Amicizia o qualcosa di più?

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Ma che dici, secondo me sei uscito bene, guarda!"
Spostai un cuscino, avvicinandomi di scatto a Jisung per permettergli di osservare meglio la Polaroid che avevamo scattato quel pomeriggio.
"Trovi? Ma, ma, ma sembra che abbia la faccia gonfissima!"
Picchiettò l'indice sul suo viso nella foto.
"Jisung ne abbiamo già parlato...
Quelle sono le tue guanciotte. Le tue adorabili guan-ciot-te"
Dissi afferrandogliele.
"Smettila Kat!"
"Eddai lo sai che sono il mio antistress preferito. Solo un pochino... Oggi a scuola è stata pesante"
"... Ok, solo cinque minuti.
Che è successo?"

Passato il tempo stabilito mi alzai e andai a mettere le scarpe.
"È tardissimo! Devo tornare a casa a prepararmi, stasera passano a prendermi le ragazze della squadra, andiamo al karaoke.
Ancora non capisco perché tu non voglia mai venirci con me, Bin e gli altri.
Secondo me ti divertiresti un sacco. Lui è un treno a rappare!"
"Kat!! Stai divagando. Allora che è successo a scuola?"
"Ah quello? Nulla di che volevo solo avere una toccata e fuga con le tue guance da scoiattolino"
Un cuscino mi finì dritto in viso.
"Ok devo proprio andare! Ci vediamo lunedì a scuola Hanie!
"A lunedì, divertiti con le tue seguac-ehm compagne di squadra"
Quando chiusi la porta lo sentì ridere alla sua stessa battuta.

Han quel martedì mi aveva invitato a bere un caffè a casa sua dopo la scuola.
Per la prima volta aveva preso lui l'iniziativa.
Quando me lo chiese, sentì una scarica elettrica che partì dal basso ventre e arrivò in alto, fino alla bocca dello stomaco.
Ora è così spensierato e socievole con me, ma se penso a qualche settimana fa...

Quel famoso sabato sera ci trovammo a casa di Changbin, i suoi erano partiti per il weekend.
Inizialmente Han guardava noi ragazze con indifferenza, e rivolgeva la parola solo ai suoi amici.
Ma io che sono una sportiva, sapevo cosa ci voleva per fare affiatare il gruppo, così proposi una bella partita a pallavolo al campetto e...BINGO.
Han aveva il mio stesso spirito combattivo.
Finimmo in squadra insieme e diventammo subito la coppia delle schiacciate.

A fine serata, gli altri tornarono a casa, noi, ancora adrenalinici per la partita, andammo a un piccolo parco, dove ci restammo quasi fino all'alba.
Non si può dire che mi raccontò la storia della sua vita, anzi, forse parlammo più di me che di lui, ma ciò che conta, è che in un modo o nell'altro ero riuscita a creare una crepa nella corazza che portava costantemente sulle spalle.
Nei giorni successivi continuammo ad uscire e a sentirci e il nostro rapporto andò sempre meglio.
Fino ad arrivare ad oggi.

--
"Ciao ragazze!"
Salutai Alex e Amanda.
"Hey Kat..."
"Che hai Alex?"
"Senti io te lo devo dire... So che a te piace Han, quindi-"
"A me non piace Han, comunque dimmi svelta"
"Si dice che sia gay"
Sentii una stretta allo stomaco, stavolta più intensa e differente da quella dell'altro giorno.
"E chissene frega"
Ribattei freddamente, nascondendo un velo di delusione e accelerando la mia andatura.
"Davvero non ti interessa??"
Alex alzò la voce per farsi sentire da me, che già mi trovavo nell'atrio della scuola.
Io non risposi.

"Hey Hanie!"
Corsi verso il ragazzo, ma mi ignorò ed andò dritto nella sua classe.

All'intervallo sentii due studenti bisbigliare tra loro.
"Ma perché Katrine Anderson sta sempre addosso al brutto anatroccolo?"
"Non lo sai? Escono insieme da un mesetto, ma sono solo amici, lui è gay. Ieri l'hanno visto che abbracciava un ragazzo fuori dal karaoke"
In quel momento battei le mani per richiamare la loro attenzione e interrompere così i loro sproloqui gratuiti.
"Forza primini siete in ritardo!"
"Sì, scusaci Katrine!! Buona giornata"

Han... È gay?
Forse è per questo che aveva timore a uscire con una ragazza popolare? Aveva paura che si diffondessero voci sul suo conto??
Se anche fosse gay non cambierebbe nulla tra noi...
Aspetta mi sto auto convincendo?

Con una mano scacciai quei pensieri dalla testa e mi sedetti al mio posto.
Per fortuna era lunedì e avrei potuto affrontare l'argomento con Han durante letteratura.
Sempre che mi rivolga la parola...

"Scusa per prima Kat, andavo di fretta"
Bugiardo.
"Non ti preoccupare!
Senti Han, volevo chiederti una cosa... È un argomento delicato perciò-"
"Shh è arrivato il professore"
Mi zittii e si inchinò, salutando il prof Jeff.
Io lo imitai, tenendo però gli occhi incollati al suo viso.
Era chiaro che non ne volesse parlare.
"Sarò pronta quando lo sarai tu Hanie."
Bisbigliai.

Quando la campanella di fine lezioni suonò, Han, corse fuori dalla classe senza darmi il tempo di salutarlo.

"Amy fuori piove, ti ho portato l'ombrello"
Era Changbin, era venuto a prendere Amanda.
"Piove? Han non ha l'ombrello, e lui odia avere la frangia bagnata sugli occhi!"
Presi il mio ombrellino bianco e mi avviai veloce all'uscita.

"Allora è vero che sei gay?"
"..."
"E te la fai con quel biondino con cui ti hanno visto al karaoke? È anche più grande di te.
Sei frocio e ti piacciono i vecchi... Non fatico a capire il motivo per cui mi abbia rifiutato"

"Sei stata tu a mettere in giro quella voce su me e Chan hyung?"

Intanto intorno a Han si erano radunati un po'di studenti, desiderosi di voler comprendere qualcosa in più riguardo il protagonista del gossip della settimana.

"Che schifo, allora è vero! Il brutto anatroccolo è ga-"

Avevo assistito a metà della scena.
Rimasi in piedi sotto la pioggia.
Mi mordicchiai il labbro, indecisa se seguire il mio istinto.
Ma alla vista di Han, inerme e indifeso sotto la pioggia, cedetti.

Mi avvicinai in silenzio e quando quella stronza stava per buttare altro fango su Jisung, lo baciai.
Lo baciai davanti all'intera scuola.

Le mie labbra si poggiarono dolcemente sulle sue, spaesate e sorprese da quel mio gesto.
Non appena le schiusi leggermente, si lasciò andare.
Ricambiò il mio bacio e mi mise le mani attorno al viso, premendo sempre di più il suo contro il mio, facendo toccare le punte dei nostri nasi, infreddolite dalla pioggia.

Nel frattempo partirono fischi e applausi da parte degli spettatori, contenti di essersi fermati, nonostante il brutto tempo, per godersi l'ennesimo teatrino scolastico.

Quando ci staccammo, quella ragazza se n'era già andata.
Ci guardammo negli occhi e scoppiamo a ridere.
"Ma hai visto la sua faccia quando ti sei avvicinata??"
"Roba da pazzi!"
Risi ancora più forte.

Quello stesso pomeriggio ci ritrovammo a casa mia a causa di un progetto in coppia per la lezione di sabato del corso di letteratura.

"Io non sono gay"
"Han davvero non.."
"Però, ti ringrazio lo stesso per quello che hai fatto oggi.
So che l'hai fatto controvoglia, ma grazie comunque"
Quel commento mi fece incazzare da morire.
"Tu non sai un bel niente"
"Mh?"
"Non ringraziarmi, non l'ho fatto per te.
L'ho fatto per me. Tu mi piaci Han"

•IL BRUTTO ANATROCCOLO• Han JisungWo Geschichten leben. Entdecke jetzt