] (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora