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Era domenica , una settimana dopo se la memoria non m'inganna e stavano per finire le vacanze dando spazio al ritorno a scuola , per questo la classe decise di organizzare un'uscita anche se non tutti vennero . Giuseppe non c'era. Uscirono con me : Mafalda , Nina alcuni dei ragazzi e Anna ma a fine serata , quando si era fatto un pò più tardi eravamo rimaste solo io , Nina e Mafalda .
Già da inizio serata avevamo notato che il gruppo di Antonio cercava di darci fastidio in qualsiasi modo possibile e non c'era molta gente , soprattutto superata una certa ora . Il fatto che fosse domenica , che fosse serata inoltrata e che tutti erano tornati prima a casa per il ritorno a scuola non fu di grande aiuto.
Superammo la piazza principale, arrivammo davanti a un vicoletto e facemmo quella strada fino a quando non arrivarono 15 ragazzi , in bici , in moto , a piedi ; tutti che correvano verso di me come fossero dei veri e propri maratoneta.
Iniziarono a tirare calci , pugni a sfrecciarmi con le moto davanti agli occhi e girarmi attorno con le biciclette.
Mi difesi per quel che potevo , con le unghie e con i denti , iniziai a tirare calci come se non ci fosse un domani , ruotai attorno a me stessa con il braccio teso in modo che arrivasse loro una gomitata e , non so come , ma fui fortunata.
Affianco a me vi era una cassetta , di quelle che si usano per i trasporti delle bottiglie di vetro .
Nell'arco di 10 secondi l'afferai e la scaraventai addosso ad uno di loro facendogli male a tal punto che gli uscí del sangue in testa.
In quel momento la magnifica gang, a difesa dell'amico divenne ancora piú aggressiva che uno di loro decise di lanciarmi addosso una bicicletta.
Non sono qui a dirvi che non le ho prese nemmeno un pò perché direi una stronzata ; ma non sono qui nemmeno a dirvi che non mi sono difesa con tutta me stessa talmente tanto da rompere la testa ad uno. Non ero cattiva e mi sentivo anche in colpa per quello che avevo fatto ma è stata solo difesa e chi ha visto e ha vissutto insieme a me lo sa.
Anche io come loro , sono tornata a casa non proprio integra : avevo un grande livido sul fianco e del sangue, era quello delle bicicletta che mi era arrivata di lato e dei lividi sul sedere dovuti ai calci si quello più piccolo che mi era corso appresso.
Era un vero caos , erano riusciti ad attaccarmi quando meno me l'aspettavo , nel posto meno adatto , nel momento meno adatto con le persone meno adatte.
Nina e Mafalda non mi difesero , nemmeno parlando .
Stavano là , sul marciapiede del vicoletto a guardare la scena anche se io non le incolpo.
So benissimo che non tutti sono come me , che eravamo piccole , che si sapeva: tre ragazze contro quindici ragazzi dotati anche di oggetti non avrebbero mai potuto vincere. Avevano anche loro paura e non sapevano cosa fare. Magari avrebbero potuto chiamare qualcuno , questo si , ma ci si deve trovare nella situazione per capire cosa succede negli attimi di panico.

Quel maledetto 14 Settembre.Where stories live. Discover now